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giovedì 30 aprile 2015

"Il divino Chesterton". Prima biografia francese | Tempi.it

Tempi ha ripreso e approfondito una di una serie di notizie su Chesterton e il suo revival francese che abbiamo dato qualche settimana fa; grazie molte a Leone Grotti.

martedì 28 aprile 2015

5th Annual Chesterton Conference at "La Civiltà Cattolica" - sabato 9 Maggio 2015 ore 17.00, sede de La Civiltà Cattolica, via di Porta Pinciana n° 1


- UN VESCOVO VESTITO DA CLOWN -
Cosa significa "fare apologetica" nel Terzo Millennio?

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SALUTI E INTRODUZIONE
- P. Antonio Spadaro, S.I.
- Fr. Ian Boyd, C.S.B.

RELAZIONI
- «A Clown for God: Chesterton's Theology of Laughter» (Dermot Quinn)
- «Il principio di ogni allegria. Una questione di stile» (Paolo Pegoraro)

TESTIMONIANZE
- Don Fabio Bartoli (rubrica "GKC's Weekly" - La Croce Quotidiano)
- Annalisa Teggi (rubrica "Capriole cosmiche" - Tempi)

MODERA
- Andrea Monda

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Evento realizzato in collaborazione con Associazione Culturale BombaCarta (Roma) - G.K. Chesterton Institute for Faith and Culture (Seton Hall University, New Jersey)

domenica 26 aprile 2015

Il Vescovo di Cork e Ross (Irlanda) John Buckley parla in difesa della famiglia e indovinate chi cita...?

Ragazzi, una lobby tra le più diaboliche si sta impadronendo dell'Insula Sanctorum (e ci sta provando anche da noi), ma là c'è ancora gente desta e che sta combattendo, molti sono nostri amici.

Leggete chi cita il Vescovo di Cork e Ross, John Buckley, e chi parla della famiglia come capolavoro della natura...



sabato 25 aprile 2015

Un aforisma al giorno (anzi, una profezia avveratasi)

Basterà un cambiamento minimo nell'attuale clima dell'etica finanziaria, e quando l'astuta e vigorosa mentalità affaristica si sarà liberata dell'ultima paralizzante influenza dei dogmi inventati dai preti, il giornalismo e la pubblicità mostreranno per i tabù di oggi la stessa indifferenza che oggi mostrano per i tabù del medio evo. La rapina sarà spiegata come lo è l'usura, e per tagliar gole non occorreranno più sotterfugi di quanti ne occorrono per dominare il mercato. Le edicole risplenderanno di titoli quali La falsificazione in quindici lezioni e Perché sopportare l'infelicità matrimoniale?, e si avrà una divulgazione dell'avvelenamento pienamente scientifica, quanto lo è la divulgazione del divorzio e del controllo delle nascite.

Gilbert Keith Chesterton, Come si scrive un giallo

Un aforisma al giorno

I grandi finanzieri comprano e vendono migliaia di cose che nessuno vede e che sono del tutto prive di usi pratici. E così finisce l'avventura di affidarsi soltanto ai fatti; finisce nel paese dei sogni popolato da fantastiche astrazioni. Dobbiamo ritornare all'idea di governare per mezzo delle idee.

Gilbert Keith Chesterton, La mia fede

Il consiglio di una lettura sana al Presidente del Consiglio

Soc Chestertoniana (@Sochest)
@matteorenzi Gentile sig presidente, se ha letto #Chesterton le suggeriamo un altro libro: La Superstizione del divorzio #divorziobreve


venerdì 24 aprile 2015

Un aneddoto di un testimone oculare su Gilbert e qualche suo amico...

Un aneddoto che Lance Sieveking (un figlioccio di Chesterton) ricorda:


«Ero presente in casa del mio padrino quando quei quattro giganti - Wells (H. G. Wells, ndr) , Shaw (George Bernard Shaw, ndr), Belloc (Hilaire Belloc, ndr), e Chesterton - gridavano, interrompendosi a vicenda, argomentando e ridendo…»


Ecco le foto del nostro splendido Chesterton Gala 2015!



Andate nel sito della Scuola Libera Gilbert Keith Chesterton e troverete tutte le foto della magnifica serata del 28 Marzo scorso. Questa è solo un piccolo ma significativo assaggio.

