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lunedì 30 giugno 2008

Bella prova, per un blog piccoletto come il nostro!

Cari amici,
ultimamente ci siamo ammalati di statistiche e allora possiamo dirvi che oggi a quest'ora il nostro blog ha totalizzato, dal 1° Gennaio 2008, il bel traguardo di 12.505 visite.

Direte: e a noi...?

Diremo: è invece una bella cosa. Vuol dire che una media di circa settanta persone al giorno aprono quotidianamente il nostro blog. Vuol dire che per una settantina di persone al giorno Chesterton è ancora un punto di riferimento.

E non possiamo contare quelli che leggono il blog tramite feed. Sarete sicuramente di più, allora. Per esempio, in Irlanda c'è un amico che ci legge tutti i giorni così.

Voi direte che è roba di poco, a confronto con tanti pulpiti ben più tonanti del nostro, osannati e anche un po' leccati, o oggetto di ricerche sociologiche, che sono spesso portatori di iniziative di respiro molto meno nobile e ampio del nostro (sì, diciamolo).

Non ci intendiamo di marketing, però sembra una cosa belle e che funziona. E abbiamo fatto contente tante persone che ci chiedevano notizie su Gilbert, sui libri, sulle pubblicazioni, su Chesterton in Russia, o su padre Boyd e tante altre bellissime cose.

Potremo fare meglio se ci aiuterete.

A noi Gilbert ha dato tanta felicità, allegria e passione per la Verità da essergli grati per sempre. Vogliamo continuare noi a darla a chi ci segue.

Tempi su Chesterton e Boyd


Vi segnaliamo l'articolo (di cui vedete qui la prima pagina) pubblicato dal settimanale Tempi la scorsa settimana su Chesterton e la tourneè di padre Boyd.

Cliccando il nostro titolo troverete la pagina con l'articolo.

E' a firma di Marco Respinti, che oltre ad essere giornalista è chestertoniano e ha organizzato l'incontro di padre Boyd a Milano.

Vi ricordiamo che l'Osservatore Romano aveva intervistato padre Boyd proprio il giorno dell'incontro di Roma. L'intervista è disponibile sul sito di BombaCarta e qualche nostro post fa.


Come vedete, c'è stata una certa attenzione verso il nostro Gilbert, che andrebbe tenuta sempre viva.

Invitiamo tutti gli amici e i simpatizzanti ad aiutarci in tal senso, creando occasioni di discussione sull'attualità di Chesterton in ogni luogo ove ci sia data l'opportunità di parlare liberamente. E poi di segnalarci ogni cosa che esca su Gilbert. Grazie mille davvero.

giovedì 26 giugno 2008

Spade s'incroceranno - L'ultima di Zapatero: i diritti umani alle scimmie...



Noi pensiamo che stia di fuori... ma è bene che qualcuno glielo dica.
Oltretutto pare una pazzia ma non va sottovalutata. E' il primo passaggio per dire che noi e le bestie siamo uguali.

Ricordiamo quello che diceva Chesterton e cioè che bisogna gridare prima che ci si faccia del male.

Cliccando il nostro titolo si viene riportati alla pagina de Il Giornale con l'articolo.

Però, scusate, guardandoli bene nelle due foto, siamo certi che è come dicono loro, cioè che condividiamo solo il 95% del codice genetico?

mercoledì 25 giugno 2008

La bandiera della pace? Teosofia e New Age (bella roba!).

Da Lo Zuavo Pontificio, che mutua a sua volta da Agenzia Fides.

L'Agenzia Fides, della Congregazione vaticana per l'evangelizzazione dei popoli, ha pubblicato un interessante studio per documentare quali siano le origini del tanto ostentato vessillo arcobaleno, esposto persino nelle chiese quale simbolo di pace: esse sono da ricercarsi nella teosofia e nel New Age.

L'autore dell'articolo espone alcune domande: "come mai uomini di Chiesa, laici o chierici che siano, hanno per tutti questi anni ostentato la bandiera arcobaleno e non la croce, come simbolo di pace?... Questi uomini e donne di chiesa sanno qual è l'origine della bandiera della pace?".

