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lunedì 30 giugno 2014

Piccoli Omicidi a Detroit - 5 Luglio 2014 ore 21.15, Teatro San Filippo Neri, San Benedetto del Tronto - La Compagnia Teatrale Pochi ma buoni come i maccheroni sostiene la Scuola Chesterton! Risate da matti!

Il biglietto d'ingresso costa solo € 10,00 e ci si diverte davvero!

Se qualcuno non potesse venire (ma sarebbe un peccato! E' divertentissimo!), potete mandare la vostra offerta alla scuola tramite questo conto corrente:

IT  91  D0876924401000050100561

Intestato a Capitani Coraggiosi Società Cooperativa Sociale, con la causale "Costruiamo la nostra scuola!".

Lo spettacolo ha già fatto il sold out a Monsampolo del Tronto (oltre centocinquanta persone) e a Cupra Marittima (circa cento persone).

Guardate questo trailer e non ve ne pentirete...

sabato 28 giugno 2014

XII Chesterton Day - Qualche foto





Ieri si è tenuta la 12° edizione del Chesterton Day sul tema "La democrazia dei morti". Sono intervenuti Padre Spencer Howe, sacerdote dell’Arcidiocesi di St. Paul and Minneapolis (USA), Fabio Trevisan dei Gruppi Chestertoniani Veronesi, Giacomo Berchi, collaboratore della Chesterton Review edizione italiana e traduttore, Alessandro Gnocchi ed Annalisa Teggi.
Questo appuntamento è sempre una bella occasione per incontrare degli amici e riscoprire sempre più quanto Chesterton sia attuale.
Un'incontro interessante ma allo stesso tempo divertente come era il nostro Chesterton.
A trovarci è venuto un'ospite d'eccezione...






venerdì 27 giugno 2014

Per tornare a cose più serie del Chesterton Day...

... signore e signori, le patate distributiste del nostro meraviglioso e panoramico orto di Santa Lucia!

Oggi XII Chesterton Day...

... un bel giorno per incontrarsi.

Vi aspettiamo.

Programma scritto ovunque. Per quel che può servire...

Lo sapete che poi facciamo un'altra cosa.

giovedì 26 giugno 2014

Al Chesterton Day Pump Street e la sua bancarella

Domani e fino al 4 Luglio a Grottammare troverete la bancarella (sì, la bancarella: è bello così) di Pump Street: libri, nuovi libri, vecchi libri di Chesterton, a fumetti, scritti, le storie di Guareschi (Peppone e don Camillo) a fumetti e scritte, le magliette e le felpe bellissime, la possibilità di ordinare felpe e magliette di proprio gusto e gradimento.

Perché ve lo diciamo?

Perché vogliamo sostenere tutte le azioni che rendono possibile il distributismo, e il distributismo si sostiene solo sostenendo chi lo vive concretamente. Quindi se ti dici distributista non ha senso comprare dal Big Business, ripetiamo...

Riproponiamo qui sotto la bella pubblicità degli amici americani facendola ancora una volta nostra:



Tutto su Pump Street!

Chi compra da Pump Street aiuta il distributismo, lo stesso distributismo di John Kanu e dei suoi amici africani, dei monaci di Norcia e così tutto il mondo buono.


Il nostro Pino Noia sulla intelligentissima pensata della Regione Lazio circa l'obiezione di coscienza dei medici a proposito di pillola del giorno dopo

Totalitarismo inaccettabile

     

Giuseppe Noia: «L'arroganza di pochi calpesta i diritti di tutti»

Il presidente dei ginecologi cattolici durissimo sulla scelta di Zingaretti: si procede senza confronti per silenziare le coscienze.

Da tutte le parti in cui si guarda, la decisione del governatore del Lazio sugli obiettori è «inaccettabile». Un «totalitarismo culturale che mira a intimorire le persone, che procede con la logica della reticenza e dell'inganno e ora ha anche l'ardire di silenziare le coscienze ». Giuseppe Noia, presidente dei ginecologi cattolici, è un fiume in piena.

Professore, parla di totalitarismo culturale. Cosa intende?

È in atto un'involuzione, per cui le idee e l'arroganza di pochi cercano di calpestare i diritti di tutti gli altri. Così accade anche questa volta: in nome di una non meglio specificata libertà della donna si passa sopra la libertà dei medici e degli operatori sanitari. E alla donna si continua a dire, a suon di menzogne, che tutto può e tutto deve pretendere. Le viene detto che un embrione non è vita a sette giorni, che una pillola le renderà più facile l'aborto, che buttare via un figlio è una trauma solo per colpa di chi le vorrebbe far cambiare idea. Salvo poi assicurarla che quel figlio, se invece lo desidera e non riesce ad averlo, può reclamarlo a tutti i costi. Ma ciò che è ancora più grave sono qui le dinamiche della decisione della Regione Lazio.

Si riferisce al fatto che le nuove linee guida sono stata approvate frettolosamente lo scorso aprile, senza grandi proclami?

Piuttosto nell'assoluto silenzio, senza confronti, perché così procedono appunto i totalitarismi: temono le idee, perché le idee sono forti, allora silenziano le coscienze. O almeno ci provano.

Perché la decisione di agire a livello dei consultori?

Perché i consultori sono stati ridotti a mere dispense di pillole e aborti. Perché così, almeno, li vorrebbero certe istituzioni. Un fatto che da tempo noi ginecologi cattolici andiamo denunciando, ricordando come invece proprio i consultori siano nati come luoghi di formazione e sostegno all'affettività e alle famiglie, come punti di riferimento dove le donne possano trovare un aiuto concreto nel momento del bisogno e dell'incertezza che anche una gravidanza non voluta comportano. Chiedere ai medici di essere meri esecutori, e far valere questa assurda pretesa nei consultori, è quanto di più avvilente ci sia per quei luoghi e per chi vi opera.

Il tutto a dispetto di quello che dice la legge 194...

Certo, perché i totalitarismi che se ne fanno delle leggi? In ogni caso, come ginecologi e medici cattolici, ci opporremo con forza a questa decisione: non accetteremo chi tenta di annientare le nostre coscienze.

Leggi l'articolo completo tratto dal quotidiano Avvenire del 25 Giugno 2014...

Dopodomani c'è il XII Chesterton Day...

... e allora vi aspettiamo.

Il tema è: La democrazia dei morti, una espressione frizzante di Chesterton per indicare la tradizione.

Ci sarà un ospite "imprevisto" e ci sarà pure un ospite a sorpresa.

