23-01-2013
La Chiesa croata sta affrontando il più massiccio e potente attacco
contro la fede cattolica del popolo croato dai tempi
dell'invasione dei turchi, un attacco perfino più grave
e pericoloso dei quasi cinquant'anni di dittatura comunista jugoslava.
Incapace di risolvere la gravissima crisi economica
che sta portando il Paese sull'orlo della bancarotta
e della povertà di massa, il nuovo governo di sinistra
guidato dall'ex (ma non troppo) comunista Milanovic
cerca di mantenere unita la propria
base elettorale puntando tutte le sue carte
su uno scontro diretto contro la Chiesa cattolica
e su una radicale rivoluzione di valori che trasformi la cattolica Croazia in un Paese
dalla legislazione tra le più liberal del mondo.
Negli ultimi mesi, infatti, viene sempre più limitata la presenza
pubblica della Chiesa: in alcune classi della scuola superiore è
stata eliminata la lezione di religione, provvedimento che rappresenta
con tutta probabilità un esperimento che precede la sua abolizione
nelle scuole di ogni ordine e grado; viene ristretta la libertà di azione
pastorale della Chiesa tra i militari e la polizia; con il nuovo codice di procedura
penale si è cercato di abolire l'esenzione dall'obbligo di testimonianza
concessa ai sacerdoti a motivo del segreto confessionale, tentativo fallito
per la decisa reazione dei vescovi.
Anche la vita e la famiglia sono oggetto di un durissimo attacco
da parte del governo. Dopo avere infatti reso la Croazia un Paese
con una tra le più liberali legislazioni al mondo in materia di
fecondazione artificiale, e in attesa della già annunciata nuova
Legge sulla famiglia che autorizzerà i matrimoni omosessuali
e darà alle coppie gay la possibilità di adottare bambini,
della liberalizzazione delle droghe leggere e della legalizzazione
dell'eutanasia, il suo governo ha imposto l'introduzione nelle
scuole quale materia obbligatoria - a partire dalla terza elementare
fino al termine della scuola superiore - un programma di educazione
sessuale ispirato alla teoria di genere (o gender), con la manifesta
intenzione di aprire le porte alla pratica della sessualità da parte dei
bambini fin dalla più tenera età.
Siamo di fronte a un pericolo gravissimo, come ha ricordato
recentemente il Papa, più grave delle ideologie che hanno
insanguinato lo scorso secolo: l'imposizione di una visione
del mondo e un sistema di valori che sovvertono i tradizionali
valori cristiani e dell’uomo. Con l’ideologia gender si cerca di
sconvolgere le fondamenta naturali dell’essere umano creato
da Dio come uomo e donna, di pervertire l’animo umano fin
dalla più tenera infanzia rendendolo schiavo di una sessualità
disordinata, e potremmo dire anche perversa, al solo scopo
di giustificare e glorificare tendenze sessuali disordinate e contronatura.
contro la fede cattolica del popolo croato dai tempi
dell'invasione dei turchi, un attacco perfino più grave
e pericoloso dei quasi cinquant'anni di dittatura comunista jugoslava.
Incapace di risolvere la gravissima crisi economica
che sta portando il Paese sull'orlo della bancarotta
e della povertà di massa, il nuovo governo di sinistra
guidato dall'ex (ma non troppo) comunista Milanovic
cerca di mantenere unita la propria
base elettorale puntando tutte le sue carte
su uno scontro diretto contro la Chiesa cattolica
e su una radicale rivoluzione di valori che trasformi la cattolica Croazia in un Paese
dalla legislazione tra le più liberal del mondo.
Negli ultimi mesi, infatti, viene sempre più limitata la presenza
pubblica della Chiesa: in alcune classi della scuola superiore è
stata eliminata la lezione di religione, provvedimento che rappresenta
con tutta probabilità un esperimento che precede la sua abolizione
nelle scuole di ogni ordine e grado; viene ristretta la libertà di azione
pastorale della Chiesa tra i militari e la polizia; con il nuovo codice di procedura
penale si è cercato di abolire l'esenzione dall'obbligo di testimonianza
concessa ai sacerdoti a motivo del segreto confessionale, tentativo fallito
per la decisa reazione dei vescovi.
