Vi invito caldamente a rileggere in questo tempo d'estate, come fosse un bell'esercizio spirituale, il sempiterno Ortodossia, ma in particolare il capitolo III intitolato Il suicidio del pensiero.
Ci sono passaggi attualissimi e di grande utilità al fine di aprire le nostre teste e non farci travolgere dall'assurdo spacciato per normale.
C'è anche un bel passaggio sulle virtù (e non le verità) impazzite.
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