Eravamo tanti, tutti amici a cui dobbiamo dire un grazie grandissimo perché stanno aiutando a tenere in piedi un'iniziativa davvero chestertoniana.

Chesterton non è solo un autore da leggere, è un uomo da seguire e da imitare… e vedrete il prossimo Chesterton Day, ci sarà una grande sorpresa!

Intanto godetevi queste bellissime foto.

Ha detto bene uno degli alunni a fine serata, quando ancora non riuscivano a mandare tutti a casa: «Professore, un altr'anno si può rifare, vero?».

Vale più di tutti i bilanci con i numeri positivi tutti nella colonna giusta.

http://scuolachesterton.org/2015/04/24/ecco-le-foto-del-nostro-splendido-chesterton-gala-2015/

giovedì 23 aprile 2015

Questa è molto bella

Chesterton Society (@AmChestertonSoc)
"One weapon from the armoury of the saints is, even in a worldly sense, stronger than the world. That weapon is humility." #Chesterton #GKC


Chesterton è attuale nell'educazione

Chesterton Society (@AmChestertonSoc)
"I do not think the modern elementary school spreads enlightenment. I do not think it spreads anything except occasionally mumps."#GKC


Chesterton è attuale in politica

Chesterton Society (@AmChestertonSoc)
"Men do not become sinless by receiving a post in a bureaucracy." #politics #Chesterton #electiondebate


mercoledì 22 aprile 2015

Riproponiamo l'articolo su John Kanu anche in inglese...

Gli amici della American Chesterton Society (Laura Ahlquist, precisamente! Grazie, Laura!) tradussero in inglese l'articolo su John Kanu di Rodolfo Casadei che sta tornando a girare in questi giorni grazie ad Annalisa Teggi. Ve lo riproponiamo perché può essere utile ai tanti anglofoni che ci seguono. Il collegamento è qui e comprende anche una vecchia "antologia" di post su John apparsi sul nostro blog:

http://uomovivo.blogspot.it/2014/01/il-grande-john-si-fa-strada-e-con-lui.html

Our friends of the American Chesterton Society (Laura Ahlquist, precisely! Thank you, Laura!) translated in english Rodolfo Casadei's article about John Kanu that is returning to run on Internet in these days thanks to Annalisa Teggi. We present it once again because it could be useful to the many english speaking friends attending our blog. The link is here and it has also an old posts "anthology" published on our blog.

martedì 21 aprile 2015

«Aiutiamoli a casa loro». Con Chesterton | Tempi.it

Il settimanale Tempi ha ripreso lo stimolo di Annalisa Teggi su John Kanu ed ha pure segnalato la nostra iniziativa in collaborazione con Pump Street!

Andate a vedere ed aiutateci!

http://www.tempi.it/strage-mediterraneo-aiutiamoli-casa-loro-chesterton

Tweet di Chesterton Society su Twitter

Chesterton Society (@AmChestertonSoc)
"Our society is so abnormal that the normal man never dreams of having the normal occupation of looking after his own property." #Chesterton


lunedì 20 aprile 2015

Bere per ricordare...!

Ricevuto, volentieri giro:

Caro Marco,

ti giro il programma per l'inaugurazione di un wine shop che animereremo chestertoniamente io, Roberto Prisco ed altri amici. 

Fin dal titolo abbiamo scelto una frase con reminiscenze chestertoniane (Bere per ricordare).

Ci libereremo proprio il 25 aprile di tutte le nefandezze annacquate che inquinano la nostra mente ed avvelenano la nostra vita. Viva il buon vino.

Viva Chesterton!

Un abbraccio,

Fabio Trevisan

Sbarchi e morti in mare, brutte storie, ma ad Annalisa Teggi viene in mente una cosa bella...

Dal profilo di Annalisa Teggi su Facebook:


«Ripropongo oggi qs articolo di Rodolfo Casadei di due anni fa, perché c'è una piccolissima realtà in Africa che brilla, e -mi si perdoni il linguaggio figurato- che rema contro i barconi della follia. Aiutarli a casa loro è questo, come sa bene chi lo fa, Pump Street e Società Chestertoniana Italiana ad esempio.


