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venerdì 30 marzo 2012
Riceviamo e volentieri pubblichiamo - 40 Days for Life
Maria Grazia Gotti, Padre Brown e le scoperte ispaniche
Sarà perchè L'innocenza di Padre Brown è stato il mio primo casuale (!!) incontro con Chesterton, ma mi incuriosisce sempre molto scoprire l'effetto che i racconti di Padre Brown fanno a chi se li ritrova tra le mani la prima volta!
Nel mio scandagliare il web di lingua castigliana, mi sono imbattuta in questo post intitolato "El padre Brown", che racconta, con un approccio piuttosto originale, la sua prima lettura de "L'Innocenza di Padre Brown".
L'autore si chiama Eduardo Zeind Palafox e si definisce "Un humilde escritor. Redactor Publicitario"; scrive l'interessante blog "Don Palafox" su filosofia, letteratura, poesia e comunicazione. Se non ho capito male è messicano (o almeno, in Messico lavora).
Ho provato a tradurre il post (e spero di non aver preso granchi)!
Erano molte centinaia di ore che non leggevo un autore che non mi provocava sbadigli. Quasi sempre gli autori si limitano a moltiplicare le loro idee. Questo fine settimana, in quattro stabilimenti di distribuzione di caffè, ho letto dodici storie. Vale a dire che ho letto tre storie in ogni posto.
Ho diviso la mia lettura in spazi, non in tempi, perché leggere le avventure di Padre Brown implica uno sforzo mentale e temporale incredibile e insopportabile nell'immobilità. Chesterton, con la sua perspicacia, ci trasporta alle fonti della nostra conoscenza: ci fa sentire innocenti. Padre Brown, come Publio Virgilio Marone, ci accompagna in giro per gli intricati circoli dell'inferno dell'incertezza.
Aristotele, Platone e Epitteto hanno detto quasi in coro che la filosofia è nata dalla meraviglia, ovvero, dalle ombre. Per emergere dalle ombre o dall'"Apeiron" (dalla "forma sbagliata" direbbe Brown), Anassimandro impugnò il fuoco. Per spingersi a uscire dai dubbi, Anassimene si lasciò guidare dal vento. E per avanzare nelle sue ricerche Talete di Mileto si imbarcò nell'acqua. Puri miti di funambolo..
Invece, Padre Brown, sempre in un ruolo secondario e appellandosi a tutti gli elementi, risolveva i suoi problemi lanciando domande insuperabili. E di fronte a una cosa insuperabile, non rimane altro che il girarci attorno, l'astuzia. Brown, come nel paradosso di Wittgenstein, sempre ha desiderato perdere, sbagliare, scoprire che il criminale che stava per scoprire era innocente.
Smoking neri e verdi, teschi pieni d'oro, diamanti senza un proprietario, aristocratici che passano per camerieri e borghesi che passano per membri del Nobile Ordine della Giarrettiera (fondato da Edoardo III, nel lontano XIV), lune di neve di limone, Monasteri in Occidente, industriali dello zucchero ortodossi e mille paradossi, costituiscono l'ordito della trama che Chesterton trascrisse dalle sue letture per la nostra ludica lucidità.
Padre Brown ha il suo Flambeau, come Holmes ha il suo Watson, Achille il sui Ettore e Poe il suo Usher. Inoltre Brown, il sacerdote dell'Essex, può contare su Valentin un potente poliziotto che possiede una potente intelligenza francese. Brown potrebbe ben ripetere i versi di Don Chisciotte:
"E tanto più è onorato il vincitore,
quanto più grande è la reputazione del vinto"
Brown è una specie di Pascal, qualcuno che va oltre la ragione, sempre insufficiente per comprendere il mondo. Valentin, dal canto suo, è pura filosofia francese è un'astuzia che zittisce come rivela la lingua della Chanson de Roland. E Flambeau è un artista, come voleva De Quincey, quando si tratta di delinquere.
Così, noi intravediamo il seguente schema: Brown intuisce, Valentin pensa e Flambeau agisce. Sintetizziamo ancora: sensi, ragione e atti, vale a dire estetica, logica e morale fanno dei racconti di Chesterton un'opera pedagogica.
E non ci si poteva aspettare nulla di meno. Chesterton, invece di iscriversi a Oxford o Cambridge, si iscrisse a una scuola d'arte (l'arte è l'unica cosa che educa). L'inglese, che combinava la storia con la fantasia, abitudine che Borges ha ereditato, ha scritto all'epoca di Vittoria I, una regina di carattere lodevole e di grandi scivolate.