Anche la vita e la famiglia sono oggetto di un durissimo attacco
da parte del governo. Dopo avere infatti reso la Croazia un Paese
con una tra le più liberali legislazioni al mondo in materia di
fecondazione artificiale, e in attesa della già annunciata nuova
Legge sulla famiglia che autorizzerà i matrimoni omosessuali
e darà alle coppie gay la possibilità di adottare bambini,
della liberalizzazione delle droghe leggere e della legalizzazione
dell'eutanasia, il suo governo ha imposto l'introduzione nelle
scuole quale materia obbligatoria - a partire dalla terza elementare
fino al termine della scuola superiore - un programma di educazione
sessuale ispirato alla teoria di genere (o gender), con la manifesta
intenzione di aprire le porte alla pratica della sessualità da parte dei
bambini fin dalla più tenera età.
Siamo di fronte a un pericolo gravissimo, come ha ricordato
recentemente il Papa, più grave delle ideologie che hanno
insanguinato lo scorso secolo: l'imposizione di una visione
del mondo e un sistema di valori che sovvertono i tradizionali
valori cristiani e dell’uomo. Con l’ideologia gender si cerca di
sconvolgere le fondamenta naturali dell’essere umano creato
da Dio come uomo e donna, di pervertire l’animo umano fin
dalla più tenera infanzia rendendolo schiavo di una sessualità
disordinata, e potremmo dire anche perversa, al solo scopo
di giustificare e glorificare tendenze sessuali disordinate e contronatura.
L'ideologia di genere è un'ideologia totalitaria, al pari di fascismo,
nazismo e comunismo, e non può essere proposta, bensì imposta;
di conseguenza il governo Milanovic ha introdotto il programma
di educazione sessuale nel sistema scolastico croato con il sopruso,
la violenza morale e l'inganno.
Questo programma, realizzato dall’Agenzia per l’educazione
e la formazione del Ministero dell’istruzione, è stato infatti introdotto
con la definizione ingannevole di Educazione alla salute, caratterizzata
da quattro capitoli, dei quali i primi tre, del tutto condivisibili,
riguardano l’educazione alla pulizia personale e a un mangiare sano,
la prevenzione di comportamenti violenti e la prevenzione dalle dipendenze (droga, alcol e gioco d’azzardo).
Il quarto capitolo, intitolato Parità di diritti di genere tra i sessi e
comportamento sessuale responsabile, si pone due scopi: attraverso
l'ideologia di genere 'convertire' il popolo croato all'accettazione
dell'omosessualità e di tutte le altre degenerazioni della galassia LGBT,
nonché introdurre una precoce sessualizzazione dei bambini,
partendo dai principi di sessuologia del malfamato Kinsey Institute.
Compito invero arduo, poiché i croati, sebbene si stiano sempre più
allontanando dalla vita sacramentale e religiosa cattolica, hanno
mantenuto una mentalità tradizionale sul tema della famiglia quale
comunione di padre, madre e figli, tanto che ai Gay Pride
partecipano sempre pochi intimi, mentre un massiccio
dispiego di forze di polizia deve 'proteggere' i manifestanti
omosessuali dall'ira popolare.
Questo programma è stato introdotto in violazione di una lunga
serie di disposizioni di legge, fatto che evidenzia come la
coalizione governativa abbia voluto avviarlo subito e a tutti
i costi, con citazioni errate di leggi nel decreto di introduzione
del ministro Jovanovic, nella totale violazione della procedura di
introduzione di nuovi programmi scolastici, senza recensione del
programma da parte di agenzie indipendenti e senza formazione degli insegnanti.
Ai genitori viene negato il diritto di scelta se fare partecipare
o meno i propri figli a tali lezioni, in questo modo violando l'art.
63 della Costituzione della Repubblica di Croazia che assicura
loro «il diritto e la libertà di decidere autonomamente sull'educazione
dei figli», nonché da altre leggi croate e da diverse convenzioni
internazionali. Manca un manuale, ma c'è una ricca bibliografia
«consigliata» - questa l'espressione ufficiale - in maggior parte
pubblicata dalle associazioni orbitanti attorno alla galassia
LGBT, e che a un'attenta lettura mostra chiaramente quali sono
gli scopi di questo programma.