Racconteremo le ultime novità e le vecchie cose.

martedì 24 giugno 2014

Un aforisma al giorno

"Con il nostro spirito fiacco, empiremmo della nostra decrepitudine l'eternità, se non fossimo mantenuti giovani dalla morte. La Provvidenza ci ha tagliato l'immortalità a pezzetti, come la nutrice taglia a bastoncelli il pane imburrato al bambino"

GIlbert Keith Chesterton, Le avventure d'un uomo vivo

lunedì 23 giugno 2014

Fabio Trevisan recensisce Partitocrazia di Cecil Chesterton e Hilaire Belloc, edizioni Rubbettino

                                            IL SISTEMA DEI PARTITI

Con il titolo: "Partitocrazia" è appena stato pubblicato da Rubbettino in italiano (a cura di Pietro Federico) un saggio edito in Inghilterra nel 1911 (The Party System) da Hilaire Belloc (1870-1953) e Cecil Edward Chesterton (1879-1918), fratello minore del più celebre Gilbert Keith, morto sul fronte francese durante il primo conflitto mondiale dove si era arruolato volontario. Il testo, a dispetto del secolo abbondante trascorso, è sorprendente per la stupefacente attualità dei temi trattati e grande merito va ascritto alla Casa editrice che ha avuto il coraggio di proporlo all'attenzione anche degli italiani.

Nella Presentazione di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) venivano messi allo scoperto l'intrallazzo del bipolarismo e la deviazione del "sistema dei partiti": "La facciata e la forma esteriore di questa nuova e segreta forma di potere è la mera, meccanica, applicazione di quello che è chiamato "il sistema dei partiti". Esso non è costituito di due partiti, bensì di uno solo. Se vi fossero dei veri partiti, potrebbe non esservi alcun sistema".

Anche nella Prefazione, suggerita dall'ambiguità dell'esito delle elezioni politiche del 1908 con l'ascesa del governo liberale guidato da H.H. Asquith, veniva ribadito il coraggioso e dichiarato intento del saggio: "Con questo libro ci proponiamo di dare voce a un desiderio condiviso già da moltissimi: quello di distruggere, soppiantare e mettere in ridicolo il sistema dei partiti, vale a dire il sistema che ha tolto spirito e significato al Parlamento". Che cosa denunciavano i due autori cattolici? Stigmatizzavano la demagogia ed irriverenza degli slogan politici, come ad esempio: "Sia fatta la volontà del popolo" ed il teatrino allestito dal "sistema dei partiti", sia che fossero whig o tory: "All'elettore medio tutto ciò deve cominciare a dare l'idea di una collusione. Egli non sa tutto; non sa che praticamente ogni mossa di questo sciocco e  pericoloso gioco è stata precedentemente stabilita dagli alleati delle due coalizioni". 

Nel loro monito, Belloc e Cecil Chesterton non lesinavano nomi e cognomi di influenti politici, denunciandone parentele e privilegi, smascherandone con ironia i reali propositi: "Abbiamo visto Lloyd George e Winston Churchill, da un lato rappresentati come patrioti che affrontano un'arrogante aristocrazia, di cui uno dei membri è il duca di Marlborough, cugino di Churchill …". Nel primo capitolo (Il sistema rappresentativo) gli autori, pur considerando che nessun partito rifiutava la dottrina della sovranità popolare, rimarcavano l'assenza di una reale democrazia, che non poteva essere equiparata ai voti, alle elezioni ed alle assemblee rappresentative, che dovevano essere tutt'al più mezzi per realizzare la democrazia.

Proponevano quindi che il modello della Camera dei Comuni (Comuni intesi come villaggi) rispecchiasse la piccola comunità, appunto il villaggio, come immagine della democrazia reale. Sostenendo che l'House of Commons fosse una Camera bassa e che doveva rappresentare i cittadini comuni che la eleggevano, ribadivano tre aspetti sostanziali: primo, la totale libertà nella scelta dei rappresentanti; secondo, i rappresentanti dovevano rispondere esclusivamente ai propri elettori; terzo, i rappresentanti dovevano deliberare in libertà e soprattutto essere indipendenti dall'esecutivo. Al contrario, deploravano che l'esecutivo (come si era realizzato praticamente) controllasse l'assemblea rappresentativa. Le cause di questo insano capovolgimento a scapito di una reale democrazia erano analizzate e così sottolineate: "Se dovessimo dare un nome al fenomeno che porta al pervertimento delle istituzioni rappresentative, quel nome sarebbe "sistema dei partiti". Con sottile ironia, nel descrivere l'atteggiamento del pubblico verso i politici, facevano riferimento alle gare di canottaggio tra Oxford e Cambridge: "Della folla che ogni anno fiancheggia la strada lungo il fiume sono ben pochi quelli che hanno frequentato una delle due università…ma comunque tifano con grande entusiasmo… e proprio nello stesso modo che con impeto prendono le parti di un'università che non hanno mai frequentato, così parteggiano per un partito che non controllano". Il capitolo si chiudeva con una rassegna storica molto puntuale su cos'era stato il passato, facendo esplicito riferimento alla "gloriosa rivoluzione" del 1688, causata dal tentativo (con risultato negativo) da parte di Giacomo II Stuart di abolire il cosiddetto Test Act, ovvero tutte quelle inibizioni che impedivano ai cattolici di accedere alle cariche pubbliche, governative e militari dell'Inghilterra.