All'epoca di Chesterton, Cime tempestose (Bronte) e Il libro della giungla (Kipling), erano due libri archetipici. Quello della Brontë, si distingue nella cattiveria (lo lessi sui mezzi pubblici, proprio come Borges lesse la Commedia). Quello di Kipling, si distingue nella bontà. Era necessario un punto medio, e questa via di mezzo la pensò Chesterton.
Anche se a volte Padre Brown metteva mano a qualche metodologia eterodossa o a qualche furberia appresa in confessionale, come quella di suggerire uomini mentalmente invisibili o suicidi assassinati, Brown si mantenne fermo nella fede cristiana, una fede che ha sempre cercato la ragione e di coniugare con armonia gli oscuri sentieri della Rivelazione con le tassonomie scolastiche.
In epoca vittoriana e vittoriosa, l'Inghilterra consisteva in un vasto regno, regno minacciato e tenuto insieme da una monarchia di oro e ferro, come consigliavano i libri di Montesquieu. Ma anche così, c'erano selvaggi ribelli, come Oscar Wilde, che finì rinchiuso per non aver rispettato i costumi dell' "ancien régime".
Chesterton, meno radicale di Wilde, utilizzò un tono duro, energico, sicuro ed erudito. E anche se praticò lo spiritismo e la magia nera, mai assomigliò al signor Gog di Papini. E nemmeno cadde di fronte all'orrore che soffrì Poe. E meno, molto meno, cadde nell'ovvietà di un Doyle, che, dopo varie letture, uno lo può decifrare.
Stacey, Smythe e Barnes, non assomigliano ai personaggi deboli a cui Holmes si confronta ad ogni rilettura. Infine, questo fine settimana, in quattro caffe, ho letto dodici storie di tre in tre. Se ho imparato qualcosa dal grande autore inglese, è che una bella penna, se ha inchiostro, non deve rinunciare all'intelligenza. Penso di dover andare un certo funebre appuntamento d'affari. vi saluto.
E. Z. P
ps: ho trovato poi sul blog anche un altro bel post dedicato al nostro: Sobre el glotón Chesterton in cui parla di una traduzone in castigliano di Chesterton ad opera di Alfonso Reyes, a suo parere uno dei migliori prosatori in castigliano.
Maria Grazia Gotti
Rassegna stampa del 30 marzo - Grasso materiale per il trofeo "Uomini e tristezza"
30 Marzo 2012 - GiornaleReggio Omosessuali SI PARLA DI NOI :: Fornero: sulla famiglia non si scherza 234 KB 30 Marzo 2012 - GiornaleReggio Omosessuali SI PARLA DI NOI :: Rispettate le unioni fondate sull'amore 91 KB 30 Marzo 2012 - Avvenire Divorzio Breve SI PARLA DI NOI :: Il relatore sarà Paniz 72 KB Marzo 2012 - Sole24ore Divorzio Breve Primo sì 79 KB 30 Marzo 2012 - CorrieredellaSera Divorzio Ti lascio ma non divorzio 194 KB 30 Marzo 2012 - MF Divorzio La società ha fame di divorziati 131 KB 30 Marzo 2012 - Repubblica Omosessuali Alla Camera il caso Concia 82 KB 05 Aprile 2012 - Espresso Omosessuali Famiglie anche noi 1.6 MB |
giovedì 29 marzo 2012
Un aforisma al giorno
Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è che non va nel mondo
Un aforisma al giorno
Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è che non va nel mondo
Carte Scoperte - presentazione del libro I Nuovi Unni - Ecco il collegamento.
Rassegna stampa mostruosa
Bioetica
Basta animali, usiamo gli embrioni umani 233 KB
29 Marzo 2012 - Vita
Bioetica
Il piano inclinato che ci abitua al peggio 199 KB
mercoledì 28 marzo 2012
Ogni essere umano deve scrutare la verità ed optare per essa quando la trova, anche a rischio di affrontare sacrifici, dice il Nostro Uomo a L'Avana (absit injuria verbis)
"In realtà, chi agisce irrazionalmente non può arrivare ad essere discepolo di Gesù. Fede e ragione sono necessarie e complementari nella ricerca della verità. Dio ha creato l'uomo con un'innata vocazione alla verità e per questo lo ha dotato di ragione. Certamente non è l'irrazionalità, ma l'ansia della verità quello che promuove la fede cristiana. Ogni essere umano deve scrutare la verità ed optare per essa quando la trova, anche a rischio di affrontare sacrifici.
