"Il polemista onesto è prima di tutto un bravo ascoltatore. L'entusiasta infuocato non interrompe mai; ascolta le argomentazioni dell'avversario con la stessa brama con cui una spia ascolterebbe i piani segreti del suo nemico. Ma se oggi si tenta di intraprendere una discussione con un giornale di parte politica avversa, si scopre che "non esiste qualcosa di intermedio tra la violenza e l'evasività. Non ci sarà risposta se non offesa o silenzio. Un editore moderno non deve essere dotato di un orecchio proteso accompagnato a una lingua sincera. Può benissimo essere sordo e muto, e ciò viene definito "dignità". Oppure può essere sordo e petulante, e ciò viene definito "giornalismo tagliente". In nessuno dei due casi si attua una controversia, perché tutto l'impegno dei militanti dei partiti moderni è quello di andare alla carica quando non sono a portata d'orecchio.
L'unico rimedio logico a tutto questo è l'affermazione di un ideale umano".
Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo
Semplicemente fantastico. E' un po' quello cha avviene da una vita nei talk show politici italiani, e non solo quindi nei giornali. Al vederli si ha la sensazione di assistere a un'accozzaglia di urlatori senza alcuna moderazione da parte dei presentatori. E pensare che il dibattito stava già scadendo all'epoca del nostro GKC. Chissà cosa avrebbe da dire Gilbertone se vedesse a che livello è arrivato oggi...
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