I due autori cattolici denunciavano senza mezzi termini l'esito del capitalismo che aveva sottratto e confiscato indebitamente, sulla scorta della precedente Pseudo Riforma di Enrico VIII, i beni ecclesiastici, dei conventi e dei monasteri: "La Rivoluzione fu compiuta non solo da, ma in favore di un gruppo di uomini avidi spinti dalla loro avidità. Quel gruppo di uomini e i loro successori andarono avanti ad arricchirsi a spese del popolo in ogni modo possibile … ciò che trionfò infine nel 1689 non fu il popolo ma il Parlamento. Esso non rappresentava il popolo e nemmeno dichiarava di farlo…". Accadde poi che questo sistema politico venisse turbato da due forze: le risorse materiali create dalla Rivoluzione industriale e le idee generate dalla Rivoluzione francese: "Le due forze combinate portarono alla Riforma doganale del 1832… e ad un allargamento della classe dei nuovi ricchi, che turbò l'equilibrio fra magnati del commercio e proprietari terrieri". Se da una parte il cosiddetto "processo democratico" ha mostrato esteriormente l'estensione del diritto di voto fino al suffragio universale, dall'altra si è verificato internamente, secondo le testuali parole degli autori di questo mirabile saggio: "Il trasferimento dell'effettivo potere della Camera dei Comuni all'esecutivo, o, per parlare più precisamente, ai due fronti, governo e opposizione". Nel secondo capitolo (La casta al governo) Belloc e Cecil Chesterton cercavano di rispondere al quesito: "A chi era passato il potere della Camera dei Comuni?". Ammonendo che la Costituzione, nel momento in cui dichiarava che i ministri fossero nominati dalla Corona, fosse disattesa, gli autori inveivano contro la "corporazione oligarchica" e la corruttela anche parentale dei due fronti apparenti: "Dobbiamo sottolineare che questi legami familiari non trovano i propri confini all'interno delle singole compagini politiche … il fatto stesso che i politici cerchino in tutti i modi di impedire all'elettorato di conoscere la vera natura delle loro parentele ci sembra la prova più evidente della loro impostura". Il pericolo di questa casta al governo (denunciata nel 1911) era quella di aver creato la figura del "raccomandato" e del politico come "professionista", soprattutto se avvocato ("Nello stesso ordine di problemi rientra il gran numero di avvocati presenti in Parlamento, dove i legali abbondano perché ovviamente hanno qualcosa da guadagnarci"). Nello smascheramento del gioco politico anti-democratico, che aveva l'assoluto controllo della Camera dei Comuni, i due coraggiosi giornalisti (scrivevano nell'Eye- Witness, un settimanale di inchiesta politica) precisavano concretamente il controllo, da parte dei ministri cooptati, dell'agenda della Camera bassa,  del tempo delle sedute parlamentari e dell'ordine del giorno di ogni seduta, come evidenziato nel capitolo terzo (La Camera dei Comuni così com'è): "I membri della Camera non possono sollevare le questioni che stanno loro a cuore, o far passare le leggi che ritengono importanti. Possono solo aspettare le leggi che verranno proposte dal governo…". La riproposizione di innumerevoli emendamenti (caratteristica pure del sistema parlamentare italiano) era legata, secondo Belloc e Cecil Chesterton, entro i limiti che i fronti opposti hanno preventivamente accordato, perché nessuno vuole compromettere la possibilità di ottenere uno stipendio. L'atmosfera morale ed il richiamo ad una risoluzione etica della politica erano ben sottolineate dagli autori, che interpellavano in tal senso: "Fino a che punto il sistema dei partiti, con i due schieramenti che giocano a fare gli avversari, con i salari altissimi e tutto il resto, dipende dal tono morale della Camera?". Interrogativi di stretta attualità, cui rispondevano con veemenza e con sincero coraggio: "Ciò che impedisce qualsiasi cambiamento è il controllo esercitato dal sistema politico sul Parlamento grazie ai fondi segreti elargiti ai partiti…". 

Nel capitolo quarto (I fondi segreti) denunciavano la corruzione, anche indiretta, attraverso quell'innominabile verità dei fondi segreti: "Se dunque le spese di un candidato sono pagate con un fondo segreto a disposizione del partito, succederà che il candidato non si sentirà responsabile davanti agli elettori, ma solo davanti alla cricca che lo finanzia". In questo modo si potevano vendere le linee politiche così come il potere legislativo: "I due partiti politici hanno bisogno del denaro dei ricchi per portare avanti il finto scontro da cui dipendono il loro prestigio e i loro salari. La linea politica da scegliersi dunque deve attrarre un particolare settore della classe più ricca". Nel quinto capitolo (Il controllo delle elezioni) l'assemblea dei partiti, la selezione dei candidati, la gestione di un'elezione, la scelta dei programmi erano realisticamente ed impietosamente affrontate e sviluppate con un impressionante riferimento conclusivo alla realtà che stiamo oggi vivendo: "Il popolo non solo non ha possibilità di metter bocca sul programma che il suo rappresentante dovrebbe mettere in atto, non solo le sue richieste possono essere totalmente ignorate, ma in più le misure più detestate, per le quali non c'è neanche l'ombra di un mandato popolare possono diventare legge, e gli elettori non hanno alcun potere di farle abrogare". Il richiamo evidente per i cattolici al tradimento dei principi non negoziabili, dai temi della difesa della vita a quelli della famiglia come unione tra un uomo e una donna ed alla responsabilità educativa dei genitori, confermano purtroppo quanto paventato da Hilaire Belloc e Cecil Chesterton più di un secolo fa. Cosa fare ? Su quali basi reali può dunque poggiare un'autentica riforma? Nel sesto capitolo (La difesa) i due scrittori cattolici facevano ricorso a due gruppi fondamentali: "La massa popolare, disperata e senza voce e i giovani … ingannati dalle messinscene dei politicanti … non si può costruire sulla menzogna". Nel settimo e conclusivo capitolo (C'è una cura?) Belloc e Cecil Edward Chesterton, anche qui con argomentazioni di scottante attualità, non reputavano determinante la modifica della legge elettorale: "Una modifica del sistema elettorale non porterà a nulla … Se si desse a uno dei due schieramenti un potere superiore, l'onore che questo potere comporterebbe obbligherebbe i due gruppi a escogitare insieme una scappatoia che possa far tornare i due partiti in una condizione di semiequilibrio". Persino sulle cosiddette "primarie" i due grandi e indomiti cattolici inglesi avevano ed hanno ancora qualcosa da dire: "L'istituzione delle primarie e la scelta dei candidati secondo le rispettive comunità locali a cui appartengono sarebbe cosa buona, ma bisogna ricordare che non sarà semplice istituire le primarie in un momento in cui l'iniziativa popolare inglese è tanto ininfluente". Sollecitavano il legittimo uso del referendum per la democratizzazione della politica (un secolo prima dell'uso improprio e collegato all'ideologia liberale del Partito Radicale italiano), auspicavano una presenza forte  ed un'educazione politica alla vera democrazia quali primi passi essenziali. Alla denuncia precisa, storicamente fondata (Hilaire Belloc è stato uno storico cattolico che ha pubblicato circa 150 saggi) anche attraverso i media dell'epoca, doveva corrispondere un anelito sincero alla verità delle cose: "Quando la verità è un fatto, e dunque piuttosto difficile da accettare, irrita e ferisce; mantiene però questo potere di crescere e di rendersi manifesta, che è la ragione per cui vale la pena dirla". In che modo dire la verità tutta intera, si chiedevano ultimamente nel saggio, per illustrare una possibile realizzazione efficace? Ecco la proposta: "Agli uomini piace molto ridere, e se voi siete in grado di presentare un bugiardo, un vigliacco, un ipocrita come un buffone non avrete sbagliato affatto; il sistema dei partiti non è solamente un insieme di buffoni, è più che altro un insieme di ipocriti, e si basa sulla menzogna. I suoi strumenti principali sono l'avidità e la paura. Queste cose sono terribili, non ridicole, ma è utile insistere sulla loro ridicolaggine…". La necessità della purificazione non passava soltanto dalla denuncia (cosa riscontrabile in tanti gruppi o movimenti politici odierni), anche ironica, ma da misure in cui si doveva costringere il politico a non arrampicarsi su promesse generiche o astrusi giri di parole irresponsabili e senza sostanziali riferimenti alla vita quotidiana del popolo. La lettura attenta di questo encomiabile saggio di Hilaire Belloc e Cecil Chesterton può aiutare, anche ai giorni nostri, a comprendere il declino e l'innaturalezza di molte scelte politiche ed a stimolare una rinascita della vera politica nel perseguimento del bene comune.


