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giovedì 1 agosto 2013

Chesterton: viaggio intorno alla mia casa - Lorenzo Fazzini su Avvenire parla di Chesterton al Meeting di Rimini (e anche di noi, quindi...)

Un assaggio:

«Sette stanze per accedere ai segreti di una delle menti più eccelse del cattolicesimo novecentesco, colui che il grande sociologo Marshall McLuhan definì «un mistico pratico». Si inizia dallo studio (non mancano incursioni perfino in bagno, in cantina, in giardino). Più precisamente, dal luogo sorgivo dei libri di Chesterton: il suo scrittoio, sul quale erano appoggiati tre oggetti pregni di simbolismo: un cannocchiale, per scrutare la via per il cielo; un mappamondo, per affrontare la terra; un microscopio: il mezzo per il dentro, l’interiorità, il Mistero, che GKC indagò per l’intera vita. E cosa leggeva l’uomo che inventò l’indimenticabile saga di padre Brown, protagonista in controluce di quel padre O’Connor che condusse Chesterton ad abbracciare la fede cattolica? Ecco le sue letture preferite: il Vangelo, Giobbe, Stevenson, Whitman, Chaucer, Dickens, Browning, Samuel Johnson, Defoe, san Tommaso, i fioretti di san Francesco, e ovviamente gli "eretici": Shaw, Wells, Kipling… Ma, ricorda Andrea Monda – curatore della mostra insieme ad un piccolo agguerrito club di chestertoniani doc (Ubaldo Casotto, Edoardo Rialti, Annalisa Teggi) – «a far bella mostra di sé era soprattutto il mitico "Bradshaw", ovvero l’orario dei treni inglesi». «Tenete per voi il vostro Byron che commemora le disfatte degli uomini. Io verserò lacrime d’orgoglio leggendo l’orario delle ferrovie» scriveva GKC in L’uomo che fu giovedì»

Il resto lo trovate qui:

http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/chesterton-viaggio-intorno-alla-mia-casa.aspx

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