di mons. Lorenzo Albacete
mercoledì 27 maggio 2009
La settimana scorsa è sembrato che il matrimonio omosessuale fosse ormai riconosciuto da tutti gli stati del New England, dato che anche il parlamento del New Hampshire aveva approvato una legge in proposito, che doveva solo essere firmata dal governatore per entrare in vigore.
Tuttavia, il governatore John Lynch, un Democratico, ha dichiarato che avrebbe firmato solo nel caso che la legge avesse incluso delle clausole a protezione di Chiese e istituzioni contrarie al matrimonio omosessuale per motivi religiosi. La Camera dei Deputati statale ha però rifiutato, e così il New Hampshire non si è unito agli altri stati del New England, almeno per il momento.
Recentemente il New York Times, in un interessante articolo di Peter Steinfels, il redattore per la religione, ha illustrato come il tema della protezione dei diritti religiosi stia diventando una componente decisiva del dibattito sul riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
L’opposizione a questo riconoscimento si sta sempre più indebolendo nel paese e molte istituzioni religiose si stanno concentrando più sull’aspetto della protezione, piuttosto che sulla resistenza a ciò che appare sempre più inevitabile. In realtà, il problema della protezione va oltre le istituzioni strettamente religiose. Diversi giuristi sostengono che la protezione dall’essere perseguiti dovrebbe essere estesa anche ai singoli (per esempio, i fotografi) e alle piccole imprese che forniscono servizi per i matrimoni e che rifiutassero di prendere parte a matrimoni omosessuali.
Questo della protezione legale è un punto importante anche nell’attesa approvazione di leggi simili nello stato di New York, nel Distretto di Columbia, Rhode Island e, infine, anche in California. Il Connecticut e il Vermont hanno già approvato leggi che includono la protezione della “libertà di coscienza” di chi si oppone per motivi religiosi. Tra gli studiosi che sostengono la necessità di esplicite clausole protettive vi sono gli oppositori del matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma anche alcuni che lo approvano. Tuttavia, altri studiosi escludono queste preoccupazioni e la maggioranza degli esperti in questioni giuridiche sostiene che la protezione a questi diritti è già assicurata dal Primo Emendamento alla Costituzione.
Molti degli stati che hanno leggi contro discriminazioni in base all’orientamento sessuale prevedono clausole protettive nel caso dei matrimoni omosessuali, mentre altri non le contemplano. Alcuni esperti mettono in guardia questi stati per il possibile estendersi di ricorsi legali, difficili e costosi, mentre altri obiettano che non vi sono ragioni per aspettarsi vaste battaglie legali tra obiettori di coscienza e coppie omosessuali.
Qualche leader dei movimenti omosessuali sta decidendo di abbandonare la strada del riconoscimento dei matrimoni omosessuali stato per stato per cercare di ottenere una decisione sull’argomento a livello federale. L’attuale controllo dei Democratici sul Congresso e i cambiamenti che si attendono tra i membri della Corte Suprema offrono, a loro parere, una opportunità da non perdere. Il presidente Obama ha dichiarato di essere personalmente contrario ai matrimoni omosex, ma di essere determinato a promuovere “uguali diritti” per tutti i cittadini americani.
La Chiesa cattolica segue la discussione con molta attenzione. Qualche conflitto preoccupante si è già verificato, come la decisione delle organizzazioni cattoliche nella Arcidiocesi di Boston di sospendere i servizi relativi alle adozioni di fronte all’ordine dello stato di dare bambini in adozione a coppie omosessuali. Sarà significativo vedere cosa succederà nello stato di New York, un’altra zona nella quale l’influenza della Chiesa cattolica è stata, almeno finora, forte.
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