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domenica 19 giugno 2011

Le parole chiave per la ricerca che portano al nostro blog e qualche riflessione...

I lettori giungono al nostro blog nelle maniere più disparate: chi per caso, chi per strenua volontà, chi per... cento motivi.
Blogger (la piattaforma che noi, incapaci di fare cose troppo complesse in Rete, usiamo...) dà a chi crea un blog la possibilità di monitorare il traffico sotto tanti punti di vista.
Una cosa che abbiamo voluto vedere è appunto la strada che si fa per arrivare da noi, poi abbiamo qualche riflessione da proporvi.

Ecco qui sotto l'elenco in ordine decrescente delle parole che, dal 2008 ad oggi, hanno funto da parole chiave per arrivare a noi, e quante volte sono state utilizzate:

Chesterton 1469
uomovivo 1397
uomo vivo 954
cottolengo mostri 776
Chesterton uomovivo 687
giuliano ferrara 494
società chestertoniana italiana 437
chestertoniana 326
società chestertoniana 135
chesterton blog 86

Le prime tre, la quinta, la settima, l'ottava, la nona e la decima sono declinazioni dello stesso verbo, zuppe con la stessa base, piatti con ricette molto simili, come è evidente: forse l'unica che ha una caratterizzazione parzialmente diversa e più circostanziata è "chestertoniana", che è la parola chiave che molti hanno usato perché cercavano gli articoli dell'amico Edoardo Rialti della medesima serie uscita su Il Foglio mesi fa.

"Giuliano Ferrara" è un piccolo mistero: difatti non ci sono numerosissime menzioni dell'Elefantino sul blog e da una ricerca incrociata emerge che chi arriva da noi viene portato qui da Google esattamente ad una pagina in cui pubblichiamo un articolo di Ferrara sul Papa. Chi cerca notizie su Ferrara di solito, dopo qualche giro, viene da noi. Ma l'artificio (o l'algoritmo...) è tutto di Google...

Ma la cosa più sconcertante è la chiave "cottolengo mostri".

In redazione diverso tempo fa decidemmo di mettere un post con un bell'articolo di Marina Corradi su Avvenire, che narra di una visita alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, ossia la casa fondata da San Giuseppe Benedetto Cottolengo per ospitare i più poveri ed abbandonati della Torino della prima metà dell'Ottocento, e che ancora esiste ed è una delle cose più belle e vive al mondo. Alcuni di noi ci sono stati e sanno che quel che c'è scritto sull'articolo è bello e vero.

Nel titolo c'è la parola "mostri": questo ci ha fatto accorgere che c'è anche chi viene sul nostro blog nella speranza di vedere qualche foto di quelli che vengono chiamati ignominiosamente "mostri",

Non ci crederete, ma è la pagina più visitata del blog, con 2059 visualizzazioni dal 2008.

Da una parte pensiamo che sia triste pensare che esista gente ammorbata dalla voglia di vedere dei mostri in rete. Dall'altra che il nostro è un (involontario ma a questo punto ben accetto) scherzo da prete che facciamo a queste persone, perché così possono vedere delle cose belle invece che quello che cercavano e li ammorbava, e rendersi conto che lì al Cottolengo nessuno tratta nessun altro come un mostro ma come un buon amico. Poi leggendo scoprirà purtroppo che di mostri non ce ne sono più: purtroppo l'eugenetica li ha definitivamente stroncati con aborti pilotati, amniocentesi ed esami di diagnosi prenatale (diagnosi=individuare la malattia per cercare la cura; oggi invece: diagnosi prenatale=sistema per individuare il mostro e ucciderlo prima di vederlo).

Leggere per credere.

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