Kanu, l'africano che ha portato Chesterton in Sierra Leone»

Bella idea, Annalisa! Hai fatto bene a dire ciò che hai detto!

E allora noi rilanciamo ancora una volta il nostro eroe africano, John Kanu, una delle persone a cui noi chestertoniani italiani vogliamo più bene al mondo!

Stiamo cercando di moltiplicare lo sforzo per aiutarlo, vorremmo mandargli non un container ma due o tre container di utensili vecchi e nuovi per incrementare la sua scuola di mestieri, ora che sono salvi dalla fame e dallo sfruttamento. Loro sono veri distributisti e quello che fanno loro lo possiamo fare anche noi, e qui possiamo aiutarli alla grande, e basta poco!

Per aiutare John collegatevi a questa pagina:


Lì troverete la "lista nozze" di John, perché noi facciamo così: se vediamo una cosa buona ed un buon amico che fa sul serio siamo portati a sposare tutto, per cui se ci si sposa ci vuole una bellissima lista nozze e voi siete gli invitati!

Contribuite! Aiutateci ad aiutare il nostro eroe John! Diffondete, cliccate, condividete, dategli sotto!

Basta anche la zappetta di casa che non usate più nel vostro giardino, un cacciavite, un martello, un piccolo dono, ditelo ai vostri bambini, vi riempiranno casa!

Conto sul vostro aiuto, amici carissimi.

Marco Sermarini


domenica 19 aprile 2015

Ecco il post su GKC e gli Iron Maiden

Riproponiamo il post di più di tre anni fa in cui vi presentavamo l'articolo di Angelo Bottone su Chesterton e gli Iron Maiden:

http://uomovivo.blogspot.it/2012/02/da-angelo-bottone-gkc-e-gli-iron-maiden.html?m=1

Qui sotto il nostro post di gennaio scorso in cui proponevamo alla vostra attenzione quello di Patheos sullo stesso argomento:

http://uomovivo.blogspot.it/2015/01/patheos-ha-scoperto-che-anche-gli-iron.html?m=1

È davvero singolare che Chesterton sia un'ispirazione non solo per scrittori, intellettuali e attori, ma anche per musicisti, e della più varia risma.

Quel che conta è che è un punto di svolta decisiva per sempre più persone, che grazie a lui si convertono a Gesù Cristo secondo gli insegnamenti della Chiesa Cattolica.

sabato 18 aprile 2015

Pump Street sempre al lavoro!

Comprare da Pump Street o da Amazon non è la stessa cosa...

Qualcuno ci sta arrivando a capirlo!

venerdì 17 aprile 2015

Un aforisma al giorno

Per qualche strana ragione l'uomo pianta sempre i propri alberi da frutto in un cimitero. L'uomo può trovare la vita soltanto in mezzo ai morti. L'uomo è un mostro deforme, con i piedi rivolti in avanti e la testa girata indietro. Puà creare un futuro lussureggiante e ciclopico soltanto fintanto che pensa al passato.

Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo

Un aforisma al giorno (non lo ripeteremo mai abbastanza)

Puoi giurare fedeltà ad un’accolita di monaci,
o di fronte ad una moglie graziosa,
ma questo è il modo dei Cristiani:
che il loro giuramento dura fino alla fine.


Gilbert Keith Chesterton, La Ballata del Cavallo Bianco

mercoledì 15 aprile 2015

Quali altri mali oltre l’eugenetica? - di Fabio Trevisan (da Riscossa cristiana)

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"L'anarchia è la condizione d'animo o di comportamento di chi non si può fermare".

Nel saggio: "Eugenetica e altri malannipubblicato da Gilbert Keith Chesterton nel 1922, dopo essersi soffermato nei primi due capitoli su cosa fosse l'eugenetica e chi fossero gli eugenisti, lo scrittore di Beaconsfield iniziò ad analizzare gli altri mali, a partire dall'anarchia. Il terzo capitolo del libro, L'anarchia dall'alto, rappresenta ancor oggi qualcosa di stupefacente e strettamente attuale, fin dalle battute iniziali: "Un'anarchia silenziosa consuma la nostra società". 

