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lunedì 29 giugno 2009

Il Chesterton Day 2009: un incontro tra amici appassionati

La sintesi del VII Chesterton Day (celebrato ieri) che come presidente di questo bel sodalizio mi sento di fare è quella del titolo: è stato un incontro tra buoni amici realmente appassionati di Chesterton, perché appassionati di vita, anzi di Vita.

Gli ospiti sono stati davvero bravi, piacevoli, briosi e preparatissimi. L'unico rammarico è che non fossero presenti (per problemi dell'ultim'ora, naturalmente) Alessandro Gnocchi e Paolo Morganti, che avrebbero potuto aggiungere il loro innegabile talento ad una serata già piena di sapore.

Ha esordito Fabio Trevisan, che ci ha parlato di Gilbert antieugenetico, della sua lieta e decisissima militanza (nel senso letterale del termine, lancia in resta) contro i pericoli costituiti dall'apparenza di bene che nasconde, dietro le preoccupazioni eugenetiche, il male assoluto. Ci ha detto che già nel 1901 Chesterton, nella sua prima opera saggistica The Defendant (tradotto in Italia come Il bello del brutto) aveva intuito il problema, e che negli anni ha continuato a studiarlo e a levare la sua voce contro di esso. Chesterton in questa veste di difensore della vita dimostrò sin dall'inizio un intuito e un acume scientifico quasi geniale.

Ha continuato poi Angelo Bottone, che -ne abbiamo avuto al conferma- vale tant'oro quanto pesa. Angelo ha illustrato, utilizzando il pensiero di un grande chestertoniano come Stanley Jaki, l'intelligenza scientifica di Chesterton che possiamo ritrovare intera intera nel 4° capitolo dell'Ortodossia (La morale delle favole). L'inquadramento e l'organizzazione del pensiero di Chesterton ci è stata chiarita in maniera eccellente da Angelo, che ci ha fatto notare come Chesterton avesse intuito tutte le potenzialità e le aporie del pensiero moderno e scientifico, e come egli avesse presente che anche la fantasia è uno strumento poderoso di conoscenza.

La fantasia è stata poi l'argomento del nostro vicepresidente, Paolo Gulisano, che ci ha raccontato l'interesse di Chesterton e di molti altri grandi come Tolkien e Lewis per lo scrittore (misconosciuto in Italia pur avendo vissuto a Bordighera per circa trent'anni...) George MacDonald. Diciamo pure che possiamo considerarlo il maestro e l'ispiratore di Chesterton, soprattutto per quel che riguarda il ruolo della fantasia nella conoscenza e nel sapere. Paolo ha dato alle stampe circa un anno fa un volume su MacDonald, e ha aggiunto pure che un altro maestro di Chesterton fu Newman.

Ricky e il suo Debordamento (sono i soliti nostri amici Ricky e Stefano, musicisti bravissimi, che ogni anno allietano la serata in onore di Gilbert e che prendono di volta in volta il nome ispirato dal tema dell'anno: l'anno scorso erano Ricky e la sua Ortodossia...) hanno sottolineato con la musica gli interventi.

Nella ripresa dopo la cena (la cena è un momento bello, perché ci si trova, si parla, ci si racconta un po'... e poi è il luogo prediletto da Gilbert, che -come ha detto qualcuno- aveva il suo trono nelle osterie di Londra!) abbiamo toccato il tema dell'Uomo Vivo, con Fabio e Paolo, e ripreso con Angelo il pensiero di Chesterton sulla conoscenza. Roberto ci ha fatto conoscere il rapporto di Gilbert con le donne, ed è stato bello e spassoso al tempo stesso... (Gilbert che esce con la ciabatta e lo stivale è una scena unica che ci commuove...).

Anche in questa parte musica e due contributi visivi: la presentazione di me povero presidente su conoscitori ed estimatori di Chesterton (con sorprese per molti dei presenti... da Gandhi a Mussolini!), e il dvd sull'Eugenetica di Fabio Trevisan (che in agosto sarà in libreria e che appena potremo faremo vedere in un piccolo trailer qui sul nostro sito, bello molto molto bello!) con i contributi di due validi attori che danno voce a Chesterton e ad uno dei suoi avversari nelle polemiche antieugenetiche, e i contributi di molti chestertoniani (tra gli altri c'è una intervista a Giuliano Ferrara!).

Appena potremo vi faremo avere anche delle belle foto.

1 commento:

  1. E' stata una serata indimenticabile.
    Marco è un trascinatore, i musicisti simpaticissimi ed i relatori unici, così diversi da quello che si legge o si vede ogni giorno in tv, così veri.
    Ma la cosa più bella era il pubblico, i bambini, le mamme e i nonni, i volontari, i tipi loschi. Un'atmosfera serena, semplice, di cultura vera perchè popolare, senza pretese, scanzonata, oltre le mode. Che serata!

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