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lunedì 30 gennaio 2017

L'uomo che sapeva troppo, edito da Lindau - disponibile su Pump Street



Alto, capelli (che furono) fini e chiari, un pallore quasi cadaverico, palpebre e baffi cascanti, naso aquilino. Aspetto apatico, andamento pigro e indolente, aria annoiata, tempra aristocratica, «in gran parte simile a quella dell'anarchico».

Horne Fisher, rispettabile membro della buona società inglese, cresciuto in mezzo a primi ministri e politici illustri, inizia la propria carriera come segretario personale di Sir Walter Carey, ufficiale del Governo irlandese e suo parente. Proprio al servizio di Sir Carey si ritroverà accidentalmente coinvolto nella sua prima avventura da «investigatore non ufficiale». Sì, non ufficiale, perché Horne Fisher non è un professionista del crimine ma un uomo che, oltre quel muro di ostentata indifferenza, nasconde capacità analitiche fuori dal comune e curiosità e sensibilità sovrumane «nel comprendere le circostanze» e l'animo umano.

Da quella prima esperienza irlandese, Horne Fisher capirà quanto il crimine possa essere oscuramente intrecciato con la legge e da lì in avanti, per tutta la vita, si ritroverà ad avere a che fare con faccende similmente oscure, appesantito dall'onere di «sapere troppo», di conoscere il lato squallido e la corruzione delle alte sfere, di cui lui stesso fa parte.

(Dalla presentazione sul sito dell'editore)
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Edito da Lindau

(Disponibile su www.pumpstreet.it)

  • Pubblicazione: 20 ottobre 2016
  • Pagine: 236
  • Formato: 14x21
  • ISBN: 9788867085835
  • Traduzione: Annalisa Teggi

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