Libri. "La Chiave d'Oro" di G. MacDonald, lo scrittore scozzese riscoperto da Chesterton e Tolkien
(da Barbadillo.it)
Un brevissimo estratto dall'articolo che riportiamo nel collegamento qui sotto:
Nel necrologio di MacDonald apparso sul Daily News del 25 settembre 1905 Chesterton scriveva: "Se dobbiamo giudicare quanto a originalità di atteggiamento, George MacDonald fu uno dei tre o quattro uomini più grandi dell'Ottocento", e definiva "arguzia celestiale" la sua facoltà immaginifica. Il mondo favoloso di MacDonald è prevalentemente desunto da quello dei romantici tedeschi, in primo luogo Novalis e poi Hoffmann, Chamisso, La Motte Fouqué, ma anche dal ciclo arturiano, da Bunyan, da Dante e dal racconto biblico. Caratteristica principe degli scritti di MacDonald è l'affollamento, e combinazione, dei motivi tematici degli autori presi a modello. A tutti generalmente chiede in prestito gli strumenti del meraviglioso.
Il resto dell'articolo è qui sotto:
Di George McDonald abbiamo parlato su questo blog alcune volte, e vi consigliamo di andare a rivedere i post che lo riguardano:
Qui sotto c'è un altro volume della sua opera (ma anche qualche nota riguardante la passione di Chesterton per quello che considerò uno dei suoi maestri):
E qui di seguito c'è un altro post in cui parliamo ex professo di George MacDonald:
Non molti sanno che visse in Italia, morì in Inghilterra e riposa a Bordighera, in quell'Italia che fu rifugio di altri anglofoni [Ezra Pound, Max Beerbohm che comprò casa a Rapallo, tanto per fare qualche esempio, e il nostro Chesterton che una volta vi incontrò i due signori appena nominati a casa di Beerbohm - per saperne di più mettete i due nomi nel motore di ricerca del nostro blog - come disse una volta uno, qui si viaggia sempre in prima classe, è inutile che andate a pescare altrove… ; -)]
Da ultimo va ricordato anche il nostro caro Paolo Gulisano che ha scritto il bel volume assieme a Luisa Vassallo dal titolo George MacDonald il maestro della fantasia, per i tipi de Il Cerchio, un bel profilo biografico di uno degli autori più amati da Chesterton.
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