FABIO TREVISAN

domenica 22 giugno 2014

Un aforisma al giorno

"Se un uomo, una donna e un bambino si mettono nuovamente a vivere insieme in un libero regno casalingo, queste antiche relazioni reciproche ricompariranno; e Hudge si dovrà rassegnare. Potrà evitare tutto questo solo distruggendo la famiglia, portando entrambi i sessi a vivere in alveari e sciami asessuati, e allevando tutti i bambini come figli dello stato – come Oliver Twist."

Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo

Un aforisma al giorno

"Lo scopo complessivo del matrimonio è combattere e sopravvivere fino al momento in cui l'incompatibilità è fuori discussione. Perché uomo e donna, in quanto tali, sono incompatibili."

Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo

100 years of T’Adoriam Ostia Divina - Da The Malta Independent

www.independent.com.mt/mobile/2013-04-23/arts-and-culture/100-years-of-tadoriam-ostia-divina-1446412288#prettyPhoto

In questo articolo del l'aprile 2013 del quotidiano maltese The Malta Independent si celebra il centenario della composizione del famoso e popolarissimo inno eucaristico T'Adoriam, Ostia Divina, il cui testo fu scritto dal sacerdote maltese padre Carmelo Psaila, meglio noto come Dun Karm, tra l'altro poeta e scrittore nonché autore dell'Inno nazionale maltese. La musica fu scritta dal musicista maltese Giuseppe Caruana.
L'occasione fu il Congresso Eucaristico Internazionale che nel 1913 si tenne proprio a Malta.

Perché ve ne parliamo?

Anzitutto oggi è il Corpus Domini (che per il rito antico e nei paesi ove è possibile festeggiarlo si celebra nel giovedì dopo la Festa della S.S. Trinità).

Poi perché Chesterton passò per Malta nel 1934 e incontrò proprio Dun Karm. Segnalammo la cosa due anni fa circa, grazie ad un altro articolo tratto da The Times of Malta, che trovate in quest'altro collegamento:


Dun Karm si diceva grande ammiratore di Chesterton e lo andò a trovare in hotel. Ci dà un racconto fervido dell'incontro e lo definisce indimenticabile.

Noi lo comprendiamo, vero, amici?

sabato 21 giugno 2014

Oggi Pranzo di Fine Anno Scolastico alla Scuola Chesterton

Oggi ci sarà il Pranzo di Fine Anno Scolastico della nostra cara Scuola Chesterton.

Staremo insieme da buoni amici, daremo le pagelle e premieremo i nostri ragazzi per impegno, merito ed aiuto agli amici grazie alle borse di studio offerte dagli amici del Pontificio Collegio Nordamericano.

Bello!!

La nuova bussola quotidiana quotidiano cattolico di opinione online: Contro le nozze gay? Sei una zavorra del paese

21-06-2014Contro le nozze gay? Sei una zavorra del paese di Gianfranco Amato

L'onorevole Ivan Scalfarotto, indefesso paladino dell'omonimo disegno di legge contro l'omofobia, ha definito «zavorra» tutti coloro che si oppongono all'agenda omosessualista, ai matrimoni gay, alle adozioni di minori da parte di coppie dello stesso sesso, alla fecondazione eterologa, alla legge contro l'omofobia, e a tutto lo stucchevole armamentario gay friendly. Un insulto in piena regola che poco si addice ad un democrat che si picca di apparire come un pacato dialogante, e che viene spacciato come il volto più presentabile e moderato del mondo omosessuale. L'onorevole Scalfarotto, infatti, è troppo colto ed intelligente per non sapere che il termine "zavorra", oltre a significare l'insieme di pesi utilizzati nelle navi e negli aerostati per assicurane la stabilità, ha pure un'accezione figurata e spregiativa, nel senso indicato dal prestigioso Vocabolario Treccani: «persona che costituisce un peso inutile, senza valore, ingombrante o fastidioso». 

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Il resto dell'articolo in questo collegamento:

A Pump Street nuovi arrivi!

Sono giusto arrivati a Pump Street i volumi de L'Uomo che fu Giovedì con nuova traduzione di Annalisa Teggi!

E altro ancora sta arrivando.

Ricordatevi: comprate da Pump Street e non dal Big Business! Qui ci sono facce amiche che lottano per l'Eterna Rivoluzione, là no. Qui c'è distributismo, l'idea socioeconomica di Chesterton & c., là di sicuro no.

Sconti per i soci.

Magliette splendide.

Fantasia, allegria.

Passeggiando per Fleet Street non potevamo pensare che a questo...

Fleet Street nel Marzo 2014
Attraversando questa strada
abbiamo pensato a questa pagina
Il nostro Gilbert era famoso per il suo vagare apparentemente distratto per Fleet Street, la via dei giornali dove si trovava il trono di Gilbert, il regno di Chesterton. Attraversava la strada leggendo libri anche sotto la pioggia (Aidan Mackey, il nostro druida chestertoniano, ci ha detto che nella Chesterton Library c'è una copia di un libro posseduto da Chesterton che non si sa quant'acqua abbia preso... non sono leggende!), fermandosi a volte in mezzo, tra lo scampanio delle carrozze o dei primi clacson.
Passando da quelle parti ci è sembrato di rivederlo così...
Non era immerso nel nulla, era immerso nella Verità.

«Camminando per Fleet Street potreste incontrare una 
forma la cui vastità oscura i cieli. Grandi onde di capelli emergono da sotto il morbido cappello a tesa larga. Un mantello che potrebbe essere un'eredità di Porthos galleggia sulla sua struttura colossale. Si ferma in mezzo al marciapiede a leggere il libro in mano, e una cascata di risate che va dalle note di testa sino alla voce mediana sgorgano nell'aria che ascolta. Guarda in alto, si aggiusta gli occhiali pince-nez, osserva che non è in una carrozza, si ricorda che avrebbe dovuto essere in una carrozza, si gira e chiama una carrozza. Il veicolo sprofonda sotto il peso insolito e pesantemente rotola lontano. Porta Gilbert Keith Chesterton.