Sarebbe interessante interrogare uno per uno coloro che, più o meno consapevolmente, hanno affisso sugli altari, ingressi e campanili delle chiese lo stendardo arcobaleno, soprattutto dopo aver letto questo ben documentato studio che riportiamo integralmente...

Cliccate il titolo e saprete tutta la storia (per chi aveva ancora dubbi...)

Gli Zuavi parlano di Chesterton e di noi.

Cliccando il nostro titolo si va al sito degli Zuavi Pontifici, e lì troverete noi e padre Boyd.

C'è l'intervista di Paolo Pegoraro per l'Osservatore Romano a padre Boyd, cenno ai convegni con l'espertissimo sacerdote, e un cenno alla nostra esistenza.

Grazie, Zuavi, per l'attenzione che dedicate a Chesterton, a noi e a tutti quelli che lavorano per la gloria di Dio diffondendo il bel nome di Gilbert. Lavorando per Gilbert lavorerete per la Chiesa, questo è poco ma è sicuro.

Il VI Chesterton Day è stato bellissimo.

La serata di ieri è stata bellissima e interessantissima, abbiamo scoperto e conosciuto due belle teste, quella di Fabio Canessa e quella di Piero Ferracuti, che ci hanno introdotto con estro e intelligenza nelle pieghe più recondite di Ortodossia e non solo.

Bella serata davvero, per la partecipazione attenta e interessata, per le cose dette, per la buona umanità dei relatori, per le belle musiche di Ricky e la sua Ortodossia (ogni anno ingaggiamo Ricky Di Sante e Stefano Almonte, validissimi chitarristi e vocalist, e ogni anno ribattezziamo la band... anzi in verità ogni giorno, perché nella serata dedicata a Giovannino Guareschi erano... Ricky e i suoi Pepponi!), la bella mangiata nel prato di San Francesco, la serata proprio bella.

Ricordiamo che in questi giorni sono a disposizione negli stand (presenti fino al 4 Luglio) i volumi di Morganti Editori, di Lindau, gli atti del Chesterton Day degli scorsi anni e giusto giusto quelli dell'anno scorso, con allegato cd con versione pdf del libro e altre belle amenità, compresi i video proiettati ieri sera che riportavano immagine e voce di Gilbert (è stato un bel momento, oseremmo dire anche commovente... e abbiamo stupito i due relatori che non lo avevano sentito mai!). E ci sono anche due bellissime immaginette ricordo di Gilbert (che invieremo a tutti i nuovi soci, ed ai vecchi che man mano vengono rinnovando l'iscrizione).

Qualche giorno per le foto ce lo concederete?

Ne siamo certi.

Un'intervista di Radio Formigoni a Paolo Gulisano su Guareschi... e un po' anche su Chesterton!

Cliccando il nostro titolo si può ascoltare l'intervista a Paolo Gulisano, nostro vicepresidente, su Guareschi, vi si accenna anche a Chesterton.

Guareschi, il Chesterton d'Italia.

martedì 24 giugno 2008

Stasera il VI Chesterton Day!

Amici carissimi,
stasera il VI Chesterton Day.

Noi chestertoniano abbiamo voluto questa giornata, in questi anni, per un enorme debito di gratitudine verso Gilbert, e noi vorremmo ringraziarlo, e ringraziare il Padre Eterno per avercelo dato, perché ci ha dato tanta felicità, duratura.

Per cui, viva Gilbert e viva la Chiesa Cattolica!

Di sicuro ci divertiremo, di sicuro saremo ancor più grati al Signore per avercelo dato.

lunedì 23 giugno 2008

Domani il VI Chesterton Day!

Cari Amici,
ricordiamo a tutti che domani dalle ore 19.00 in poi celebreremo il VI CHESTERTON DAY, in occasione del centenario della pubblicazione di Ortodossia, uno dei massimi capolavori di Chesterton.

