Qui segnaliamo il numero di Marzo - Aprile di Credere Oggi, in cui il nostro Paolo Pegoraro in un apposito Dossier ("San Francesco nella letteratura") alle pagine 133-137, accosta GKC a Dante: perché come, nel canto XI del Paradiso, è san Tommaso a raccontare la vita di san Francesco, così Chesterton ha riunito i due grandi ordini pauperistici nel suo dittico “agiografico”.
Chissà se si è ispirato al Poeta...
Chissà se si è ispirato al Poeta...
Molto molto interessante! Ecco il brano:
"Attenzione particolare merita il San Francesco d’Assisi di Gilbert K. Chesterton (1923), appena tornato sul mercato italiano in niente meno che due nuove traduzioni (Barbara Mirò per Mursia; e l’ottima Giovanna Caputo per Lindau). Chesterton – a differenza di altri scrittori convertiti come JØrgensen – scriverà due sole agiografie, questa e il San Tommaso d’Aquino: un dittico ben preciso, che si riallaccia idealmente al canto XI del Paradiso dantesco. Vi è inoltre un’originalità metodologica chiarita fin dalle prime pagine: il poliedrico scrittore inglese non traccia una biografia laica né una lettura spiritualista, ma seleziona e penetra a fondo solo alcuni episodi-chiave noti a tutti, per dischiudere l’integrale visione francescana del mondo. E se concludendo Ortodossia (1908), Chesterton accennava a un tratto nascosto di Cristo – la sua allegria –, proprio san Francesco sembra essere ai suoi occhi colui che rivelò all’uomo l’allegria di Dio. Perché solo un’immensa gratitudine e il senso di una sublime dipendenza possono essere «la vera roccaforte della realtà»".
Segnalo la recensione di Alessandra Stoppa su tracce.it al libro "L'uomo eterno" !!!
RispondiEliminahttp://www.tracce.it/?
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