Il signor Chesterton è la figura più importante nel panorama letterario di Londra. Egli è come un visitatore uscito da qualche fiaba, una leggenda in carne e ossa, una sopravvivenza dell'infanzia del mondo. La maggior parte di noi sono creature del nostro tempo: pensiamo i pensieri del nostro tempo, indossiamo i suoi abiti, ci rallegriamo per le sue catene. Se cerchiamo di sfuggire alla tirannia temporale, è attraverso il cancello della rivolta che passiamo. Alcuni si danno all'ascetismo o ad alcune fantastiche affettazioni del momento. Alcuni inventano utopie (...) e ostentano cravatte rosse con aria di sfida di fronte a uomini ed angeli. Il mondo è una catena, ma sono liberi. Ma in tutto questo sono ancora i figli del nostro tempo, fugaci e consapevoli. Le stravaganze del signor Chesterton non hanno nessuna di queste qualità. Egli non è un ribelle. E' un viandante dei secoli, che si ferma alla locanda della vita, a scaldarsi al fuoco e a far risuonare le travi del tetto con la sua risata allegra.

Ora e luogo sono accidenti: egli è elementare e primitivo. Egli non è del nostro tempo, ma di tutti i tempi. Uno lo immagina bere avidamente dal corno di Skrymir, o scambiare scherzi con Falstaff alla Boar's Head ad Eastcheap, o entrare nei festini intellettuali alla Mermaid Tavern, o incontrare  Johnson fianco a fianco e affrontarlo colpo su colpo. Con Rabelais creava disordini, e Don Chisciotte e Sancho erano i suoi "veri fratelli". Sembra di vederlo scendere dal crepuscolo di una favola, attraverso i secoli, cercando ovunque ci sia buona compagnia, e accogliendo ovunque egli chiama, perché egli non porta alcun culto del tempo o pedanteria delle scuole con lui.

Ha la freschezza e immediatezza della visione del bambino. In un senso molto reale in effetti non ha lasciato mai uscire l'età d'oro alla luce del giorno comune, dove il tono è grigio e le cose hanno perso la loro immaginazione. Vive in un mondo romanzesco, popolato da giganti e allegro per le risate leggere delle fate. L'universo visibile è pieno di magia e mistero. Gli alberi sono giganti che agitano le braccia in aria. Il grande globo è un vasto caravanserraglio che trasporta tutti noi in una magnifica avventura nello spazio. Si muove in un'atmosfera di incanto, e può inciampare su una storia d'amore al prossimo incrocio. Una bellezza in difficoltà può chiamarlo da qualche segreto cavità; qualche tiranno gigante può cavalcare come Apollyon sulla strada mentre gira su Carmelite Street. E' un bene che abbia il suo bastone animato con lui, perché non si sa mai quello che potrebbe accadere in questo mondo incredibile. La memoria non va indietro nel tempo, quando la spada non era il suo compagno costante. La sua di solito era una spada di legno, con cui si accostava un elmo di legno brillante dei pigmenti di Apollo. Quelli erano i giorni in cui il corno di Rolando echeggiava di nuovo attraverso Roncisvalle, e Lancillotto andava dritto avanti verso la giostra, e

Per sempre la forma squamosa del peccato mostruoso
giacque vinta al fine, piega su piega contorta».

Tratto da "Gilbert Keith Chesterton" in Prophets, Priests, & Kings, di Alfred George Gardiner (1914) - nostra traduzione. Gardiner (1865-1946) era un giornalista britannico, autore e redattore del Daily News.

La Commissione approva il miracolo di Mons. Fulton Sheen

Mons. Fulton Sheen fu vescovo ausiliare di New York, popolarissimo in radio e televisione attraverso le quali ha convertito migliaia di persone. 

E' in corso il processo di beatificazione ed appunto è stato riconosciuto il miracolo necessario.

Perché questa notizia?

Perché Fulton Sheen ha sempre detto di essersi ispirato a Chesterton. A chi gli chiedeva di raccogliere i suoi interventi in un libro rispose che bastavano già quelli di Chesterton...

http://www.catholicherald.co.uk/news/2014/06/18/vatican-theologians-approve-fulton-sheen-miracle/

Bonnie Engstrom che deve la salvezza di suo figlio all'intercessione di mons. Fulton Sheen.

mercoledì 18 giugno 2014

FESTA DEL BEATO PIER GIORGIO FRASSATI 2014

Cari amici, 
il programma della Festa del beato Pier Giorgio Frassati 2014 ha avuto dei cambiamenti. Troverete gli eventi già modificati su facebook  https://www.facebook.com/festapiergiorgiofrassati2014 e sul nostro sito http://www.tipiloschi.com/Festa.aspx.
Grazie e speriamo di vedervi tutti alla festa.


Un omaggio al nostro fratello Stratford

Catholic Iron Man
A Tribute to Stratford Caldecott

By Dr. Edward Mulholland

ROME, June 18, 2014 (Zenit.org) - About a month ago Twitter got lit up with superheroes. The actors playing the Avengers all tweeted pictures of support for a man dying of cancer, who is a lifelong comic book fan. Through a creative use of social media, Sophie Caldecott was able to harness the Marvel universe for her dad, who was diagnosed with prostate cancer in the autumn of 2011. You can read the amazing story here.  However, in a perfect world, the Avengers would be asking for tweets from him. Sophie's dad, Dr. Stratford Caldecott, is a superhero in his own right.

Diagnosed with prostate cancer in the fall of 2011, Stratford Caldecott seems to have reacted like Bruce Banner to radiation. He is now Super Strat. Rather than rage and massive strength, his super powers are blinding insight and extraordinary eloquence.  His cancer seems to have given him an inner stamina few can match. He has averaged a book a year since 2009, and four since his diagnosis.

I met Stratford (Strat as he is known) and his wife Leonie in the late 1980s when a group was getting together to study the possibility of a Catholic Great Books college in England. (The project has been through many visions and revisions, but has taken shape and now isBenedictus College.)

In 1990 Strat participated in a retreat I helped organize with the Legionaries of Christ in Rome. He was the only one of the participants who wanted nothing further to do with the congregation. He said that the founder's writings left him uneasy, and that he sensed there was something amiss or imbalanced about them.  (Talk about insight, Strat! You were way ahead of that curve.)

Strat's blog is a good place to start if you want to know his thought. When a man who is facing death can write so clearly and compellingly about life and death and the power of the cross, you know you have a hero before you, who is living out the only superpower that ever really matters:  the grace of Christ.

This summer I am slowly going through his 2012 Beauty in the Word: Rethinking the Foundations of Education. It has given me a deeper perspective on the Liberal Arts, specifically on grammar (that humble science where I spend many a Latin 101 day) and on the true nature of the educational relationship between teacher and student. By imparting to a student something I love, I try to awaken a love in that student, so the love may be shared.  His view of education is essentially Trinitarian.

