TESTAMENTO BIOLOGICO DI ANDREA COLLINA Io sottoscritto, Andrea Collina, nato a San Benedetto del Tronto (AP), il 27 luglio del 1979 e ivi residente in via del Mare, 192, coniugato con la sig.ra Emanuela Vallesi, nel pieno delle mie facoltà intellettive e morali, senza alcuna costrizione interna ed esterna e nel pieno della mia salute psico-fisica, a memoria presente e futura PREMESSO CHE: 1) ai sensi dell’art. 32 della Costituzione Italiana “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”; 2) E' principio di diritto dell'ordinamento italiano sancito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 21748 del 16 ottobre 2007 che: "ove il malato giaccia da moltissimi anni in stato vegetativo permanente, con conseguente radicale incapacità di rapportarsi al mondo esterno, e sia tenuto artificialmente in vita mediante un sondino nasogastrico che provvede alla sua nutrizione ed idratazione, su richiesta del tutore che lo rappresenta, e nel contraddittorio con il curatore speciale, il giudice può autorizzare la disattivazione di tale presidio sanitario: (a) quando la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile …; e (b) sempre che tale istanza sia realmente espressiva, in base ad elementi di prova chiari, univoci e convincenti, della voce del paziente medesimo, tratta dalle sue precedenti dichiarazioni ovvero dalla sua personalità, dal suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di cadere in stato di incoscienza, l’idea stessa di dignità della persona. Ove l’uno o l’altro presupposto non sussista, il giudice deve negare l’autorizzazione, dovendo allora essere data incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dal grado di salute, di autonomia e di capacità di intendere e di volere del soggetto interessato e dalla percezione, che altri possano avere, della qualità della vita stessa"; 3) Che per le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, massimo organo giudiziario dell'ordinamento italiano, la decisione presa da un tutore di sospendere l'alimentazione del rappresentato in condizione di stato vegetativo permanente, con conseguente sospensione di ogni idratazione e alimentazione fino alla morte per deperimento delle funzioni fisiologiche, assunta sulla base del diritto di autodeterminazione del rappresentato ricostruito sullo stile di vita e sul pensiero dello stesso, è espressione del "diritto personalissimo del soggetto di spessore costituzionale", che è fattispecie diversa di quelle "connotate da un prevalente interesse pubblico", per cui si deduce che il diritto alla vita della persona (quando si tratta di vita che non può esprimersi perché sulla base dei risultati medici è persistentemente "incosciente"), non è un interesse pubblico prevalente; tutto ciò premesso e ritenuto solennemente dichiaro: Di essere appassionato a ogni respiro di vita che esce dalla mia bocca e che misteriosamente mi viene donata in ogni istante presente e futuro; Di essere consapevole che tra un istante o tra decine di anni mi potrei trovare in una situazione per cui "un altro mi cingerà i fianchi e mi condurrà dove io non vorrò" e potrei trovarmi immerso in un sonno senza coscienza nel quale non mi accorgerei di nulla di ciò che mi sta intorno, limitandomi solo a respirare regolarmente ogni soffio della mia esistenza; Di desiderare ardentemente esalare ogni respiro di vita, anche quando non ne sono cosciente, perché so che anche mentre dormo, io in quel momento sono, amo, desidero e spero, sogno e progetto. In una parola vivo. Vivo anche se non sono cosciente di vivere, Ci sono. Esisto. E ho qualcuno che, mentre neanche me ne accorgo c'è. Mi è accanto. Mi tiene la mano. O mi tira un calcio. C'è anche se non me accorgo. E io, in quel tempo incosciente, la amo dell'amore più grande. Esistenzialmente la amo, io che, anche se non me ne accorgo, esisto; Se nel corso della mia esistenza futura dovessi mutare opinione o stile di vita, o convinzione ideologica, religiosa, filosofica e quindi dovessi disprezzare ogni realtà e affermare che senza coscienza non si può vivere e non si deve vivere. Se nel corso della mia esistenza futura io non dovessi farcela a resistere al peso dell'omologazione e della cultura di morte che si respira ogni giorno di più. S Se nel corso della mia esistenza futura io dovessi cedere alla