Che cos'era l'anarchia per Chesterton? Egli già ne aveva parlato nel celebre avvincente romanzo: "L'uomo che fu Giovedì", ma sarà proprio in questo saggio che ne preciserà la definizione: "L'anarchia non è necessariamente violenta né viene necessariamente dal basso. Un governo può diventare anarchico tale e quale a un popolo". Chesterton desiderava che prestassimo attenzione a non confondere anarchia con ribellione e, rivolgendosi esplicitamente ai "conservatori di indole emotiva", insisteva che si allargasse la ragione e che si inquadrasse il tema distinguendolo dalla rivoluzione. Egli era consapevole del disordine che provocava l'usurpazione ribelle contro un ordine legittimo e poneva, alla pari della scuola controrivoluzionaria, il problema dall'alto, iniziando dal peccato degli angeli e ponendolo quindi in una cornice metafisica. Vi era però, secondo il grande scrittore inglese, un principio distintivo ineludibile: "Gli uomini quando combattono devono essere organizzati e un esercito ribelle ha bisogno di disciplina quanto un esercito regio". 

Cosa intendeva dire, se riferito al peccato di Satana? Ecco cosa scriveva Chesterton: "Satana, benché traditore, non era un anarchico. Reclamava la corona del cosmo e se avesse vinto non avrebbe permesso ai suoi angeli ribelli di continuare a ribellarsi". Ribadiva quindi che l'anarchia era qualcosa di molto diverso dalla ribellione e noi, a distanza di tempo, dopo aver visto il declino delle rivoluzioni progressiste, compresa quella del 1968, potremmo affermare con Chesterton che l'anarchia è la perdita di quell'autocontrollo che permette di ritornare alla normalità. Non sappiamo più comprendere, fare un serio esame di coscienza, pentirci di quanto accaduto. Per Chesterton l'anarchia costituiva, come preciserà in un successivo capitolo del saggio, l'impotenza dell'impenitenza. Egli faceva dei riferimenti concreti per comprendere il tasso anarchico penetrato persino nelle famiglie: "Non è anarchia nella vita domestica se tutta la famiglia sta alzata fino a tardi l'ultimo dell'anno; è anarchia se poi per mesi i membri della famiglia stanno alzati fino a ora sempre più tarda…non è anarchia fare un pic-nic; è anarchia dimenticare completamente l'orario dei pasti". 

Ciò che rappresentava un disordine anarchico pericoloso era l'incapacità di rientrare entro limiti razionali dopo una legittima stravaganza. L'anarchia imprimeva così il suo indelebile marchio, secondo Chesterton, sul mondo moderno. Il mondo moderno, che lui avversava per la sua anarchia e fiacchezza, era paragonabile alla cascata: "Il mondo moderno è come il Niagara, è magnifico ma non è forte. Il mondo moderno è debole come l'acqua, come il Niagara. Il problema di una cascata non è che essa è assordante o pericolosa: è che non può arrestarsi". Il caos provocato da qualcosa di debole che ci casca addosso era ed è sperimentabile nei poteri che ci governano e all'interno della nostra società, esattamente come affermava Chesterton con grande coraggio nel 1922: "Lo Stato è d'improvviso ammattito, alla chetichella. Dice sciocchezze e non riesce a fermarsi". 

Alla ribellione diabolica era succeduta una progressiva anarchia silenziosa che consumava la nostra società. Senza più guerre, all'insegna del pacifismo e della nonviolenza, aveva reso sempre più flaccido il cuore dell'uomo disposto a combattere per la giusta causa. Senza più ragioni argomentative e forti persino il pensiero si era via via dileguato lasciando trasparire l'homo consumens che già allora, nel disegno anarchico, Chesterton presagiva: "Sarebbe anarchia se tutti, come alcuni disgustosamente propongono, prendessimo dalla dispensa quel che ci pare. Così mangerebbero i porci, se avessero dispense; i porci non pranzano a ore fisse: sono molto progressisti, sono porci".

lunedì 13 aprile 2015

Questo amico americano cerca aiuto...

Questo mio amico americano cerca aiuto per incrementare la sua fattoria distribuita, con cui mantiene la sua bella famiglia. E' molto giovane ed è un bravo ragazzo. Ecco una bella occasione per parlare di distributismo in atto e per incrementarlo. Se volete potete fare una donazione e loro vi saranno molto grati!

http://www.gofundme.com/prairiehoof

Andate a vedere! Adesso è anche qui sopra... Facile, prende pochi minuti e merita. E' una cosa semplice...