He has written much on many topics. His volume on The Lord of the Rings is a must to plumb the depths of Tolkein's own spiritual vision.  When the history of twentieth century Catholic thought has been fully sifted and chronicled, I think Stratford Caldecott will loom large as one who showed how to be deeply rooted in tradition and at the same time branch out firm and tall toward the future.

Strat has been honored by the Marvel universe in his struggle with cancer. He has honored us all with his insight and eloquence. You are a Catholic Iron Man, Strat. Our prayers go with you in your final battle. I wish I got to know you better, but you are leaving us volumes to sift through slowly, widening our insight into a universe of marvels.

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Reprinted with permission from the Gregorian Institute at Benedictine College. Dr. Mulholland can be reached at emulholland@benedictine.edu.

Un aforisma al giorno

«È difficile aspettarsi che la Chiesa concordi, anche nel modo più freddo possibile, con Nerone o con l'ateismo di Mosca. Solitamente la ritroviamo alla medesima distanza dallo Stato, come ora lo è dallo stato totalitario. Leone XIII si mantenne all'incirca alla stessa distanza dalla stato repubblicano francese. Pochi cattolici si tennero inizialmente a una distanza maggiore dalla Rivoluzione francese. I termini in gioco ci aiutano a capire qual è il cuore del problema: è lo Stato che cambia; è lo Stato che distrugge; è quasi sempre lo stato che perseguita. Lo Stato totalitario, oggi, sta spazzando via tutte le nostre antiche nozioni di libertà, ancor più incisivamente di come la Rivoluzione francese spazzò via ogni antica idea di lealtà. È la Chiesa che scomunica, ma questa parola implica che una comunione è sempre possibile per il comunicante che si pente. È lo Stato che stermina; è lo Stato che vieta, in modo assoluto e totale: che sia lo stato americano che vieta la birra, lo stato fascista che abolisce i partiti, lo stato hitleriano che abolisce praticamente tutto tranne sé stesso».

Gilbert Keith Chesterton, Il pozzo e le pozzanghere

martedì 17 giugno 2014

Una bella pubblicità che vogliamo fare nostra

Gli amici americani della American Chesterton Society hanno ideato la bella pubblicità che vedete nella foto qui a fianco (è la quarta di copertina del bimestrale Gilbert, organo ufficiale della Società), ne traduciamo il testo:

"AMAZON NON E' UN APOSTOLATO"

"Con Amazon Prime ho la spedizione gratuita… è ciò che talvolta ci sentiamo dire dagli amici di G. K. Chesterton. Amazon.com ti dà sicuramente quel libro o DVD che volevi per un prezzo inferiore. Ma la spedizione gratuita, che ci crediate o no, è costosa. E’ costosa perché Amazon non ha mai condotto, e mai condurrà, un apostolato dedicato alla più grande mente del Ventesimo Secolo. I prezzi più bassi di Amazon non possono sostituire un apostolato che si interessa alla mente e all’anima della tua famiglia. Né Amazon pretenderà di avere alcuna partecipazione nella restaurazione del senso comune, e nell’educazione come investimento per una società disperatamente bisognosa dell’amore di Cristo o nel profondo impegno che la società deve alla vita familiare.

Dipendiamo dal vostro patrocinio perché ci aiutiate ad avere successo nella nostra missione.

Il vostro sostegno contribuisce ad un apostolato che contiene una visione intransigente e coerente della vita dal grembo materno alla tomba, e si impegna a elevare la prossima generazione di pensatori completi.
Quando raggiungete il nostro staff dedicato, avrete nuovi amici che credono anch'essi nella missione della American Chesterton Society. Non solo essi vi parleranno del loro amore per Chesterton, ma non arrossiranno se chiederete loro di pregare con voi, o potrebbero commuoversi al telefono mentre condividono lettere dei nostri fratelli e sorelle carcerati che sono grati per la capacità di Chesterton di comunicare la profonda verità che Dio ama pure loro.
Non passa giorno che non sentono quanto Chesterton ha cambiato la vita ordinaria con la sua straordinaria fede.
Amazon Prime può avere senso per il tuo portafoglio, ma il nostro Chesterton ha capito il valore delle cose più alte, come la tua anima, l'amore della famiglia, la fedeltà dell'amicizia, e avere bambini. Molti. E' senso comune. Nessun altro fa ciò che noi facciamo. E quel "prime" per noi è tutto questo.

Aiutateci unendovi alla Rivoluzione Eterna

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Per mera cronaca va spiegato a chi non ha mai letto Ortodossia che La Rivoluzione Eterna è un capitolo di questo meraviglioso libro. Non siamo diventati bombaroli (lo diciamo perché non si sa mai...)

Quello che Dale e amici dicono di sé lo possiamo dire anche noi della Società Chestertoniana Italiana e di Pump Street: teniamo alto il nome di Chesterton in Italia, lo diffondiamo, lo facciamo conoscere perché è il sostegno di tante grandi idee che renderanno il mondo più bello e più vero.

Per cui ha senso acquistare su Pump Street, anche senza Amazon Prime.

Allora andate a visitare Pump Street e troverete sempre cose belle e sosterrete tutto quello che noi facciamo (pubblicazioni, incontri, il distributismo, John Kanu e il suo meraviglioso popolo), e troverete brava gente ad accogliervi e a consigliarvi.

COMPRATE SU PUMP STREET, NON ALTROVE!!!

SOSTERRETE CHESTERTON!!! 

IL NOSTRO E' UN ALLEGRO APOSTOLATO! 
(ALTROVE C'E' SOLO IL TRISTE BUSINESS...)

Gilbert Keith Chesterton (Londra, Kensington, Campden Hill, 29 Maggio 1874 - Beaconsfield, 14 Giugno 1936)

«Il giorno dopo la sua morte (di Gilbert, ndr) Edward Macdonald passò davanti al negozio di un barbiere più in là di Chancery Lane (una strada centrale di Londra, vicino Fleet Street, ndr). L’uomo stava insaponando il viso di un cliente ma riconoscendo Macdonald lasciò il cliente e corse fuori col pennello in mano. “Voglio solo dire che mi è dispiaciuto di sentire la notizia”, “era un grande uomo”. Macdonald gli chiese se conoscesse Chesterton. “Mai letto una parola di quello che ha scritto” rispose il barbiere “ma lo ascoltavo sempre per radio. Sembrava che stesse seduto a fianco a me nella stanza”»

