... letto il post precedente, cari amici, secondo voi la regista Francesca Comencini se la merita o no una bella nomination per il premio Uomini e tristezza?
Dopo attenta lettura del blog, sono arrivato alla conclusione che, come non c'e niente di meno cristiano dei seguaci di Cristo, non c'è niente di meno chestertoniano dei seguaci di Chesterton. Gilbert amava il dibattitto e preferiva parlare con un nemico-amico come Shaw piuttosto che con uno che stava sempre lì ad adularlo.
Fareste un favore a Gilbert se invece di continuare a ripetere quanto era intelligente e come ci azzeccava sempre, provaste a correggere il suo pensiero la dove casomai rivelasse delle aporie. Questo vorrebbe dire pensare, ed è quello che Chesterton amava fare più di tutto.
Comunque, era solo un suggerimento. Auguri e buon lavoro.
condivido lo stupore. Chesterton è tra i più acuti piscologi che io abbia letto e, senza dubbio, il più divertente. come teologo ammetto di comprenderlo meno. Riguardo alla strenua difesa della Chiesa Cattolica invece, dovrei forse imputargli il fatto di non aver mai sentito (essendo inglese) il noto proverbio: "Roma veduta, fede perduta!" un saluto;)
Carissimo, lui a Roma ci è arrivato, sia fisicamente che dal punto di vista religioso, eppure è rimasto cattolico, ed anche con un certo evidente entusiasmo. Fossi in te mi chiederei perché, o meglio esaminerei il perché leggendo alcuni suoi scritti, come Ortodossia e Autobiografia. Presto poi uscirà anche la versione italiana di The Catholic Church and Conversion. E' interessante capire. A presto, Marco Sermarini
Dopo attenta lettura del blog, sono arrivato alla conclusione che, come non c'e niente di meno cristiano dei seguaci di Cristo, non c'è niente di meno chestertoniano dei seguaci di Chesterton. Gilbert amava il dibattitto e preferiva parlare con un nemico-amico come Shaw piuttosto che con uno che stava sempre lì ad adularlo.
RispondiEliminaFareste un favore a Gilbert se invece di continuare a ripetere quanto era intelligente e come ci azzeccava sempre, provaste a correggere il suo pensiero la dove casomai rivelasse delle aporie. Questo vorrebbe dire pensare, ed è quello che Chesterton amava fare più di tutto.
Comunque, era solo un suggerimento. Auguri e buon lavoro.
Sta di fatto che ci azzeccava sempre davvero, anche su Shaw, di cui disse che tutto era sbagliato in lui (=le sue idee) tranne che lui stesso.
RispondiEliminaNon credo che aduliamo Chesterton. Siamo sinceramente stupiti di come davvero penetrasse acutamente la realtà.
Comunque sempre disponibile a parlarne.
A presto,
Marco Sermarini
condivido lo stupore. Chesterton è tra i più acuti piscologi che io abbia letto e, senza dubbio, il più divertente. come teologo ammetto di comprenderlo meno. Riguardo alla strenua difesa della Chiesa Cattolica invece, dovrei forse imputargli il fatto di non aver mai sentito (essendo inglese) il noto proverbio: "Roma veduta, fede perduta!" un saluto;)
RispondiEliminaCarissimo,
RispondiEliminalui a Roma ci è arrivato, sia fisicamente che dal punto di vista religioso, eppure è rimasto cattolico, ed anche con un certo evidente entusiasmo. Fossi in te mi chiederei perché, o meglio esaminerei il perché leggendo alcuni suoi scritti, come Ortodossia e Autobiografia. Presto poi uscirà anche la versione italiana di The Catholic Church and Conversion. E' interessante capire. A presto, Marco Sermarini