Il Chesterton Day si svolgerà a Grottammare (AP) a Casa San Francesco di Paola, nell'ambito delle celebrazioni in onore del beato Pier Giorgio Frassati organizzate dal movimento ecclesiale della Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati.

Parteciperanno Fabio Canessa e Pier Ferracuti. Purtroppo abbiamo avuto un forfait dell'ultim'ora da Paolo Morganti, traduttore dell'opera di Chesterton, che non potrà essere presente -giustificatissimo!- per problemi di salute. Ma lo aspettiamo per un'altra occasione.

Raccomandiamo a tutti di essere presenti, è una bella occasione per stare insieme. Sarà sicuramente una bella serata, divertente e piacevole.

Saranno a disposizione i volumi di Morganti Editori della collana Chestertoniana, il San Francesco edito da Lindau, Eugenetica e altri malanni di Cantagalli e Utopia degli usurai di Excelsior.

Ci sarà la possibilità di iscriversi alla Società.

A domani!

giovedì 19 giugno 2008

Da Romasette: Chesterton, apologeta della fede cristiana

Da Romasette.it, l'articolo di Pietro Mariani sul convegno romano con Padre Ian Boyd.

Un «vescovo vestito da clown». Un «genio colossale». Ma anche «uno dei più grandi annunciatori dell’ortodossia cristiana nell’epoca moderna». Per G. K. Chesterton le definizioni si sprecano. E continua il dibattito attorno a una figura che i meno giovani ricordano come l’autore di quei racconti di Padre Brown, prete-detective, che la tv trasmetteva tanti anni fa con un brillante Rascel protagonista. Certo, non c’è solo questo in Chesterton, e anzi sarebbe riduttivo limitarsi a questo, ma anche Padre Brown è stato citato nel pomeriggio di sabato, nella sede della rivista La Civiltà Cattolica, dove, a 100 anni dalla pubblicazione di due delle opere più note dello scrittore inglese – L’uomo che fu Giovedì e Ortodossia – un pubblico attento e numeroso ha partecipato alla tavola rotonda “G. K. Chesterton: l’ortodossia del buonumore”.

Un incontro organizzato in collaborazione con il Chesterton Institute for Faith and Culture, dell’americana Seton Hall University, e l’associazione culturale BombaCarta. Proprio dagli States arriva il relatore numero uno della tavola rotonda, appunto il direttore del Chesterton Institute, un’autorità nel campo. Padre Ian Boyd indica Chesterton come «un vero maestro di ortodossia cattolica». Ricordando i due capolavori di cui si diceva prima, «L’uomo che fu Giovedì, che ebbe un grandissimo successo sia come autobiografia di tipo narrativo sia come meditazione o rivisitazione del Libro di Giobbe, e Ortodossia, che racconta la storia del suo tentativo di inventare una nuova religione e la sua successiva scoperta che questa era già stata inventata e che era stata chiamata Cristianesimo».

In senso lato, aggiunge padre Ferdinando Castelli, gesuita, scrittore della rivista La Civiltà Cattolica, Chesterton è da considerare un «padre della Chiesa», intendendo per tale «colui che ha influenzato il suo tempo con la sua opera. Alla sua morte, Pio XI lo definì “Defensor Fidei”, titolo che i giornali inglesi non pubblicarono perché era riservato al re Enrico VIII». Cosa risalta in lui? «L’amore della verità totale e l’impegno a proclamarla nella forma adatta alla mentalità del tempo». GKC, come anche veniva indicato, «ha rivelato il volto gioioso della fede». Non a caso ripeteva che «la gioia è il segreto autentico del cristiano».

A proposito di gioia ed in particolare di buonumore, come rammenta il titolo della tavola rotonda, padre Boyd sottolinea che «l’esuberanza e il modo divertente che caratterizzavano il giovane Chesterton furono elementi decisivi nella creazione della sua immagine pubblica. Era addirittura citato da persone che non avevano mai letto qualcuna delle sue opere. I suoi detti divennero rapidamente proverbiali». Insomma, la sua fama di polemista era enorme. Era molto di più di un autore di libri. Lui, che «vide la letteratura come una profezia, era diventato il depositario delle speranze e degli ideali dei suoi lettori». A volte usava un linguaggio criptico, fatto di parabole, ma puntava alla verità.