Dio Nostro Padre, 
Tu riempisti la vita del tuo servo Gilbert Keith Chesterton
di un senso di meraviglia e gioia, 
e desti a lui una fede 
che fu il fondamento del suo incessante lavoro, 
una carità verso tutti gli uomini, 
in particolare verso i suoi avversari, 
e una speranza che scaturiva dalla sua gratitudine
di un’intera vita per il dono della vita umana. 
Possano la sua innocenza e le sue risate, 
la sua costanza nel combattere per la fede cristiana 
in un mondo che perde la fede, 
la sua devozione di una vita per la Beata Vergine Maria 
e il suo amore per tutti gli uomini, specialmente per i poveri, portare allegria ai disperati, 
convinzione e calore ai tiepidi 
e la conoscenza di Dio a chi non ha fede. 
Ti chiediamo di concedere le grazie cheTi imploriamo attraverso la sua intercessione (e specialmente per…)
perché la sua santità possa essere riconosciuta da tutti 
e la Chiesa possa proclamarlo beato. 
Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Amen

venerdì 13 giugno 2014

Meeting Chesterton After His Death - Crisis Magazine - Dale Ahlquist a settantotto anni dalla morte di GKC


Domani 14 Giugno 2014 celebreremo il settantottesimo anniversario della morte di GKC.

Vi proponiamo il bell'articolo del nostro caro amico Dale uscito oggi su Crisis Magazine dal titolo Incontrare Chesterton dopo la sua morte.

Inizia così:

«Domani saranno 78 anni da quando G. K. Chesterton diede il suo ultimo respiro su questa terra. La sua morte fu una notizia di prima pagina in tutto il mondo e fu accolta con uno sfogo di spontanei lamenti e genuina afflizione. Migliaia di persone che non avevano incontrato Chesterton ma che gli avevano dato il benvenuto nelle proprie case attraverso le colonne dei giornali si sentirono come se avessero perso un amico. Ma i successivi decenni passarono e lui fu dimenticato. Poi qualcosa di decisamente opposto è accaduto. Migliaia di persone improvvisamente hanno trovato un amico in Chesterton. I suoi libri e saggi improvvisamente ritornarono con un'impennata, abbracciando il senso di meraviglia e di gioia che sopravvive nelle sue parole».

Dale poi racconta dei suoi incontri con chi ha conosciuto Chesterton nella sua vita.
Davvero bello!
Noi siamo parte di questa gloriosa e affettuosa impennata. Noi siamo quelli che hanno (ri)trovato l'amico...

Cos'è il distributismo secondo Joseph Pearce

Joseph Pearce è uno dei massimi studiosi di Chesterton e deve la sua conversione al cattolicesimo ed a una vita sana proprio a lui, al Nostro Gilbert.
E' nordirlandese e vive negli Stati Uniti.

http://www.theimaginativeconservative.org/2014/06/what-is-distributism.html

IL PROGRAMMA DELLA FESTA DEL BEATO PIER GIORGIO FRASSATI 2014 E' ORA ONLINE


Cari amici,
troverete il programma della nostra festa sul sito della Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati http://www.tipiloschi.com/Festa.aspx 
ci sono incontri bellissimi a cui spero non mancherete, e naturalmente c'è anche l'inimitabile XII Chesterton Day (esattamente il 27 Giugno 2014)!



giovedì 12 giugno 2014

A proposito del Pellegrinaggio a Norcia...

Qui trovate alcune immagini che forse invoglieranno qualcuno a partecipare.

E' stata una cosa molto bella, dicono i partecipanti degli scorsi anni!

E' un bel segno per il mondo d'oggi.

http://pumpstreet.wix.com/pellegrinaggionorcia#!galleria/cwvn

Esce Capriole cosmiche, il libro della nostra Annalisa Teggi, e lei ce ne parla

Dal blog Capriole Cosmiche di Annalisa Teggi:

Da oggi è in distribuzione il libro che dà il titolo a questo blog:

Capriole cosmiche. Da qui all'eternità (e ritorno) per mano a Dante eChesterton.

Parla di incidenti, anzi …meglio: di incroci pericolosi. Quelli in cui si sterza d'improvviso cambiando completamente rotta. A me è successo proprio così: ho fatto tanto per diventare ricercatrice e dedicarmi allo studio di Dante, ma poi sono stata bruscamente dirottata su Gilbert Chesterton e tutt'ora buona parte del mio lavoro consiste nel tradurre le sue opere. Col tempo, ho sentito che le loro voci non erano poi strade così diverse: il fiorentino Dante andò all'altro mondo da vivo, l'inglese GKC disse che era una cosa dell'altro mondo essere vivo su questa terra. Probabilmente, se mi fossi messa a scrivere questo libro al tempo dell'università sarebbe saltato fuori un titolo lunghissimo e catastrofico tipo «Studio comparato ed esegesi bla bla bla….». Ma la verità è che da Dante e Chesterton io ho imparato a fare le capriole. Cioè, a trovare vie nuove per guardare ciò che nuovo non è.

Noi non siamo capaci di vedere – davvero – le stelle. Noi siamo quelli che devono scarpinare e fare un giro dell'altro mondo per potersi trovare stupiti a ri-veder le stelle. Abbiamo bisogno di fare ginnastica acrobatica per vedere chi siamo ora e cosa c'è già attorno a noi.

Ecco, stare in compagnia di Dante e Chesterton comporta il salutare rischio di vivere una giornata storta, in cui l'alba parla di fatica e stanchezza, il pomeriggio accende avventure eroiche e il tramonto porta una gioia inaspettata. A me è capitato, sono a loro molto grata… e ho tentato di raccontarlo.

In breve:

Cosa NON troverete nel libro: la parafrasi dei versi di Dante; parole come "ecdotica" e "estrinsecamente"; un'interpretazione del profetismo chestertoniano in accordo con le ultime teorie post-evoluzionistiche (?!?!).

Cosa troverete: cervi, terremotati, castelli di sabbia, galassie, baristi, trampolini, tifoni, ponti, santi, cani da guardia, lavavetri, isole … e sì, anche il Diavolo (ma è una comparsa, che scompare).

mercoledì 11 giugno 2014

Pellegrinaggio a Norcia


Da San Benedetto a San Benedetto.



Il Pellegrinaggio a Piedi da San Benedetto del Tronto a Norcia nasce nel 2012. I Monaci Benedettini di Norcia, insieme ad alcuni giovani della Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati, lo propongono in occasione della Festa di San Benedetto da Norcia e come gesto di ringraziamento alla Madonna.

L'evento si svolgerà nei giorni 11, 12 e 13 Luglio.

La marcia è costantemente scandita dalla recita del Santo Rosario e nella prima sosta i Monaci Benedettini sono disponibili per le confessioni e per la Santa Messa nel rito straordinario.