Così nel libro Spol i rod pod povecalom (Sesso e genere
sotto la lente d’ingrandimento) di Amir Hodzic, Natasa Bijelic e
Sanja Cesar del 2003, leggiamo a pagina 81: «Il sesso è qualcosa
che ci è stato imposto molto tempo prima che avessimo la
possibilità di esprimere la nostra opinione a tale proposito».
Ne consegue che «alcuni distinguono il sesso e il genere dicendo
ad esempio: “Il mio sesso è femminile, ma il mio genere è maschile”».
Perché quindi «non dire: io sono un maschio con la vagina? Perché
non smontare anche questo imperativo biologico che contrassegna
gli organi genitali come maschili e femminili?».
nazismo e comunismo, e non può essere proposta, bensì imposta;
di conseguenza il governo Milanovic ha introdotto il programma
di educazione sessuale nel sistema scolastico croato con il sopruso,
la violenza morale e l'inganno.
Questo programma, realizzato dall’Agenzia per l’educazione
e la formazione del Ministero dell’istruzione, è stato infatti introdotto
con la definizione ingannevole di Educazione alla salute, caratterizzata
da quattro capitoli, dei quali i primi tre, del tutto condivisibili,
riguardano l’educazione alla pulizia personale e a un mangiare sano,
la prevenzione di comportamenti violenti e la prevenzione dalle dipendenze (droga, alcol e gioco d’azzardo).
Il quarto capitolo, intitolato Parità di diritti di genere tra i sessi e
comportamento sessuale responsabile, si pone due scopi: attraverso
l'ideologia di genere 'convertire' il popolo croato all'accettazione
dell'omosessualità e di tutte le altre degenerazioni della galassia LGBT,
nonché introdurre una precoce sessualizzazione dei bambini,
partendo dai principi di sessuologia del malfamato Kinsey Institute.
Compito invero arduo, poiché i croati, sebbene si stiano sempre più
allontanando dalla vita sacramentale e religiosa cattolica, hanno
mantenuto una mentalità tradizionale sul tema della famiglia quale
comunione di padre, madre e figli, tanto che ai Gay Pride
partecipano sempre pochi intimi, mentre un massiccio
dispiego di forze di polizia deve 'proteggere' i manifestanti
omosessuali dall'ira popolare.
Questo programma è stato introdotto in violazione di una lunga
serie di disposizioni di legge, fatto che evidenzia come la
coalizione governativa abbia voluto avviarlo subito e a tutti
i costi, con citazioni errate di leggi nel decreto di introduzione
del ministro Jovanovic, nella totale violazione della procedura di
introduzione di nuovi programmi scolastici, senza recensione del
programma da parte di agenzie indipendenti e senza formazione degli insegnanti.
Ai genitori viene negato il diritto di scelta se fare partecipare
o meno i propri figli a tali lezioni, in questo modo violando l'art.
63 della Costituzione della Repubblica di Croazia che assicura
loro «il diritto e la libertà di decidere autonomamente sull'educazione
dei figli», nonché da altre leggi croate e da diverse convenzioni
internazionali. Manca un manuale, ma c'è una ricca bibliografia
«consigliata» - questa l'espressione ufficiale - in maggior parte
pubblicata dalle associazioni orbitanti attorno alla galassia
LGBT, e che a un'attenta lettura mostra chiaramente quali sono
gli scopi di questo programma.
Così nel libro Spol i rod pod povecalom (Sesso e genere
sotto la lente d’ingrandimento) di Amir Hodzic, Natasa Bijelic e
Sanja Cesar del 2003, leggiamo a pagina 81: «Il sesso è qualcosa
che ci è stato imposto molto tempo prima che avessimo la
possibilità di esprimere la nostra opinione a tale proposito».
Ne consegue che «alcuni distinguono il sesso e il genere dicendo
ad esempio: “Il mio sesso è femminile, ma il mio genere è maschile”».
Perché quindi «non dire: io sono un maschio con la vagina? Perché
non smontare anche questo imperativo biologico che contrassegna
gli organi genitali come maschili e femminili?».