Inoltre, la verità sull'uomo è un presupposto ineludibile per raggiungere la libertà, perché in essa scopriamo i fondamenti di un'etica con la quale tutti possono confrontarsi e che contiene formulazioni chiare e precise sulla vita e la morte, i doveri ed i diritti, il matrimonio, la famiglia e la società, in definitiva, sulla dignità inviolabile dell'essere umano. Questo patrimonio etico è quello che può avvicinare tutte le culture, i popoli e le religioni, le autorità e i cittadini, e i cittadini tra loro, e i credenti in Cristo con coloro che non credono in Lui".
Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa a La Havana, 28 Marzo 2012
Un aforisma al giorno
Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo
martedì 27 marzo 2012
Mons. Luigi Negri e Gianfranco Amato domani sera su San Marino TV
Cari amici, vi invitiamo ad assistere allo spettacolo televisivo «A carte scoperte», che vedrà in dialogo due nostri amici, Mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino - Montefeltro, e Gianfranco Amato, sul tema dei «Nuovi Unni», il recente libro pubblicato da Fede & Cultura, della serie dei libri di CulturaCattolica.it.
Carte Scoperte è un talk di approfondimento. Obiettivo: partire da un fatto e scoprire quale persona si nasconde dietro il personaggio che tutto conoscono. E' un modo diverso di fare televisione. Si offre all'ospite il tempo di ragionare, di spiegare e, "scoprendo le carte" si cerca di far emergere un poco di verità. La trasmissione va in onda ogni mercoledì alle 22.05 sul canale 520 di Sky e sul canale 73 del digitale terrestre. Viene replicata la domenica alle 13, sul digitale terrestre. Sul satellite invece le repliche sono il giovedì alle 10 e alle 17, il sabato alle 18.10 e la domenica alle 9.15 alle 17.20 e alle 22.30. Oppure resta per una settimana, da mercoledì a mercoledì, sul sito www.sanmarinortv.sm.
L'appuntamento è quindi per Mercoledì 28 marzo 2012, alle ore 22.05.
Vi invitiamo inoltre ad acquistare il libro e a diffonderlo.
Immagini del primo padre Brown.
Un aforisma al giorno
lunedì 26 marzo 2012
Viva Cristo Rey! Viva la Madonna di Guadalupe! parola di Benedetto XVI
Un aforisma al giorno
A Milano, presentazione del libro L’ENIGMA E LA CHIAVE (con un simpaticissimo invito dalla simpaticissima Maria Cristina La Manna)
un appuntamento che i milanesi non possono perdere... prenderei un
aereo per partecipare (l'ho fatto per l'incontro tenuto all'Università
Cattolica di Milano il 9 marzo per la Discussione pubblica sul
Discorso di Benedetto XVI al Bundestag di Berlino con relatori di
tutto rispetto: John Finnis, Professore emerito di Diritto
Costituzionale nell'University College of Oxford e nella Notre Dame
University dell'Indiana, USA, e Francesco Botturi, Ordinario di Filosofia
morale, Università Cattolica di Milano, Marta Cartabia, Giudice della
Corte Costituzionale della Repubblica Italiana... e anche per
abbracciare mio figlio Piergiorgio che studia da quest'anno alla
Statale di Milano!):
Centro Culturale di Milano - Via Zebedia, 2 - Milano 30/03/2012 18.00
G. K. Chesterton. L' enigma e la chiave
Presentazione del libro G.K. CHESTERTON. L'ENIGMA E LA CHIAVE di
Ubaldo Casotto, prefazione di Stefano Alberto, Edizioni Lindau, 2011
Chesterton ci piace, e piacerà in futuro, perché, come dice Stefano
Alberto nella prefazione di questo volume, "è un uomo vivo che ci
aiuta a restare vivi". Chesterton non fu filosofo, ma nei suoi libri
si trova la migliore filosofia, e questo volume ne ricostruisce il
percorso attraverso saggi, romanzi, pamphlet polemici, articoli.
Impossibile ricavarne un sistema, semmai - secondo l' uso della
scolastica - glosse, note a margine, appunti di lettura. Ne emerge
alla fine il quadro di un realista in lotta con il nichilismo, di un
razionalista in lotta con i razionalisti, di un uomo libero in lotta
con i libertari, di uno spirito religioso in lotta con le religioni,
di un uomo che infine abbracciò la follia della croce per combattere
la pazzia del riduzionismo moderno, tenendo fede al suo motto: "Per
uno che sappia appena tenere in mano una spada è sempre un onore
accettare un duello".
Rileggere Chesterton aiuta a diventare protagonisti della sfida
lanciata da Benedetto XVI alla postmodernità: "Allargare i confini
della ragione".
intervengono:
Ubaldo Casotto, giornalista, autore del volume
Paolo Cevoli, attore
Un chestertoniano australiano riceve una grande sorpresa.
