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lunedì 27 luglio 2015

Un aforisma al giorno (sempre sull'eresia, tema in cui si fa sempre confusione) - 3

Riprendiamo l'esame di alcune fonti chestertoniane sulla questione dell'eresia, per fare chiarezza, spero una volta per tutte.

Sull'eretico Chesterton ci dice quanto segue, tornando ancora sul concetto di "mezza verità":

"L'eretico (che è anche sempre fanatico) non è colui che ama troppo la verità; nessuno può amare troppo la verità. Eretico è colui che ama la propria verità più della verità stessa. Preferisce, alla verità intera scoperta dell'umanità, la mezza verità che ha scoperto lui stesso. Non gli piace veder finire il suo piccolo, prezioso paradosso, che si regge solo coll'appoggio di una ventina di truismi, nel mucchio della sapienza di tutto il mondo"

Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del Drago ed altre serissime storie - L'Uomo Comune

Per cui, insisto e approfondisco, la "propria verità" è una "mezza verità", cioè non è la verità.

2 commenti:

  1. In questo caso "la propria verità" è l'idea che ci siamo fatti di qualcosa.
    Bisogna amare la verità di qualunque cosa più dell'idea che ce ne siamo fatti; altrimenti siamo ideologici o eretici.
    Ma dobbiamo anche sviluppare la capacità critica di capire se l'idea che abbiamo di qualcosa (dell'onestà, per esempio, o della giustizia o del sole o del sesso) sia vera nel senso scoperto dall'umanità intera e non solo nel misero senso che ci fa comodo. Altrimenti saremo sempre degli alienati.
    Forse potremmo dire che "la propria verità" è anche la verità solo quando uno si rende conto che essa è la stessa verità già scoperta dal mondo intero. Come Gilbert racconta in "Ortodossia", no?

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  2. Il punto in realtà è scoprire la Verità che è quella che è a prescindere da noi e da chi la scopre. E' qualcosa di oggettivo.

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