Mariela Castro Espín, psicologa cubana, figlia dell’attuale presidente
Raúl Castro, in Cosa succede nella pubertà afferma (pag. 82 della
versione croata): «E’ importante comprendere che l’omosessualità e
la bisessualità non sono malattie né comportamenti immorali,
bensì l’espressione di diversi aspetti della sessualità del genere
umano … L’orientamento sessuale inizia a modellarsi durante
la pubertà. In questo periodo i rapporti eterosessuali, omosessualità e bisessuali possono essere solamente una delle esperienze che si vivono durante la scoperta e lo sviluppi dei
propri orientamenti sessuali».
Raúl Castro, in Cosa succede nella pubertà afferma (pag. 82 della
versione croata): «E’ importante comprendere che l’omosessualità e
la bisessualità non sono malattie né comportamenti immorali,
bensì l’espressione di diversi aspetti della sessualità del genere
umano … L’orientamento sessuale inizia a modellarsi durante
la pubertà. In questo periodo i rapporti eterosessuali, omosessualità e bisessuali possono essere solamente una delle esperienze che si vivono durante la scoperta e lo sviluppi dei
propri orientamenti sessuali».
In With Pleasure: Thoughts on the Nature of Human Sexuality,
di Paul R. Abramson and Steven D. Pinkerton, a pagina 146
della versione in lingua croata, leggiamo: «Nonostante gli attacchi
e i divieti da parte dei genitori, il godimento sessuale rappresenta
un importante elemento dell’infanzia. Storicamente l’infanzia è
stata considerata come un rifugio protetto dalle preoccupazioni
e dalle responsabilità degli adulti … un periodo, quindi, nel
quale nel modo migliore ci si può dedicare ai godimenti,
sessuali e di altra natura. Tenendo conto che nel corso
dell’infanzia la riproduzione è impossibile, si può godere
dei piaceri sessuali in modo multidimensionale – orale,
anale, genitale, eccetera – senza possibilità di procreazione». A pag. 215 gli autori affermano inoltre: «La pornografia ha uno scopo didattico, poiché accresce la
conoscenza della sessualità e l’utilizzo della pornografia
a scopi terapeutici può ridurre le inibizioni, offrire nuova
ispirazione sessuale, fornire un insegnamento tecnico e
accrescere la comunicazione tra i partner. Oltretutto,
la visione, la lettura o l’ascolto della pornografia,
accompagnato o meno dalla masturbazione,
rappresenta una forma di sesso sicuro».
Le metodologie di lavoro da attuare durante le
lezioni di Educazione alla salute sono rappresentate
da gruppi di lavoro che richiedono la partecipazione
attiva degli alunni, toccandosi gli uni gli altri, rappresentando
scenette, facendo esercizi pratici, disegnando o svolgendo
discussioni in classe. Vediamo nel dettaglio alcuni tra i temi
affrontati da questo capitolo del programma di ’Educazione
alla salute’ (si tenga presente che in Croazia gli alunni vanno
a scuola a sette anni e che il ciclo elementare dura otto anni, con il successivo passaggio alla scuola superiore che dura quattro anni).
In terza elementare – quindi a nove anni di età – gli alunni
apprendono quali sono i toccamenti ‘accettabili’ e quelli ‘inaccettabili’.
Gli insegnanti inviteranno i bambini a toccarsi gli uni gli altri in
determinate parti del corpo, ivi incluse quelle ‘indesiderabili’;
in seguito vi sarà una discussione nella quale gli alunni saranno
invitati ad analizzare se e per quale motivo essi si sono sentiti a disagio.
di Paul R. Abramson and Steven D. Pinkerton, a pagina 146
della versione in lingua croata, leggiamo: «Nonostante gli attacchi
e i divieti da parte dei genitori, il godimento sessuale rappresenta
un importante elemento dell’infanzia. Storicamente l’infanzia è
stata considerata come un rifugio protetto dalle preoccupazioni
e dalle responsabilità degli adulti … un periodo, quindi, nel
quale nel modo migliore ci si può dedicare ai godimenti,
sessuali e di altra natura. Tenendo conto che nel corso
dell’infanzia la riproduzione è impossibile, si può godere
dei piaceri sessuali in modo multidimensionale – orale,
anale, genitale, eccetera – senza possibilità di procreazione». A pag. 215 gli autori affermano inoltre: «La pornografia ha uno scopo didattico, poiché accresce la
conoscenza della sessualità e l’utilizzo della pornografia
a scopi terapeutici può ridurre le inibizioni, offrire nuova
ispirazione sessuale, fornire un insegnamento tecnico e
accrescere la comunicazione tra i partner. Oltretutto,
la visione, la lettura o l’ascolto della pornografia,
accompagnato o meno dalla masturbazione,
rappresenta una forma di sesso sicuro».
