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martedì 9 aprile 2013

Chesterton è attuale - Da Zemanta - Consigli vecchi di cent'anni per scrivere... come scriverebbe Chesterton!


Segnalato da padre Benedetto Nivakoff, vicepriore del monastero benedettino di Norcia molto chestertoniano, vi presentiamo un post redatto da Brad Shorr, blogger americano, che riflette su Chesterton come possibile blogger partendo da alcune considerazioni tratte dalle sue opere. E' una riflessione semplice ed interessante e vorremmo farvela leggere. La traduzione è del carissimo Gianmaria Spagnoletti, sempre disponibile e gentile e per questo lo ringraziamo (ha già tradotto per noi diverse cose tra cui due articoli di Stratford Caldecott).

Ringraziamo, come è giusto, l'autore e cioè Brad Shorr, che ci ha gentilmente concesso di usare il suo post.

L'originale in inglese è qui.

Consigli vecchi di cent’anni per scrivere su argomenti controversi 

G.K. Chesterton, giornalista di spicco dei primi anni del XX secolo, sarebbe stato un grande blogger. Era popolare soprattutto perché era discusso. Attraverso le sue citazioni mostrerò come i blogger dovrebbero approcciarsi ad argomenti controversi per promuovere il dibattito invece che per soffocarlo.
Chesterton nacque nel 1874. Era grasso, poco attraente, spettinato e distratto. Le sue idee venivano ignorate o spesso messe in ridicolo da molti dei più eminenti uomini e donne di lettere, scienza e stato. Nondimeno, egli rimase popolare tra i suoi colleghi e tra il pubblico per tutta la sua vita, e le sue idee sono tanto rilevanti e provocatorie oggi quanto lo furono cent’anni fa. 
Il suo nome era Gilbert Keith Chesterton e fu uno dei più prolifici – e a mio giudizio uno dei migliori – scrittori della sua epoca o di qualsiasi altra epoca. 
G. K. Chesterton fu un giornalista di punta dei primi del Novecento. Inglese, scrisse su tutto lo scibile umano: politica, religione, storia, filosofia, letteratura, cultura ed economia erano tra i suoi argomenti preferiti. Scrisse moltissimo: romanzi, racconti brevi, poesie, opere teatrali e testi di apologetica cristiana. In aggiunta a tutto questo era anche un oratore attivo e ricercato, i cui dibattiti con George Bernard Shaw attraevano interesse da tutto il mondo.
Chesterton era popolare soprattutto perché era discusso. Attaccava il comunismo e il socialismo nel momento stesso in cui queste ideologie stavano guadagnando terreno. Attaccava il capitalismo e ne predisse la caduta mentre esso si crogiolava nella sua gloria. Era un convertito al cattolicesimo in una società anglicana che si stava rapidamente secolarizzando, e un uomo che rispettava la storia in un tempo in cui la cultura si ribellava contro di essa.
E tutto questo cos’ha a che fare con i blog?
Oggi viviamo in un mondo che non è così diverso da quello di Chesterton. Ovunque siamo messi a confronto con questioni problematiche e oggetto di lite, questioni che sembrano irrisolvibili. Oggi come allora, nubi oscure stanno sospese sopra le nostre teste, anche se la nuvola di un uomo è il sole di un altro uomo.
Tuttavia, una cosa che oggi è diversa è che sembriamo aver perso la nostra capacità di discutere le questioni dibattute civilmente e con l’obiettivo di trovare un punto d’incontro e soluzioni condivise. Penso che in quest’ambito possiamo imparare da Chesterton, poiché aveva l’abilità di affrontare frontalmente le questioni dure, presentando il proprio caso con convinzione completa, e tuttavia avere sempre il rispetto dei suoi avversari e continuare ad affrontarli.
Qualunque blogger che cerchi di discutere la propria causa rischia di offendere, allontanare o far arrabbiare. Di fatto, per alcuni blogger questi rischi sono diventati obiettivi; per essi lo scrivere su un blog è diventato un tentativo cosciente di provocare invece che di persuadere. Questo non va bene. Quando il dibattito scende al livello di uno scambio di opinioni urlate, quando la strategia prescelta diventa quella dell’intimidazione invece che dell’illuminazione, i nostri problemi possono solo peggiorare. Come ebbe a dire Chesterton stesso, “la gente, generalmente, litiga perché non è capace di argomentare”.

Come faceva Chesterton a perorare la propria causa in modo da promuovere il dibattito e non da soffocarlo? Qui ci sono alcune citazioni istruttive che ci aiuteranno a mostrare il percorso.

1. Senso dello humour
“Senza l’istruzione siamo nell’orribile e mortale pericolo di prendere le persone istruite sul serio”.
2. Sguardo penetrante
“Ciò che inasprisce il mondo non è l’eccesso di critica, ma l’assenza di autocritica”.
3. Riformulazione del concetto
“La prova di una democrazia non è se il popolo voti o meno, ma se il popolo governi”.
4. Punto di vista edificante
“Nondimeno ci sono alcune persone – e io sono una di quelle – che pensano che la cosa più pratica e importante di un uomo sia ancora la sua visione dell’universo”.
5. Trovare il centro
“In breve, allora, rigettiamo i due estremi opposti del bigottismo e del fanatismo – bigottismo, che è una vaghezza troppo grande, e fanatismo, che è una determinatezza troppo grande”. 
6. Messa in luce positiva degli avversari
“Il mondo moderno non è malvagio; in certi modi il mondo moderno è fin troppo buono. È pieno di virtù inselvatichite e sprecate”. 
7. Identificazione di sé con i propri avversari
“A un certo punto all’inizio dell’Ottocento, noi inglesi arrivammo alla conclusione di non essere capaci di pensare”. 
8. Messa a fuoco sulla visione d’insieme
“Nelle tenebre della barbarie gli uomini sapevano la verità senza i fatti. Nel crepuscolo della semi-civilizzazione videro la verità illuminare i fatti. Nel pieno splendore e nella radiosità della civiltà compiuta trovarono tutti i fatti e persero per sempre la verità”. 

I blogger che scrivono di argomenti controversi sarebbero ben serviti dal leggere le opere di Chesterton in dettaglio.
I miei deboli tentativi di trasmettere il suo stile e la sua sensibilità non sono all’altezza di quel che può essere appreso andando alla fonte. 
Stimolare emozioni con attacchi provocatori potrebbe portare molte visite alle pagine e condivisioni sui social network, ma è una strategia che manca di resistenza e ha un valore quasi nullo come mezzo di persuasione. 
Chesterton puntava molto più in alto. Di conseguenza ancor oggi, a settantasette anni dalla morte, egli è ancora capace di aprire le menti e cambiarle. Come blogger ci dovremmo tutti chiedere: “quanto in alto voglio puntare?”.

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