disperazione del mondo ed affermassi di rifiutare ogni trattamento di sostegno vitale. Solennemente oggi a far valere per ogni giorno e istante della mia esistenza, IO PROIBISCO E VIETO a chiunque si trovi a svolgere il ruolo di mio tutore, amministratore di sostegno, curatore o similari, ad autorizzare la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione alla mia persona anche se dovesse comportare l'utilizzo di pratiche invasive del mio corpo, le quali se fossi cosciente non le approverei, ma che dovessero essere le uniche possibili per mantenermi in vita. Solennemente vi prego e vi invito a difendere la mia vita, se fossi in condizione di non poter esprimere il mio pensiero. Vi prego, difendete la mia vita! Io ci tengo. La mia autodeterminazione (per quel che può valere in questo attimo fugace e per il futuro!) è per non interrompere ciò che mi viene in ogni istante donato. DIFENDETE LA MIA VITA AD OGNI COSTO ED A OGNI PREZZO. Non mi abbandonate. Concedetemi ogni soffio di vita che il Mistero vorrà donarmi. E se in futuro, in questo bellissimo Paese avviato verso la morte che è l’Italia, vi fosse una legge che imponga la soppressione di chi si trova in stato vegetativo permanente, vi prego di trasferirmi in un Paese o Nazione nei quali tali norme non ci siano, in modo da poter continuare a respirare senza accorgermene, sperimentando in ogni istante quella esistenza meravigliosa che ora io vivo nel dormine a fianco di chi mi ama. La mia vita è dono. La vita di tutti è dono. Anche se non me ne accorgo. Anche se lo disprezzo. Anche se non ne sono e non ne sarò cosciente. Non lasciatemi solo, quando e se sarò malato e impossibilitato ad esprimermi. C’è una morte biologica, alla quale nessuno può scappare. E neanche io posso esimermi dal fuggirne. Ma c’è anche una morte che è più morte. L’essere abbandonati da chi è vicino e da chi si ama con tutta la propria esistenza. Non fatemi morire la morte più morte che ci sia. Fatemi vivere la morte come desidero vivere la vita. Nelle braccia di Chi mi vuole e mi ama in ogni istante, anche se non me accorgo. San Benedetto del Tronto, lì 18 novembre 2008 Andrea Collina
TESTAMENTO BIOLOGICO DI ANDREA COLLINA
RispondiEliminaIo sottoscritto, Andrea Collina, nato a San Benedetto del Tronto (AP), il 27 luglio del 1979 e ivi residente in via del Mare, 192, coniugato con la sig.ra Emanuela Vallesi, nel pieno delle mie facoltà intellettive e morali, senza alcuna costrizione interna ed esterna e nel pieno della mia salute psico-fisica, a memoria presente e futura
PREMESSO CHE:
1) ai sensi dell’art. 32 della Costituzione Italiana “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”;
2) E' principio di diritto dell'ordinamento italiano sancito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 21748 del 16 ottobre 2007 che: "ove il malato giaccia da moltissimi anni in stato vegetativo permanente, con conseguente radicale incapacità di rapportarsi al mondo esterno, e sia tenuto artificialmente in vita mediante un sondino nasogastrico che provvede alla sua nutrizione ed idratazione, su richiesta del tutore che lo rappresenta, e nel contraddittorio con il curatore speciale, il giudice può autorizzare la disattivazione di tale presidio sanitario: (a) quando la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile …; e (b) sempre che tale istanza sia realmente espressiva, in base ad elementi di prova chiari, univoci e convincenti, della voce del paziente medesimo, tratta dalle sue precedenti dichiarazioni ovvero dalla sua personalità, dal suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di cadere in stato di incoscienza, l’idea stessa di dignità della persona. Ove l’uno o l’altro presupposto non sussista, il giudice deve negare l’autorizzazione, dovendo allora essere data incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dal grado di salute, di autonomia e di capacità di intendere e di volere del soggetto interessato e dalla percezione, che altri possano avere, della qualità della vita stessa";
