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venerdì 16 marzo 2018

Il Nobel mancato di Chesterton, un errata corrige e qualcos’altro...

Ho cercato di approfondire la storia del mancato Nobel a Chesterton. 

In realtà Chesterton fu candidato al Nobel nel 1935. Erroneamente ho indicato che lo fu nel 1934 e che gli fu preferito Luigi Pirandello. In realtà il premio Nobel per la letteratura nel 1934 fu assegnato all'italiano Luigi Pirandello, che per la cronaca fu candidato esclusivamente da Guglielmo Marconi. Sempre per la cronaca, Pirandello fu preferito a Paul Valery. Dell'interesse di Chesterton per Pirandello abbiamo già parlato a proposito de La sorpresa, quando l'inglese diede una solida risposta alla prospettiva senza speranza del siciliano.

Il premio Nobel per la letteratura nel 1935 in realtà non fu mai assegnato, una delle poche occasioni in cui ciò è accaduto. Il vero motivo non si conosce ufficialmente, in ogni caso Chesterton fu candidato da un letterato svedese, Torsten Fogelqvist, e fu una candidatura isolata come quella di Pirandello (cioè i due furono candidati da una sola personalità).
Chesterton si misurò con lo stesso Valery, il drammaturgo statunitense Eugene Gladstone O'Neill (che fu Nobel l'anno successivo) e con Miguel de Unamuno, per citare i più noti.

Per il Nobel, pace. In compenso (e qui vi ho dato notizia esatta) il nostro eroe stato citato in almeno tre occasioni nei discorsi ufficiali di alcuni dei premiati o da premiati in altre circostanze:

da François Mauriac (Nobel per la letteratura) nel 1952:


«To take another example, we see that the agnostic admirers of Graham Greene are not put off by his Christian vision. Chesterton has said that whenever something extraordinary happens in Christianity ultimately something extraordinary corresponds to it in reality».

da Ronald Coese (Nobel per l'economia) nel 1991:


«My contribution to economics has been to urge the inclusion in our analysis of features of the economic system so obvious that, like the postman in G.K. Chesterton's Father Brown tale, The Invisible Man, they have tended to be overlooked».

da Amartya Sen, Nobel per l'economia del 1998, in un articolo per la Bew York Review su Rabindranath Tagore ed il premio Nobel a lui assegnato nel 1913:


«Graham Greene had, in fact, gone on to explain that he associated Tagore "with what Chesterton calls 'the bright pebbly eyes' of the Theosophists."».

In più va segnalato che la scrittrice norvegese convertitasi al cattolicesimo e premio Nobel per la letteratura nel 1928, Sigrid Undset, l'autrice di Kristin, figlia di Lavrans, fu una grande ammiratrice del nostro eroe. E noi la capiamo molto bene!

Marco Sermarini

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Aggiornamento: ecco, parlammo (più che altro vi demmo qualcosa da vedere) anche di Sigrid Undset...

https://uomovivo.blogspot.it/2013/03/qui-roma-via-frattina-visse-sigrid.html

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