Le metodologie di lavoro da attuare durante le
lezioni di Educazione alla salute sono rappresentate
da gruppi di lavoro che richiedono la partecipazione
attiva degli alunni, toccandosi gli uni gli altri, rappresentando
scenette, facendo esercizi pratici, disegnando o svolgendo
discussioni in classe. Vediamo nel dettaglio alcuni tra i temi
affrontati da questo capitolo del programma di ’Educazione
alla salute’ (si tenga presente che in Croazia gli alunni vanno
a scuola a sette anni e che il ciclo elementare dura otto anni, con il successivo passaggio alla scuola superiore che dura quattro anni).
In terza elementare – quindi a nove anni di età – gli alunni
apprendono quali sono i toccamenti ‘accettabili’ e quelli ‘inaccettabili’.
Gli insegnanti inviteranno i bambini a toccarsi gli uni gli altri in
determinate parti del corpo, ivi incluse quelle ‘indesiderabili’;
in seguito vi sarà una discussione nella quale gli alunni saranno
invitati ad analizzare se e per quale motivo essi si sono sentiti a disagio.
In quarta elementare viene introdotta l'ideologia di genere
(gender) che da questo momento verrà trattata fino alla fine
della scuola superiore. Gli alunni vengono invitati a riconoscere
gli stereotipi sessuali e di genere, le discriminazioni e le
stigmatizzazioni delle minoranze sessuali. Le bambine dovranno
imparare a mettere su di sé i tamponi davanti a tutta la classe.
In quinta elementare viene analizzata «la masturbazione quale
parte integrante della sessualità dell'uomo» nonché «le credenze,
un tempo dominanti, che ritenevano la masturbazione come
dannosa». Per i bambini di dodici anni che frequentano la
sesta elementare il programma prevede l'analisi della pornografia.
Gli alunni dovranno «discutere il modo in cui la pornografia mostra
la sessualità dell'uomo nonché i ruoli sessuali maschili e femminili».
Secondo uno dei fogli di lavoro diffusi dal Ministero, i ragazzi di
quattordici anni, che frequentano l'ottava e ultima classe del ciclo
elementare, dovranno essere suddivisi in gruppi nei quali ‘reciteranno’
alcune situazioni di vita quotidiana. Una di queste situazioni,
sicuramente la più scabrosa, viene descritta dal Ministero nel
modo seguente: «E' venerdì sera, e Tanja sta partecipando a
una festa organizzata da alcuni coetanei che conosce solo di vista.
Le hanno offerto da bere, e ha consumato due vodke mescolate a
succhi di frutta. Comincia a ballare, sente il calore inondare il suo
corpo e la stanza comincia a girare attorno a lei. Si accorge
che Kristijan la sta guardando, un ragazzo di appena
qualche anno in più che è molto popolare nella sua
compagnia. E' un ragazzo che tutte le sue amiche vorrebbero
averlo come ragazzo. Kristijan le si avvicina, e Tanja fatica
a credere ai suoi occhi. Ballano abbracciati molto forte.
Kristijan le propone di andare al piano di sopra perché lì
fa caldo. Mentre sta andando via con lui, si accorge che
sopra è buio e non c'è nessuno. Prega Kristijan di tornare
là dove sono gli altri. Egli sorride e le dice: “Forse non mi
credi”. Kristijan comincia a toccarla su tutto il corpo e la
spinge sul divano. Tanja gli dice “no“, di smettere, cerca
di divincolarsi da lui. Comincia a piangere, ma egli continua,
ignorando le sue suppliche. La obbliga al rapporto sessuale».
Ribadiamo il concetto: questa scena deve essere recitata da
due o più alunni di quattordici anni.
