Pietro Pozzi Tutto è iniziato a ottobre della quarta superiore. Mi era preso lo sghiribizzo di mettere sottosopra la biblioteca dei miei genitori,e prendere i libri che potevano interessarmi. Quel pomeriggio trovai "L'uomo che fu Giovedì","Le avventure di un uomo vivo","il pugnale alato e altri racconti" e delle raccolte di Padre Brown. Tutto bellissimo,quasi mi dispiaceva finirli questi libri. In università l'avevo quasi dinenticato. Ma grazie alla mostra presentata al Meeting di Rimini, e la grazia di esser capitato in appartamento ,il terzo anno, con un amico che aveva curato la mostra e che stava facendo la tesi su di lui e il suo rapporto col medioevo,sono tornato a leggerlo,rubandogli i libri e imparando ad usare adeguatamente la biblioteca della mia università. È un'amicizia che mi sta accompagnando in tutto,da quando sono allegro a quando vorrei bruciare tutto il mondo,quando non so parlare a una donna,in sintesi sia davanti a code che muovono cani che davanti a cani che muovono code. Il che è bello ed istruttivo!
Ernesto Carlo Venier Rimasi folgorato (non esagero) leggendo "La Croce Azzurra", uno dei più bei racconti di Padre Brown, contenuto nell'antologia scolastica delle scuole medie. Lo lessi nell'estate successiva alla fine della terza media, spinto dal ricordo del Padre Brown televisivo interpretato da Renato Rascel. Solo uno o due anni dopo riuscii a comprarmi tutti i racconti di Padre Brown, trovandoli in una bancherella di libri usati. E da li nacque un amore che dura da tutta una vita.
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