Esatto!!!

Chesterton Society (@AmChestertonSoc)
Modern religious intolerance is a funny thing. But we really think modern religious #tolerance is funnier still.#Chesterton


Grande!!!

Chesterton Society (@AmChestertonSoc)
The practical effect is that Liberty, Equality and Fraternity have come to mean Plutocracy, Publicity and Pornography.#Chesterton #oligarchy


Chesterton conquista proprio la Francia - Esce la biografia di GKC di François Rivière, Le Divin Chesterton

L'ÉCRIVAIN ANGLAIS LE PLUS RÉJOUISSANT
Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) est aujourd'hui reconnu comme l'écrivain anglais le plus réjouissant et le plus inventif de l'époque édouardienne.
Acharné à stigmatiser la déshumanisation et la montée du matérialisme dans un monde qu'il contempla toujours avec des yeux d'enfants, il a laissé une centaine d'ouvrages, dont beaucoup furent traduits en France, où il avait comme défenseur Paul Claudel, Valery Larbaud ou Pierre Klossowski.
On a surtout retenu de son œuvre la célèbre série des enquêtes du père Brown, une cinquantaine d'histoires où la fascination de l'auteur pour la fiction policière se mêle d'une immense foi chrétienne.

Il resto dell'articolo nel collegamento qui sotto:

http://toutelaculture.com/livres/essais/le-divin-chesterton/

Ecco i dati della biografia francese di Chesterton:

Le Divin Chesterton, François Rivière, éditions Payot – Rivages, mars 2015,217 PAGES, 21 euros

giovedì 9 aprile 2015

Dopo la Feltrinelli Gilbert conquista anche Le Figaro

Esce in Francia per i tipi di Climats la traduzione di The Thing (per i connazionali di Asterix suonerà La Chose; il libro è uscito recentemente in Italia col titolo La mia fede - edizioni Lindau, lo trovate su Pump Street - ed in tempi più antichi come La Chiesa viva - edizioni Paoline) e il più importante quotidiano francese ne parla. Anzi, pare che già abbiano parlato altre volte di Gilbert… Segno dell'intatto fascino di Nostro Zio.

 "Dans La Chose, recueil d'essais datant de 1929, l'écrivain et polémiste anglais explique à ses compatriotes les raisons de sa conversion (…) Chesterton pense que l'alternative n'est pas entre la foi catholique et le protestantisme, entre la foi catholique et la science ou entre la foi catholique et la philosophie, mais entre la foi catholique et le pessimisme absolu des religions orientales".

Gli estratti sono l'inizio e la fine dell'articolo, il resto nel collegamento qui sotto:

http://www.lefigaro.fr/livres/2015/04/09/03005-20150409ARTFIG00029-g-k-chesterton-pourquoi-je-suis-catholique.php

martedì 7 aprile 2015

Una segnalazione dal nostro carissimo Andrea Carbonari

Caro presidentissimo, ti giro il link a un articolo su zio Gilbert pubblicato qualche giorno fa dal periodico cattolico americano Crisis Magazine. L'autore riprende quel brano dell'Autobiografia in cui GKC racconta che in occasione del suo matrimonio ha comprato una pistola per difendere la moglie Frances. Questo aneddoto spinge l'autore a proporre zio Gilbert come santo protettore di chi possiede una pistola. Il tema è effettivamente delicato da affrontare, ma te lo segnalo se non altro per conoscenza. La cosa più importante è che l'autore rivela che sta chiedendo l'intercessione di GKC per suo figlio che sta male (e chiede ai lettori di unirsi alla preghiera). Se avverrà questa guarigione, sempre secondo lui, potrebbe essere uno dei miracoli attribuibili allo zio. Un abbraccio, Mr Pond. http://l.facebook.com/l/yAQF8cxohAQEAPkSaXFwBpIuvuuU0v378SiB04G7O11mM6A/www.crisismagazine.com/2015/chesterton-patron-saint-handgunners

lunedì 6 aprile 2015

Un aforisma al giorno (da imparare a memoria)

La dottrina e la disciplina cattolica possono essere dei muri, ma sono i muri di una palestra di giuochi. Il Cristianesimo è la sola cornice in cui sia preservata la gioia del paganesimo.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

domenica 5 aprile 2015

Lo sapete quello che diceva GKC, no? Perciò tanti auguri a tutti!