Il Sole 24 Ore parla di un nuovo libro della Lindau...
venerdì 23 marzo 2012
Il Santo Padre è partito per il Messico e Cuba...
Intervista di Avvenire al Card. Timothy Dolan: no al piano Obama sull'aborto «gratis»
Avvenire parla di Cristiada, film sui Cristeros presentato proprio in questi giorni in Italia
Chesterton e Dickens sul Sussidiario (grazie a Maria Cristina Lamanna in arte Krislamanna)
Giuseppe Bonvegna venerdì 23 marzo 2012
http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2012/3/23/LETTURE-Quel-filo-nero-che-unisce-Dickens-a-Chesterton-contro-lo-scetticismo/print/258336/
buona giornata Krislamanna di Palermo
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
«Ci potranno essere le persecuzioni di Diocleziano, le crociate dei domenicani o la fine di ogni compromesso o pace religiosa, o addirittura il tramonto della civiltà e del mondo, prima che la Chiesa cattolica ammetta che un idiota, così come una persona qualunque, “non valga la pena di essere salvato"».
Gilbert Keith Chesterton, La mia fede
Un aforisma al giorno
La verità intera è in genere alleata della virtù, una mezza verità è sempre alleata di un vizio.Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 11/06/1910
giovedì 22 marzo 2012
Il nostro amico Andrea Monda pubblica Benedetta umiltà
mercoledì 21 marzo 2012
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
martedì 20 marzo 2012
Capita...
- NON CI CREDO... un rettangolino rosa emerge da un articolo su fondo bianco, i consigli di lettura del mensile...
lo metto in allegato, così lo potete vedere anche voi (il formato lascia un po' a desiderare... ma non sono riuscita a fare di meglio!)...
La rivista si chiama "Il Centone", ed è un mensile che si pubblica a Cento (FE); il numero è quello di febbraio (che ora purtroppo non sembra scaricabarile).
Un aforisma al giorno (ah ah ah!)
Rassegna triste
Omosessuali
Europa e giudici calpestano il buonsenso 436 KB
20 Marzo 2012 - CorrieredellaSera
Omosessuali
Rimini: il silenzio del legislatore 111 KB
20 Marzo 2012 - Europa
Omosessuali
Nozze gay, i tempi sono maturi 88 KB
20 Marzo 2012 - Unita'
Omosessuali
Il governo non pu trascurare i diritti civili 75 KB
lunedì 19 marzo 2012
Da Il Foglio, 17 marzo: Il realismo dei geni (di Carlo Valerio Bellieni)
Il Foglio, 17 marzo 2012
Carlo Bellieni
Ci hanno insegnato che dire DNA è dire determinismo; ma la scienza ci mostra invece l'esatto opposto. Partiamo da una ricerca svizzera pubblicata in questi giorni: trattare male i bambini altera l'espressione del loro DNA con il serio rischio che queste alterazioni diventino ereditabili. Questo inquietante scenario riguarda non solo i maltrattamenti, ma anche gli insulti ambientali e fisici e ci apre ad una realtà imprevedibile solo vent'anni fa: il DNA "riceve ordini" dall'ambiente e potrebbe trasmetterli alle generazioni future! Il tutto regolato da una nuova branca della biologia: l'epigenetica.
Attenti i dogmatici e i fan dell'immobilismo: l'epigenetica (regolazione ad un livello superiore –"epi"- dell'espressione dei geni) ci dice che se credevamo di arrivare a conoscere la vita decifrando il DNA, ora ci sentiamo dei bambinetti presuntuosi: Il DNA parla, ma è l'ambiente che lo fa parlare tramite una struttura ancora più complessa, ancora tutta da decifrare. Il DNA parla in rapporto a quello che gli chiede l'ambiente. Capite come cambia la prospettiva? Quello che siamo non è "già scritto", e quello che è scritto, può essere letto dalla natura in vari modi. "Nella mente del pubblico, l'identificazione di geni responsabili di malattie era un passo sulla via di una medicina personalizzata. Sfortunatamente, si è mostrato essere un passo molto piccolo" spiega l'oncologo Nahid Turan sulla rivista Epigenetics.
Per un pediatra, l'epigenetica è l'uovo di Colombo: certi stimoli arrivati nel pancione o nei primi momentidella vita, "svegliano" o "addormentano" dei geni. Ad esempio, se ai feti arriva meno nutrimento, questo sveglierà dei geni che predispongono da adulti allo sviluppo dell'ipertensione o del diabete. Se invece il bambino ancora in fasce riceve meno coccole –come risulta da studi su animali- , la loro mancanza è in grado di addormentare dei geni che prevengono lo stress. E queste attivazioni di geni si trasmettano alle generazioni seguenti, tanto che se uno nasce dopo una carestia trasmette il ritardo di crescita alla nascita alle generazioni seguenti.
