Pagine

mercoledì 10 novembre 2010

INDIA - Jharkhand, fondamentalisti indù vogliono la legge anti-conversione


di Santosh Digal
La Rashtriya Swayamsevak Sangh insieme al partito nazionalista Bjp vogliono proporre al governo una legge per impedire ogni conversione dall'induismo. Leggi analoghe sono già in vigore in sette Stati. Le critiche dei cattolici al progetto.

Ranchi (AsiaNews) – Il governo di Jharkhand, sostenuto dal Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) e dal Bharatiya Janata Party (Bjp), entrambi fondamentalisti indù, sono pronti a approvare una legge che proibisca nello Stato le conversioni dall'induismo. Tale piano dovrebbe "trovare l'opposizione" di tutti, ha detto p. Stan Kujur, gesuita della provincia di Jameshedpur. "Tutti - ha ribadito ad AsiaNews - dovrebbero unirsi per opporsi a ogni progetto di una legge anticonversione".

Jaggnath Sahi, responsabile dell' Rss per lo Stato di Jharkhand, ha detto ad alcuni giornalisti che il suo partito chiederà al governo, guidato dal Bjp, di preparare una legge che metta al bando le conversioni religiose. "Solleveremo questo problema con il chief minister Arjun Munda, per formulare una legge che proibisca la conversione nello Stato. La conversione in ogni forma dovrebbe essere condannata" ha detto Sahi. "La conversione è proibita in molti paesi come la Cina, Israele e altri. E' solo in India che la conversione non è proibita", ha aggiunto.

I sette stati indiani che hanno una legge contro le conversioni, nota come "Freedom of Religion Acts" sono: Madhya Pradesh, Chhattisgarh, Orissa, Arunachal Pradesh, Rajasthan, Gujarat and Himachal Pradesh. Le leggi esigono che ogni conversione dall'induismo a un'altra religione venga verificata dal governo per evitare proselitismi, manipolazioni, conversioni dietro ricompense economiche. Non è richiesta la stessa verifica per le conversioni dal cristianesimo o dall'islam all'induismo. Padre Kujur ha detto che professare la propria religione "è un problema di libertà di coscienza" ed è un problema di diritti personali. Come è riconosciuto dalla Costituzione indiana. Questo è lo stile della democrazia. "Nessuno deve essere obbligato a professare una religione o un'altra". Il piano anti-conversione dell'RSS "non è necessario". L'attenzione dello Stato dovrebbe focalizzarsi sullo sviluppo e il benessere della gente, ha sottolineato padre Kujur.


Nessun commento:

Posta un commento