Il cristianesimo è stato dichiarato morto infinite volte. Ma, alla fine, è sempre risorto, perché è fondato sulla fede in un Dio che conosce bene la strada per uscire dal sepolcro.

Il San Tommaso d'Aquino di GKC, di Fabio Trevisan (da Riscossa Cristiana€

Il San Tommaso d'Aquino di Chesterton      = = = = = = = = =     

di Fabio Trevisan

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Cop_SanTommaso

"Se il mondo diventa troppo mondano, la Chiesa lo può rimproverare, ma se la Chiesa diventa troppo mondana, non può essere coerentemente rimproverata dal mondo per la sua mondanità".

Questa frase che appare nel primo capitolo del saggio del 1933 sul Dottore Angelico richiama in modo illuminante, com'era nello stile di Chesterton, il compito della Chiesa e dell'intero spirito autenticamente cristiano. Nel riprendere quel celebre brano del Vangelo in cui Gesù invitava gli apostoli a dare senso alla vita cristiana: "Voi siete il sale della Terra…Se il sale perde il suo sapore, con che cosa si salerà?", Chesterton rinnovava il confronto tra "l'essere del mondo" e "l'essere di Dio".

Com'egli stesso aveva precedentemente scritto: "Noi non vogliamo una Chiesa che si muova con il mondo, ma che lo rimuova da ciò verso cui il mondo sta muovendo", auspicava che i cattolici potessero rendersi esatto conto della portata del confronto in modo da comprenderne lo spirito vero. Chesterton così osservava: "Il sale insaporisce e conserva il manzo, non perché è come il manzo, ma perché è molto diverso". Nella metafora del sale e del manzo egli mostrava, sulla scorta del Vangelo, quanto fosse disdicevole ed insana una sciatteria che perdeva il sapore delle cose, per uniformarsi ad esse anziché distinguersi in senso cristiano da esse. Colui che salava il mondo, senza confondersi con esso, era il santo: "Il santo è una medicina in quanto è un antidoto …viene scambiato per veleno (dal mondo) proprio perché è un antidoto. Lo vediamo rigenerare il mondo con l'esaltare tutto ciò che il mondo ignora". 

Il santo non rispondeva al desiderio mondano e non cercava l'applauso del mondo poiché mirava a ciò di cui la gente aveva estrema necessità: l'essere sale del mondo! Nel capitolo finale del saggio, Chesterton poneva l'interrogativo sull'eredità di San Tommaso d'Aquino, ovvero sulla ricezione degli insegnamenti del santo in merito al suo realismo cristiano, ad iniziare dalla dottrina della conoscenza umana: "L'essenza del buon senso tomistico è che sono al lavoro due agenti: la realtà e il riconoscimento della realtà; il loro incontro è una sorta di matrimonio. Anzi, è un matrimonio vero e proprio, perché è fertile; l'unica filosofia al mondo che sia veramente fertile". 

Ho scelto appositamente due brani che si collocano all'inizio ed alla fine del saggio sull'Aquinate per poter mostrarne il nesso, così come proposto da Gilbert Keith Chesterton. Non si può essere sale del mondo senza un sano realismo cristiano; un sano realismo che parte dalla dimensione della conoscenza retta, ben orientata, come indicata brillantemente dallo scrittore inglese: "La filosofia tomista è la sola filosofia operante…l'Aquinate è ere astronomiche in anticipo sul nostro tempo…Dio ha creato l'uomo in modo tale che possa entrare in contatto con la realtà; e quelli che Dio ha unito, nessun uomo separi". Il vero realista cristiano non era, come potremmo intenderlo oggi, l'uomo cosiddetto "pratico", che sa fare affari e venire a patti col mondo, ma l'uomo che, conservando un po' di sale in zucca, doveva porsi in modo diverso rispetto al mondo per poterlo salare, per poterlo, sempre con la grazia di Dio, salvare.