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giovedì 24 maggio 2018

Una bellissima testimonianza su GKC da parte di un sacerdote missionario...

Un piccolo regalo ha fatto scaturire questa bellissima testimonianza che oggi riesco a condividere con voi.
Un grazie a padre Flavio, che ci ricorda quanto sia importante il nostro Gilbert e quanto bene possa fare.
Condivido parola per parola quello che ha scritto.

Marco Sermarini

Con semplicità e verità posso dirle che fin dai diciotto anni, nel 1968, egli è stato una delle de luci fisse della mia vita.
Provvidenzialmente ho trovato la sua ortodossia in una vecchia biblioteca tra libri abbandonati e senza sapere gran che dell'autore. Mi sono da subito abbeverato alla sua Ortodossia per tutta la mia esistenza. Ma c'è stato un periodo, tra i venti e i venticinque anni in cui ho voluto appositamente lavarmi il cervello, leggendola ogni giorno. Con un amico statunitense l'ho studiata ed analizzata a fondo anche in inglese. E' stat aper me una necessità vivere del pensiero e della genialità di G.K.C. Sembrerà una pazzia, e invece mi ha salvato dalla pazzia e mi ha fatto entrare profondamente ed ormai naturalmente nel mondo fantastico della gratitudine, nella continua scoperta che ogni cosa è regalo, nuova e familiare allo stesso tempo.
Cinque anni di continua autopsicanalisi operata da me stesso alla sua scuola, in sua compagnia e di Santa Teresina. Non l'ho mai lasciato in questi sessant'anni di amicizia intima. E', come attualmente per tante persone sparse nel mondo, il fedele gioioso e fantastico compagno di viaggio, che ad ogni istante fa intravvedere di ogni dettaglio delle cose il colore diverso, rosso magari come i capelli della sua amata e dell'amore in fiamma. Nel mio percorso missionario nel continente africano, e poi per servizi al mio ordine dei Carmelitani Scalzi, in vari continenti, fino ad ora, mi ha dato la mano ed è stato, come la Bibbia, luce ai miei passi. Per questo l'ho voluto conoscere, accumulando nel tempo molti suoi libri. Qualche momento fa ho voluto verificare quanti volumi di GKC ho sotto mano; altri sono altrove. Ne ho più di venti in italiano, spagnolo, francese, e almeno quindici in inglese. Quelli in inglese sono i più sostanziosi: i due volumi della Maisie Ward, prezioso regalo che m'ha fatto la SCI; poi l'ultima biografia di GKC di Ian Per ed Il Romanzo dell'Ortodossia di William Oddie; altri volumi vari di differenti edizioni; ed infine sei volumi delle Opere Complete di GKC della Ignatius Press. Come lei saprà, l'edizione completa dovrebbe comportare 40-45 volumi. E' insuperabile. A questo riguardo le devo dire che stando a Roma 25 anni fa, con tanta gioia e sacrificio, avevo fatto incetta di una decina di volumi della Ignatius Press. Nel trasferimento in altra sede si sono volatilizzati. Come penso si sia volatilizzato in queste ultime settimane un volume prezioso di GKC regalatomi da un confratello statunitense. In questo ultimo anno ho ripreso a leggere e rileggere quotidianamente con intensità e passione il nostro comune amico. Lo sento sempre più attuale e luminoso. A me vicino ed intimo e necessario: non finisco mai di conoscerlo. Come dice Luis Inacio Seco nella biografia in spagnolo che ho ripreso proprio oggi: Chesterton, un escritor para todos los tiempos.

Padre Flavio Caloi

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