Iscriversi entro il 30 Giugno 2014 al seguente collegamento:






martedì 10 giugno 2014

Da Zenit - Premiato Gianfranco Amato, che cita la nostra scuola nel discorso durante la premiazione

Un grazie all'amico Gianfranco Amato che ci ricorda chi siamo...

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A Gianfranco Amato il "Premio Testimoni"
Il presidente dei Giuristi per la Vita è stato insignito durante l'ultima Giornata Regionale del Timone del Lazio

Di Luca Marcolivio

ROMA, 09 Giugno 2014 (Zenit.org) - La verità sulla Sindone e la deriva antropologica contemporanea. Due argomenti apparentemente distanti e diversi, sia a livello concettuale che temporale ma legati dal filo rosso della verità sull'uomo. Sull'Uomo che fu ed è il Figlio di Dio e sugli uomini di ogni generazione.

Di questo si è discusso nel pomeriggio di sabato scorso durante la Giornata Regionale del Timone del Lazio, tenutasi presso il Centro Nazareth di Roma, con l'esposizione degli stand di varie realtà editoriali cattoliche ed in particolare apologetiche. Tra questi, naturalmente, il mensile Il Timone, che in queste settimane celebra quindici anni di attività.

Dopo la messa mattutina, celebrata da padre Arturo A. Ruiz Freites, dell'Istituto del Verbo Incarnato, nel pomeriggio è seguita la conferenzaLa verità sulla Sindone, a cura di Emanuela Marinelli.

Forte di 37 anni di studi sindonici, la professoressa Marinelli è sempre stata uno dei più tenaci avversari della datazione medioevale del tessuto più celebre del mondo e, alla fine i fatti le hanno dato ragione: l'uomo della Sindone di Torino è davvero pienamente rappresentativo del Gesù Cristo flagellato e poi crocifisso a Gerusalemme circa 2000 anni fa e la sua origine risale a quell'epoca e a quel luogo.

Un'evidenza ammessa anche da numerosi atei, ha sottolineato Marinelli, che ha rievocato anche i tentativi spiccatamente ideologici – non privi di risvolti di lobbying, manipolazione e corruzione – di insistere sull'identità della Sindone come "falso medioevale".

La studiosa ha raccontato di un episodio risalente ai primi anni della sua attività di conferenziera: "Mi si avvicinò una donna anziana, semplice, forse analfabeta e mi disse: 'non ho capito nulla delle sue spiegazioni scientifiche, però vedendo l'immagine del volto di Gesù, ho pensato che Gesù ci ha lasciato la Sindone, perché noi dobbiamo diventare come la Sindone'. A quel punto mi sentii io l'analfabeta…".

Diventare "come la Sindone", per quell'umile signora equivaleva a "stamparci dentro l'immagine di Gesù, forte chiara e serena nella sofferenza, perché gli altri quando vedono noi, devono vedere Cristo. Questa donna aveva capito sicuramente più di tanti scienziati", ha quindi concluso la professoressa Marinelli.

È seguita l'attribuzione del Premio Testimoni all'avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita, noto per le sue iniziative pro-life e, più di recente, per le sue azioni legali contro la propaganda dell'ideologia gender, in particolare nelle scuole.

Il momento è drammatico, ha spiegato l'avvocato Amato, e non soltanto per via della propaganda omosessualista. Oltre al disegno di legge Scalfarotto sull'omofobia, sono stati depositati in Parlamento progetti di legge sulla depenalizzazione dell'incesto e dell'eutanasia, assieme ad altri sulla legalizzazione della fecondazione eterologa, fino alla restrizione dell'obiezione di coscienza sull'aborto.

"La fede a costo zero è finita - ha detto Amato -. Dobbiamo iniziare a chiederci a cosa siamo disposti a rinunciare per dimostrare che quello in cui crediamo è vero".

Vista l'arroganza liberticida delle nuove normative, molte delle quali non ammettono alcuna forma di dissenso, viviamo quindi un'epoca simile a quella dei primi cristiani. Tuttavia, ogniqualvolta è parso sprofondare sotto il peso della persecuzione, il cristianesimo "è rinato dal sangue dei martiri".

L'attacco alla vita e alla famiglia ha raggiunto il suo apice nell'ultimo anno, ha detto Amato, puntualizzando che "l'obiettivo è distruggere l'uomo, è una furia iconoclasta".

In particolare la teoria del gender, la pretesa di poter autodeterminare la propria sessualità, in barba ai principi della biologia, è l'espressione di una natura umana non più creata da Dio ma plasmata dall'uomo: "È il punto più alto della tentazione della mela, l'Io che si sostituisce a Dio", ha affermato il giurista.

Il matrimonio e l'adozione da parte di omosessuali, poi, sono un'istanza "a costo zero" che si interseca e combacia perfettamente con il grande business della fecondazione artificiale e della maternità surrogata. E le lobby del controllo demografico, a partire da Planned Parenthood, sono pronte "come avvoltoi" all'approvazione anche in Italia delle nuove normative, per dare il via alla costruzione di nuove cliniche con il precipuo scopo di praticare la fecondazione assistita.

L'unico vero ostacolo rimasto a tale inquietante piano è la Chiesa Cattolica, significativamente ammonita poco tempo fa dall'ONU, ed esortata a modificare la sua posizione sull'aborto, sull'omosessualità e su altri principi etici. Il tutto quasi in contemporanea con l'approvazione del Rapporto Lunacek all'Europarlamento e dell'eutanasia infantile al parlamento belga.

In Italia, ha ricordato Amato, ha fatto scalpore il caso del romanzo Sei come sei di Melania Mazzucco, proposto come lettura dagli insegnanti di lettere del Liceo Giulio Cesare di Roma.

Grazie all'interessamento del presidente dei Giuristi per la Vita, il capitolo del libro che descriveva una scena erotica molto spinta tra due omosessuali adolescenti, è diventato oggetto di un'interrogazione parlamentare.

Significativamente, tuttavia, il presidente del Senato, Pietro Grasso, aveva chiesto di espungerne il passaggio più esplicito, in quanto ritenuto osceno e con un linguaggio "non adatto ai senatori". Ciò che era sconveniente e pruriginoso per dei parlamentari ultraquarantenni, era invece stato considerato idoneo per dei liceali quindicenni…

In un mare di disinformazione, girando le scuole italiane, Gianfranco Amato ha però riscontrato eccellenti oasi di controcultura, che resistono alla mentalità dominante e che lasciano ancora sperare in un rovesciamento della situazione: tra queste la Scuola Libera "G.K.Chesterton" di San Benedetto del Tronto.

"Ho incontrato ragazzi delle medie assai intelligenti che, leggendo e diffondendo libri controcorrente, li hanno definiti 'il prezzo della nostra libertà'. Questo è il popolo che può reggere lo scontro finale", ha detto Amato.