I ricercatori italiani proprio in questi giorni hanno pubblicato la loro importante scoperta in questo campo: una proteina, Zfp57, che insieme ad altri fattori garantisce la conservazione dei segnali epigenetici dall'embrione all'adulto: questo lasciar parlare o zittire alcuni geni avviene infatti attraverso certe molecole che solo ora iniziamo a conoscere.
Roba solo da scienziati? Mica tanto. Pensiamo ad esempio alla fecondazione in vitro: avviene in vitro e non nel pancione delle mamme, a contatto con le cellule della tuba uterina e con le proteine che queste cellule producono. Può questo ambiente attivare o disattivare dei geni in modo diverso da quanto farebbe l'utero materno? Essendo malattie rarissime, ancora non lo sappiamo; tuttavia leggiamo che disordini dell'imprinting, legati a modificazioni epigenetiche, "possono essere aumentati in seguito alla fertilizzazione in vitro" (Best Pratice and Research, luglio 2007) Ma se l'ambiente influisce su come il DNA si esprime, e dato che quest'influenza si eredita, si capisce come si apra una prospettiva verso nuove frontiere evoluzionistiche: come diceva il chimico Enzo Tiezzi, l'evoluzione è stocastica, non casuale, cioè è armonica con l'ambiente da cui riceve e cui dà collaborazione. Le variazioni dell'ambiente non sono solo "selettive" di chi "non è adatto", ma anche indirizzano il DNA ad esprimersi in armonia con le variazioni stesse, pur senza modificarne la struttura.
Eva Jablonka, genetista dell'università di Tel Aviv, nel suo libro "Evoluzione a quattro dimensioni" (UTET, 2009) sostiene, parlando dell'ereditarietà, che essa: "non ha a che vedere soltanto con i geni; alcune variazioni ereditarie non sono casuali in origine; certe informazioni acquisite vengono ereditate". E aggiunge: "Simili affermazioni rischiano di suonare eretiche alle orecchie di chiunque abbia appreso sui banchi di scuola la solita versione della teoria evoluzionista di Darwin secondo cui l'adattamento ha luogo attraverso la selezione casuale di variazioni genetiche casuali. Trovano tuttavia saldo fondamento nei nuovi dati".Ovviamente a chi vuole dimostrare che la vita a tutti i costi è casuale, questo non va giù; ma i dogmi scricchiolano: abbiamo iniziato il 21° secolo col mito del sequenziamento del DNA, e ora ci troviamo la porta spalancata su un mistero mille volte maggiore.
Il pensiero di tre magistrati sulla recente sentenza della Corte di Cassazione sui matrimoni tra gay
Rassegna stampa del 19 marzo 2012 (tristezza! tristezza! tristezza!)
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sabato 17 marzo 2012
Roberto Prisco recensisce La Nuova Gerusalemme
giovedì 15 marzo 2012
Il protagonista de Il Circo della Farfalla è anche protagonista di Bella
Qualche notizia in più sui Doctor Deseo
Allora è un vizio! E' una malattia! Un altro gruppo musicale che si ispira a Chesterton! I Doctor Deseo
Un aforisma al giorno (Bello! Bellissimo!)
«Liberate Asia Bibi»: petizione all'Onu per salvare la cristiana condannata a morte in Pakistan
mercoledì 14 marzo 2012
Cristiani licenziati - di Lorenzo Albacete (da Il Sussidiario)
L'ultima fatica del nostro amico Gianfranco Amato, I nuovi Unni.
Rassegna stampa (tristezze! tristezze!)
Divorzio Breve
Si allungano i tempi per l'approvazione 47 KB
14 Marzo 2012 - Avvenire
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14 Marzo 2012 - Stampa
Omosessuali
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14 Marzo 2012 - Giornale
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Hanno vinto i gay 157 KB
14 Marzo 2012 - libero
Omosessuali
La lobby gay piega l'Europa 100 KB
Non ci dovevano toccare Dante, dice Annalisa Teggi... - Da Tempi - Bravo, Tempi, bravissima la nostra Annalisa!
Dante spiegato da Chesterton è estremista e fazioso. Cioè libero fin nel midollo
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- LEGGI - La Divina Commedia è «sessista, antisemita e islamofoba». Lo dice l'Onu
- LEGGI - Tremende bazzecole di Annalisa Teggi