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venerdì 8 giugno 2012

Il terremoto dalle parole di una chestertoniana, la nostra redattrice Maria Grazia Gotti


Pubblichiamo una mail tra il nostro presidente e Maria Grazia Gotti, nostra redattrice. E' un modo per dire che siamo vicini ai tanti che sono in difficoltà in questo momento in Emilia.

"Ciao Marco
(...).
In questo momento, come forse puoi immaginare, mi sento un po' precaria, come tutti in questa zona d'Italia che ci costringe a ballare anche se non ne abbiamo voglia.

Proprio pochi minuti prima che ti mandassi l'ultimo link quel cavallo imbizzarrito che sta sotto la nostra pianura ci ha dato un'altra bella scrollata, anche se io non lo sapevo perchè il movimento del pullman non me lo aveva fatto percepire.

Grazie a Dio noi stiamo bene, casa per ora regge (anche se è inevitabile chiedersi: per quanto?) ma l'atmosfera è un po' surreale: tanta voglia di normalità, di tornare a dormire nel letto, che per ora abbiamo abbandonato per il divano (che si trova a piano terra ed è più vicino alla porta per uscire), di godersi queste belle giornate, subito seguita dall'ansia: sarà finito il grande terrore o ce ne aspetta ancora?
E poi la preoccupazione per il mio amato Paese, la nostra Chiesa, deturpata, e tutto il centro, dolorosamente ferito, che se solo mi fermo a pansarci mi viene il groppo alla gola (il magone, come si dice qui da noi).

E' veramente strano tutto in questo tempo un po' sospeso. Ci sono anche aspetti molto positivi, c'è meno frenesia per le cose che sembrano urgenti ma non sono poi così importanti, c'è la voglia di stringersi e darsi forza. Per certi aspetti ritrovo la Pieve (di Cento, ndr) di quando ero bambina.

Proprio lunedì scorso dopo la prima scossa che ci ha svegliati nel terrore la notte del 20 maggio, leggevo "Ciò che non va nel momdo" - La saggezza del tempo atmosferico, dove Chesterton punta la sua attenzione sull'uguaglianza degli uomini nelle loro esperienze più concrete, più vere, la pioggia, il cielo sopra la testa, e riflettevo sul fatto che questa strana brutta situazione ci ha veramente riportati tutti ai fondamentali dei rapporti, a superare le ritrosie, consapevoli di condividere l'emozione viscerale che ci provoca questo mostro ignoto e imprevedibile.

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