A quindici anni l'atto sessuale viene presentato come un
normale atto fisico senza alcuna connotazione morale e
senza alcun valore. Gli alunni impareranno, attraverso esercizi
pratici, come indossare il preservativo, come utilizzare le pillole
anticoncezionali (la questione della cosiddetta 'protezione'
rappresenta il punto focale dell'intero programma della scuola
superiore); dovranno discutere sulle diverse posizioni esistenti
riguardo all'aborto, definito eufemisticamente ’interruzione della
gravidanza’. Agli studenti di terza superiore (diciassette anni)
verrà presentato l'atto omosessuale come del tutto naturale;
le unioni omosessuali vengo definite con la parola di 'matrimonio'
e messe sullo stesso piano della comunione matrimoniale fra uomo e donna.
In tutto il programma non vi è alcuna educazione ai valori,
all'amore, alla vita che si forma quale frutto del rapporto fisico
tra due persone che si amano, alla famiglia. In tutto il programma,
la parola amore viene menzionata una sola volta, e non si fa la
benché minima menzione dell'atto sessuale quale strumento di trasmissione della vita.
Dal momento in cui sono stati resi noti questi programmi
del Ministero dell'Istruzione (verso la fine settembre del 2012),
le associazioni dei genitori che promuovono i valori umani e cristiani,
in particolare VIGILARE e GROZD, hanno avviato una campagna
di forte sensibilizzazione dei genitori di bambini in età scolare
sui contenuti di questi corsi di educazione sessuale.
Ben presto la gerarchia ecclesiastica ha assunto la guida di
questa lotta, nella quale si è distinto in modo particolare
l’arcivescovo di Zagabria, Cardinal Josip Bozanic, e tra i
sacerdoti, il cappellano degli studenti universitari di Zagabria
don Damir Stojic, salesiano, conosciuto in tutto il Paese
poiché nelle sue catechesi egli tratta frequentemente il tema della
“Teologia del corpo” di Giovanni Paolo II. La Conferenza Episcopale
croata ha avviato una serie di conferenze per i genitori in tutte le
diocesi e parrocchie, e il giorno di Natale ha fatto distribuire
volantini in tutte le chiese, nei quali venivano illustrati
con dovizia di particolari i contenuti di questo programma
di educazione sessuale, e fornite indicazioni ai genitori su
cosa fare per proteggere i loro figli, ivi inclusa l’extrema
ratio del ritiro dei figli da queste lezioni, sebbene tale
assenza venga sanzionata dai dirigenti scolastici come
‘assenza ingiustificata’.
Ben presto i vescovi sono stati fatti oggetto di una
campagna denigratoria da parte degli organi di stampa
schierati con il governo di sinistra, nonché di insulti e
provocazioni provenienti direttamente dalle fila del
governo medesimo. La Chiesa è stata ammonita
dall’esecutivo a non ’immischiarsi' nei programmi
scolastici ed è stata accusata di mentire. Il Ministro
dei reduci della Guerra per la Patria, Predrag Matic,
è giunto perfino a paragonare il cardinale Bozanic al defunto
presidente serbo e criminale di guerra Slobodan Milosevic.
(gender) che da questo momento verrà trattata fino alla fine
della scuola superiore. Gli alunni vengono invitati a riconoscere
gli stereotipi sessuali e di genere, le discriminazioni e le
stigmatizzazioni delle minoranze sessuali. Le bambine dovranno
imparare a mettere su di sé i tamponi davanti a tutta la classe.
In quinta elementare viene analizzata «la masturbazione quale
parte integrante della sessualità dell'uomo» nonché «le credenze,
un tempo dominanti, che ritenevano la masturbazione come
dannosa». Per i bambini di dodici anni che frequentano la
sesta elementare il programma prevede l'analisi della pornografia.
Gli alunni dovranno «discutere il modo in cui la pornografia mostra
la sessualità dell'uomo nonché i ruoli sessuali maschili e femminili».
Secondo uno dei fogli di lavoro diffusi dal Ministero, i ragazzi di
quattordici anni, che frequentano l'ottava e ultima classe del ciclo
elementare, dovranno essere suddivisi in gruppi nei quali ‘reciteranno’
alcune situazioni di vita quotidiana. Una di queste situazioni,
sicuramente la più scabrosa, viene descritta dal Ministero nel
modo seguente: «E' venerdì sera, e Tanja sta partecipando a
una festa organizzata da alcuni coetanei che conosce solo di vista.