Anche quando scriveva gialli, spiega il critico Paolo Pegoraro, «a Chesterton non interessava tanto trovare il colpevole, ma la colpa, cioè la verità. Il vero problema, diceva, non è il colpevole, ma i nostri occhi, la nostra visione del mondo». Da qui il suo impegno come educatore, come apologeta della fede cristiana. In uno stile che sapesse attrarre il maggior numero di persone. «Chesterton – afferma padre Boyd - riteneva che al cuore di tutte le realtà più profane ognuno fosse in grado di trovare Dio. Raramente lui scrisse di argomenti religiosi, ma negli eventi della vita quotidiana o nei pezzi di un gesso o nelle strade cittadine riuscì a trovare il mistero religioso che stava nel cuore di ogni cosa».

Gioia, fede, mistero, compimento dell’attesa sembrano fondersi in quelle parole che GKC pronunciò nella sua casa di Beaconsfeld nel 1922, nel giorno in cui entrò in piena comunione con la Chiesa cattolica: «I saggi hanno cento mappe che disegnano universi fitti come alberi, scuotono la ragione con mille setacci che accantonano la sabbia e lasciano filtrare l’oro; per me tutto ciò vale meno della polvere perché il mio nome è Lazzaro e sono vivo».

mercoledì 18 giugno 2008

Una bellissima lettera

Col permesso dell'interessata pubblichiamo questa bella mail (ma diciamo lettera, dài!) che abbiamo ricevuto, che ci piace, ci conforta e ci rallegra molto. Grazie a Sabina Nicolini che ne è l'autrice e grazie a tutti quelli che ci scrivono anche solo per dire: grazie, andate avanti, e non sono pochi. Ci fa piacere che possiamo portare Gilbert, e che Gilbert porti a tutti allegria, gioia, intelligenza, conforto e... Gesù.
E... grazie di essere stati paragonati alle... tende a pallini! E' commovente! (per chi non avesse colto, dovrete aspettare la oramai prossima pubblicazione della nuova edizione di Uomovivo da parte di Morganti Editori...).

Carissima Società Chestertoniana,

è stato bellissimo scoprire della vostra esistenza. Una di quelle cose per cui ringraziare Dio, insieme alle tende a pallini...
Sono una consacrata di una nuova comunità religiosa chiamata Apostole della Vita Interiore (ci dedichiamo all'evangelizzazione e alla formazione interiore), e studio teologia fondamentale presso l'Università Lateranense di Roma.
Un anno fa ho "incontrato" Chesterton (grazie a "Ortodossia"), ed è stato amore a prima vista. Vincendo qualche sospetto e perplessità da parte dei docenti, ho ottenuto di poter fare su di lui la mia tesi di licenza! (a cui comincerò a lavorare quest'estate).
Attraverso alcuni provvidenziali incontri (specialmente quello di sabato scorso alla Civiltà Cattolica con Fr Ian Boyd e Andrea Monda) ho ricevuto preziose indicazioni e soprattutto contatti con persone speciali!

Fabio Canessa mi ha parlato di voi e del Chesterton Day del 24 giugno: purtroppo non potrò essere presente, ma mi farebbe piacere ricevere indicazioni sulle vostre attività, anche in futuro - e se saranno disponibili, anche gli atti del convegno di Grottammare.
Ho letto dal vostro blog (complimenti, è bellissimo!) che è possibile iscriversi alla Società: lo vorrei fare.
Grazie per il vostro lavoro e spero a presto!
Sabina

Un brav'uomo ci dà una bella testimonianza sulla vita dal blog di Andrea Tornielli

Paro paro dal blog di Andrea Tornielli vi ammanniamo questa storia.
Leggetela e diffondetela. E' una bellissima testimonianza di un Uomo Vivo e di come le cose, nonostante la dittatura del desiderio, possano improvvisamente e miracolosamente cambiare nei nostri cuori.
Chissà come ne sarà contento Gilbert.

