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venerdì 16 gennaio 2009

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:


"Gent.mi esponenti della società Chestertoniana,
Non ho letto la pessima recensione cui si allude nella e-mail; più che una recensione io posso azzardare un commento (giacchè non ne ho l'autorità, per recensire un maestro come Chesterton, pur amando molto e conoscendo abbastanza questo autore), posso dire che : Chesterton non si preoccuperà di notizie tanto inesatte e lontane dal suo modo di sentire, cristiano, profondamente umano e ricco di umorismo, privo delle etichette e delle immagini slegate, senza emozione e senza logica, tanto lontane dalla vita, che vanno di moda presso tante teste vuote di oggi.
I suoi lettori continueranno ad amarlo, anche se è giusto correggere la menzogna e rendere onore alla verità per quanto possibile.
Si consoli Chesterton pensando che, senza scomodare esempi più illustri, persino Chopin venne criticato da un medico un certo Ludwigh Rellstab, che si arrogava il ruolo di critico musicale il quale ebbe a dire che "Chi avesse suonato gli studi di Chopin , (op 10 e op. 25), per raddrizzarsi le dita perchè le aveva storte poteva affrontarli, ma chi aveva le dita diritte doveva ben guardarsi dal suonarli".
Che è una baggianata pari a quella detta da chissà chi, che Chesterton fosse filonazista o altro ancora.
Riguardo alla "Saggezza di padre Brown", posso molto timidamente rammentare che pur mostrando quest'opera i lineamenti del proprio tempo in alcuni aspetti dello stile letterario, (e quindi forse solo in questo, risentendo del tempo in cui i lettori erano più ingenui), è di certo un libro che come tutte le vere opere d'arte ha due volti, uno per il proprio tempo (e proprio per questo è un testo umanissimo e non limitato dal proprio carattere, che anzi lo rende vero, concreto vicino alla vita), e un altro volto per l'eternità; infatti l'intatta bellezza e la profondità di molte opere e saggi di Chesterton, rimarranno sempre.
Un grazie a questo autore.
Parafrasando un commento di Robert Schumann (su Chopin), si può dire Chesterton : "Giù il cappello signori ecco un genio".
Stefano"

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