Le hanno offerto da bere, e ha consumato due vodke mescolate a
succhi di frutta. Comincia a ballare, sente il calore inondare il suo
corpo e la stanza comincia a girare attorno a lei. Si accorge
che Kristijan la sta guardando, un ragazzo di appena
qualche anno in più che è molto popolare nella sua
compagnia. E' un ragazzo che tutte le sue amiche vorrebbero
averlo come ragazzo. Kristijan le si avvicina, e Tanja fatica
a credere ai suoi occhi. Ballano abbracciati molto forte.
Kristijan le propone di andare al piano di sopra perché lì
fa caldo. Mentre sta andando via con lui, si accorge che
sopra è buio e non c'è nessuno. Prega Kristijan di tornare
là dove sono gli altri. Egli sorride e le dice: “Forse non mi
credi”. Kristijan comincia a toccarla su tutto il corpo e la
spinge sul divano. Tanja gli dice “no“, di smettere, cerca
di divincolarsi da lui. Comincia a piangere, ma egli continua,
ignorando le sue suppliche. La obbliga al rapporto sessuale».
Ribadiamo il concetto: questa scena deve essere recitata da
due o più alunni di quattordici anni.
A quindici anni l'atto sessuale viene presentato come un
normale atto fisico senza alcuna connotazione morale e
senza alcun valore. Gli alunni impareranno, attraverso esercizi
pratici, come indossare il preservativo, come utilizzare le pillole
anticoncezionali (la questione della cosiddetta 'protezione'
rappresenta il punto focale dell'intero programma della scuola
superiore); dovranno discutere sulle diverse posizioni esistenti
riguardo all'aborto, definito eufemisticamente ’interruzione della
gravidanza’. Agli studenti di terza superiore (diciassette anni)
verrà presentato l'atto omosessuale come del tutto naturale;
le unioni omosessuali vengo definite con la parola di 'matrimonio'
e messe sullo stesso piano della comunione matrimoniale fra uomo e donna.
In tutto il programma non vi è alcuna educazione ai valori,
all'amore, alla vita che si forma quale frutto del rapporto fisico
tra due persone che si amano, alla famiglia. In tutto il programma,
la parola amore viene menzionata una sola volta, e non si fa la
benché minima menzione dell'atto sessuale quale strumento di trasmissione della vita.
Dal momento in cui sono stati resi noti questi programmi
del Ministero dell'Istruzione (verso la fine settembre del 2012),
le associazioni dei genitori che promuovono i valori umani e cristiani,
in particolare VIGILARE e GROZD, hanno avviato una campagna
di forte sensibilizzazione dei genitori di bambini in età scolare
sui contenuti di questi corsi di educazione sessuale.
Ben presto la gerarchia ecclesiastica ha assunto la guida di
questa lotta, nella quale si è distinto in modo particolare
l’arcivescovo di Zagabria, Cardinal Josip Bozanic, e tra i
sacerdoti, il cappellano degli studenti universitari di Zagabria
don Damir Stojic, salesiano, conosciuto in tutto il Paese
poiché nelle sue catechesi egli tratta frequentemente il tema della
“Teologia del corpo” di Giovanni Paolo II. La Conferenza Episcopale
croata ha avviato una serie di conferenze per i genitori in tutte le
diocesi e parrocchie, e il giorno di Natale ha fatto distribuire
volantini in tutte le chiese, nei quali venivano illustrati
con dovizia di particolari i contenuti di questo programma
di educazione sessuale, e fornite indicazioni ai genitori su
cosa fare per proteggere i loro figli, ivi inclusa l’extrema
ratio del ritiro dei figli da queste lezioni, sebbene tale
assenza venga sanzionata dai dirigenti scolastici come
‘assenza ingiustificata’.
