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martedì 20 giugno 2017

Sagoma per il teatrino delle marionette di Chesterton fatta con le sue mani - I Chesterton e i bambini

Questa che vedete è una delle tante sagome che Chesterton creava con le sua mani per il teatrino delle marionette, per la gioia dei grandi e soprattutto dei piccini. Lo trovate alla Chesterton Library, dove presso i Padri dell'Oratorio si conservano tante belle cose di Chesterton. La Library è gestita da un gruppo di Trustees ed è stata fondata tra gli altri dal nostro amico Aidan Mackey e dal compianto amico Stratford Caldecott. Andateci a nome nostro, dei Chestertoniani d'Italia e mio personale. Capiranno subito che non siete normali ma vi accoglieranno con comprensione e affetto…

Della passione di Gilbert per il teatrino abbiamo parlato diverse volte. Ne parla in lungo e in largo anche la sua Autobiografia. Le migliori biografie si soffermano sull'amore di Gilbert per quest'arte insegnatagli dal babbo Edward detto Ed. Si parla anche dell'amore per i bambini di Gilbert e Frances.

E' noto che Gilbert e la moglie organizzassero spesso feste e intrattenimenti per i bambini di Beaconsfield, e che con loro fossero affettuosi e generosi. La festa davvero mitica era quella che si svolgeva tutti gli anni in prossimità del Natale quando i bambini venivano tutti invitati a casa Chesterton e passavano un intero pomeriggio con giochi e spettacoli organizzati da Gilbert e Frances, e regalini per tutti. A raccontarlo mi commuovo tutte le volte.

Voi direte: stranezze di due poveretti che non avevano avuto figli. No, carissimi. Non è scontato fare così quando Nostro Signore ha deciso di darti altre gioie o di farti esercitare la paternità e la maternità altrimenti (noi non siamo tutti loro figli?). E soprattutto ci vuole uno spirito davvero innocente e l'aver capito che l'infanzia spirituale è la chiave di tutto, è il modo di salvarsi (se non ritornerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli, mi pare che la cosa suonasse così, giusto? C'è ancora nel Vangelo e mi pare non sia assoggettabile a particolari interpretazioni…).

Quando sono andato a Beaconsfield la prima volta mi hanno raccontato che doveva essere morta da poco una vecchietta che da bambina aveva conosciuto Chesterton. In pratica la bimba veniva di sovente mandata dalla mamma a casa dei Chesterton con un cestino di funghi freschi, e veniva accolta e ringraziata da Frances o dalle persone che accudivano la famiglia dei nostri eroi. Chesterton lo seppe e disse che d'ora in avanti avrebbe voluto ringraziare di persona tutte le volte che si fosse presentata quella gentilissima bambina… E così fece: non con lo scontato atteggiamento dei grandi verso i piccoli ma con la serietà di un piccolo verso un grande. La trattava come un'ospite vero. Divennero amici.

La mia cara amica Nancy Carpentier Brown ha scritto un bellissimo libro (The Chesterton and the Golden Key) in cui racconta la storia dell'amicizia tra le Sorelle Nicholl ed i Chesterton: le ragazze Nicholl incontrarono i Chesterton a Lyme Regis, un posto dove questi si recavano in vacanza e dove si sarebbero dovuti trattenere per soli due giorni, e dove rimasero per due settimane e tornarono tante volte. Le ragazze che conoscevano i libri di Gilbert li invitarono per un tè a casa loro. Gilbert e Frances accettarono subito (invito alle tre per il tè delle cinque) e rimasero amici per tutta la vita. Una pagina poco nota, soprattutto a chi seleziona il Chesterton più o meno gradito o più o meno adatto alle proprie idee, ma di Chesterton ce n'è uno solo.

Infanzia ed amicizia. Infanzia ed amicizia. Che bella coppia! Ci salveranno! L'essere adulti spirituali mi preoccupa molto, moltissimo. L'essere infanti è la strada, ce lo dice Nostro Signore e ce lo ripete Gilbert.

Marco Sermarini



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