3) Che per le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, massimo organo giudiziario dell'ordinamento italiano, la decisione presa da un tutore di sospendere l'alimentazione del rappresentato in condizione di stato vegetativo permanente, con conseguente sospensione di ogni idratazione e alimentazione fino alla morte per deperimento delle funzioni fisiologiche, assunta sulla base del diritto di autodeterminazione del rappresentato ricostruito sullo stile di vita e sul pensiero dello stesso, è espressione del "diritto personalissimo del soggetto di spessore costituzionale", che è fattispecie diversa di quelle "connotate da un prevalente interesse pubblico", per cui si deduce che il diritto alla vita della persona (quando si tratta di vita che non può esprimersi perché sulla base dei risultati medici è persistentemente "incosciente"), non è un interesse pubblico prevalente;
tutto ciò premesso e ritenuto solennemente dichiaro:
Di essere appassionato a ogni respiro di vita che esce dalla mia bocca e che misteriosamente mi viene donata in ogni istante presente e futuro;
Di essere consapevole che tra un istante o tra decine di anni mi potrei trovare in una situazione per cui "un altro mi cingerà i fianchi e mi condurrà dove io non vorrò" e potrei trovarmi immerso in un sonno senza coscienza nel quale non mi accorgerei di nulla di ciò che mi sta intorno, limitandomi solo a respirare regolarmente ogni soffio della mia esistenza;
Di desiderare ardentemente esalare ogni respiro di vita, anche quando non ne sono cosciente, perché so che anche mentre dormo, io in quel momento sono, amo, desidero e spero, sogno e progetto. In una parola vivo. Vivo anche se non sono cosciente di vivere, Ci sono. Esisto. E ho qualcuno che, mentre neanche me ne accorgo c'è. Mi è accanto. Mi tiene la mano. O mi tira un calcio. C'è anche se non me accorgo. E io, in quel tempo incosciente, la amo dell'amore più grande. Esistenzialmente la amo, io che, anche se non me ne accorgo, esisto;
Se nel corso della mia esistenza futura dovessi mutare opinione o stile di vita, o convinzione ideologica, religiosa, filosofica e quindi dovessi disprezzare ogni realtà e affermare che senza coscienza non si può vivere e non si deve vivere.
Se nel corso della mia esistenza futura io non dovessi farcela a resistere al peso dell'omologazione e della cultura di morte che si respira ogni giorno di più. S
Se nel corso della mia esistenza futura io dovessi cedere alla disperazione del mondo ed affermassi di rifiutare ogni trattamento di sostegno vitale.
Solennemente oggi a far valere per ogni giorno e istante della mia esistenza,
IO PROIBISCO E VIETO
a chiunque si trovi a svolgere il ruolo di mio tutore, amministratore di sostegno, curatore o similari, ad autorizzare la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione alla mia persona anche se dovesse comportare l'utilizzo di pratiche invasive del mio corpo, le quali se fossi cosciente non le approverei, ma che dovessero essere le uniche possibili per mantenermi in vita.
Solennemente vi prego e vi invito a difendere la mia vita, se fossi in condizione di non poter esprimere il mio pensiero.
Vi prego, difendete la mia vita! Io ci tengo. La mia autodeterminazione (per quel che può valere in questo attimo fugace e per il futuro!) è per non interrompere ciò che mi viene in ogni istante donato.
DIFENDETE LA MIA VITA AD OGNI COSTO ED A OGNI PREZZO.
Non mi abbandonate. Concedetemi ogni soffio di vita che il Mistero vorrà donarmi.
E se in futuro, in questo bellissimo Paese avviato verso la morte che è l’Italia, vi fosse una legge che imponga la soppressione di chi si trova in stato vegetativo permanente, vi prego di trasferirmi in un Paese o Nazione nei quali tali norme non ci siano, in modo da poter continuare a respirare senza accorgermene, sperimentando in ogni istante quella esistenza meravigliosa che ora io vivo nel dormine a fianco di chi mi ama.
La mia vita è dono. La vita di tutti è dono. Anche se non me ne accorgo. Anche se lo disprezzo. Anche se non ne sono e non ne sarò cosciente.
Non lasciatemi solo, quando e se sarò malato e impossibilitato ad esprimermi.
C’è una morte biologica, alla quale nessuno può scappare. E neanche io posso esimermi dal fuggirne.
Ma c’è anche una morte che è più morte. L’essere abbandonati da chi è vicino e da chi si ama con tutta la propria esistenza.
Non fatemi morire la morte più morte che ci sia. Fatemi vivere la morte come desidero vivere la vita. Nelle braccia di Chi mi vuole e mi ama in ogni istante, anche se non me accorgo.
San Benedetto del Tronto, lì 18 novembre 2008
Andrea Collina