Ben presto i vescovi sono stati fatti oggetto di una
campagna denigratoria da parte degli organi di stampa
schierati con il governo di sinistra, nonché di insulti e
provocazioni provenienti direttamente dalle fila del
governo medesimo. La Chiesa è stata ammonita
dall’esecutivo a non ’immischiarsi' nei programmi
scolastici ed è stata accusata di mentire. Il Ministro
dei reduci della Guerra per la Patria, Predrag Matic,
è giunto perfino a paragonare il cardinale Bozanic al defunto
presidente serbo e criminale di guerra Slobodan Milosevic.
Oggetto di pesanti critiche è stato anche il vescovo ausiliare
di Zagabria Valentin Pozaic, il quale in occasione di una tavola
rotonda sull'argomento tenuta due settimane fa ha tenuto un
coraggioso e chiaro discorso contro la politica governativa sull'educazione
dei giovani. Prendendo a pretesto
l'appello di Mons. Pozaic a una nuova Oluja (il nome dell'operazione
che nel 1995 ha portato alla liberazione delle zone del Paese
occupate dai ribelli serbi), la stampa filo-governativa l'ha accusato
di volere istigare a una rivolta
armata per il rovesciamento delle istituzioni democratiche,
giungendo perfino ad associarlo a uno squilibrato che
in quegli stessi giorni aveva fatto esplodere alcuni ordigni
esplosivi a Zagabria.
I metodi totalitari dell'esecutivo nell'attuazione di
questo programma sono confermati dal fatto che esso
minaccia di licenziamento gli insegnanti e i presidi degli
istituti scolastici qualora non attuino il programma nella sua
interezza, negando così loro il diritto all'obiezione di coscienza.
Nella Croazia di oggi, un Paese che fra cinque mesi entrerà
nell'Unione Europea, chi osa parlare contro il governo
rimane senza lavoro. I migliori esempi di questa politica
sono rappresentati dall'ondata di licenziamenti di presidi di
fine 2012 - chiaro avvertimento alla categoria che non ci
sarebbe stato spazio per alcun dissenso -, nonché dal
licenziamento di una giornalista dell'ente radiotelevisivo
pubblico per avere mostrato un servizio sul maniaco
Alfred Kinsey, fondatore dell'omonimo istituto di sessuologia,
sui cui presupposti pseudoscientifici si fonda il
programma di educazione sessuale imposto al
sistema scolastico dal governo. Allo stesso modo,
un professore universitario di Zara è stato sospeso
dal servizio dopo avere parlato dell'ideologia gender
a un gruppo di giovani in una parrocchia.
di Zagabria Valentin Pozaic, il quale in occasione di una tavola
rotonda sull'argomento tenuta due settimane fa ha tenuto un
coraggioso e chiaro discorso contro la politica governativa sull'educazione
dei giovani. Prendendo a pretesto
l'appello di Mons. Pozaic a una nuova Oluja (il nome dell'operazione
che nel 1995 ha portato alla liberazione delle zone del Paese
occupate dai ribelli serbi), la stampa filo-governativa l'ha accusato
di volere istigare a una rivolta
armata per il rovesciamento delle istituzioni democratiche,
giungendo perfino ad associarlo a uno squilibrato che
in quegli stessi giorni aveva fatto esplodere alcuni ordigni
esplosivi a Zagabria.
I metodi totalitari dell'esecutivo nell'attuazione di
questo programma sono confermati dal fatto che esso
minaccia di licenziamento gli insegnanti e i presidi degli
istituti scolastici qualora non attuino il programma nella sua
interezza, negando così loro il diritto all'obiezione di coscienza.
Nella Croazia di oggi, un Paese che fra cinque mesi entrerà
nell'Unione Europea, chi osa parlare contro il governo
rimane senza lavoro. I migliori esempi di questa politica
sono rappresentati dall'ondata di licenziamenti di presidi di
fine 2012 - chiaro avvertimento alla categoria che non ci
sarebbe stato spazio per alcun dissenso -, nonché dal
licenziamento di una giornalista dell'ente radiotelevisivo
pubblico per avere mostrato un servizio sul maniaco
Alfred Kinsey, fondatore dell'omonimo istituto di sessuologia,
sui cui presupposti pseudoscientifici si fonda il
programma di educazione sessuale imposto al
sistema scolastico dal governo. Allo stesso modo,
un professore universitario di Zara è stato sospeso
dal servizio dopo avere parlato dell'ideologia gender
a un gruppo di giovani in una parrocchia.
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