Carissimo Marco,
nel cercare di rispondere al tuo interrogativo ed alle critiche (spesso poco chiare) ai suoi libri,credo che bisognerebbe leggere o ri-leggere con attenzione questi passaggi del nostro G.K.C.: "Il progresso, intendendendo come tale quello che si è andato sviluppando a partire dal secolo sedicesimo, ha sempre
perseguitato l'Uomo Comune ... Le catastrofi che ci hanno colpito, comprese quelle di cui oggi soffriamo le conseguenze, non furono causate, ed è storicamente vero, dalla gente semplice e prosaica, che si dice non sappia nulla, ma quasi sempre da alti teorici che sapevano di sapere ogni cosa" (dal libro "L'Uomo Comune" capitolo omonimo).
Quindi Chesterton, come si evince anche da molte altre opere, è il difensore della gente semplice, prosaica e dell'Uomo Comune e si pone di là da cerebralismi, intellettualismi e asfittiche visioni ideologiche. A questo va ricollegato questo passaggio:
"Il mondo è un unico, violento tribunale specializzato in divorzi; eppure, nonostante ciò, vi sono ancora molte persone che sentono nella propria anima la voce tonante dell'autorità delle usanze umane: ciò che l'uomo ha unito, l'uomo non separi" ed ancora: "ogni cosa è
stata separata da tutto il resto, ogni cosa è divenuta fredda" (dal libro "Ciò che non va nel mondo" capitolo "Il bastone universale"). Chesterton è un universalista (in senso aristotelico-tomista) e lo dice lui stesso, sentite un po': "Ciò che rende difficile per l'uomo medio essere un universalista è il fatto che deve essere uno specialista; non solo deve apprendere un mestiere, ma lo deve imparare molto bene, per poter stare a galla in una società più o meno spietata". Collegatala infine al brano:"Il formaggio" da "Alarms and Discursions" pubblicato nella lodevole "Nonna del drago", laddove egli afferma: "Infine il cameriere mi portò il formaggio, è vero, ma un formaggio tagliato in spregevoli pezzetti e la spaventosa realtà è che invece di portarmi il pane dei Cristiani mi presentò fette tostate ... gli chiesi (al cameriere) chi fosse lui per voler separare coloro che l'Umanità aveva uniti ... gli chiesi se quando recitava il Pater fosse tanto schizzinoso da chiedere i crostini quotidiani". Ed ecco il finale che spiega tutto: "Ho dunque deciso di alzare la voce, non contro il cameriere, ma contro la società moderna, per questo enorme e incommensurabile errore". Chesterton è l'alfiere del sano
patriottismo, delle antiche usanze umane, dell'Uomo Comune, dell'Uomo Vivo, dell'Uomo Eterno... l'intellettualismo del Dr.Warner è stato uno dei bersagli preferiti (ricordate la sua tuba sforacchiata dai proiettili di Innocenzo Smith?) evitiamo inutili disquisizioni sul conservatorismo e progressismo e leggiamo divertendoci (quindi seriamente) quanto ha brillantemente scritto.
Fabio Trevisan
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