Cari amici, dopo aver letto il commento postato da Gianni B. in uno dei precedenti thread, non ho potuto fare a meno di segnalarvelo, perché mi ha commosso e mi ha fatto pensare.
“Questi giorni sono stati per me terrificanti a dir poco, purtroppo. In questo preciso momento, 6 giugno ore 13.00, avrei dovuto essere in Repubblica Ceca presso una clinica privata per iniziare l’iter dell’inseminazione eterologa. Avevo già preso l’appuntamento, prenotato l’albergo, fatto il pieno e stampato l’itinerario, tanto per dire. Io e la mia dolce metà abbiamo ovviamente trascorso queste ultime notti completamente insonni, chiedendoci se la nostra decisione sarebbe stata giusta o no, mentre si avvicinava il momento della partenza. Mi sono domandato mille volte: come è possibile mettere al mondo un bambino sapendo che il patrimonio genetico non è della persona che ami ma di un’altra donna che neppure conosci? Dentro di me ero assolutamente orripilato da questa ipotesi, però mia moglie desiderava questo figlio sopra ogni altra cosa, poverina, e non me la sono sentita di dire un no irrevocabile. Per fortuna, sono riuscito a farla ragionare, passo dopo passo, con grande pazienza e amore, e alla fine mi ha dato ragione… per cui ieri non siamo partiti e abbiamo annullato tutto. Oggi lei è molto più sollevata, anzi quasi rinata devo dire, e pure io. Mentre parlavo con lei ogni tanto mi venivano in mente le nostre discussioni qui dentro al blog, che mi hanno fatto riflettere. Che pensate - mi rivolgo a tutti voi, se avete voglia di rispondermi - di questa nostra decisione? Io sono strafelicissimo in questo momento, sto già pensando all’affido, ci sono tanti bambini che hanno bisogno di una famiglia”.
Condivido anch’io la felicità di Gianni e di sua moglie. Mi colpisce il fatto che i commenti dei lettori del blog abbiano potuto, nel loro piccolo, contribuire a far prendere una decisione così importante. Mi sono permesso di presentare questo messaggio (all’insaputa di Gianni), perché credo possa insegnare qualcosa a tutti. A me ha insegnato che dietro le questioni di principio, i temi che ci fanno accapigliare, che ci fanno discutere aspramente, ci sono sempre le storie concrete delle persone. C’è la vita. Se lo tenessimo sempre presente - quando parliamo di bioetica ma anche delle vicende interne alla Chiesa - forse i nostri giudizi, senza venir meno nella chiarezza, sarebbero accompagnati da più carità e misericordia.

martedì 17 giugno 2008

Paolo Pegoraro intervista padre Boyd

Cliccando il nostro titolo verrete riportati al sito di Bombacarta, l'associazione cui collaborano i nostri amici Andrea Monda, Saverio Simonelli e Paolo Pegoraro.

Lì vedrete che Paolo Pegoraro ha intervistato per L'Osservatore Romano proprio padre Ian Boyd. L'intervista è interessantissima.

Riprenderemo anche quello che padre Boyd ha detto a Verona e speriamo anche a Milano.

Il Velino si occupa di noi, padre Boyd e Chesterton

Cliccando il nostro titolo trovate l'articolo uscito su Il Velino che tratta dei tre incontri con padre Ian Boyd, di Chesterton e del nostro lavoro per riportare Chesterton più in voga che mai. Vi è anche una breve intervista al presidente della Società.

Benissimo. Si parla di Gilbert. Ottimo. Proprio quello che volevamo.

Ancora un grazie a padre Boyd. Grande.

L'incontro di padre Boyd a Roma


L'introduzione di padre Ferdinando Castelli, S.J. (il primo da sinistra)


I numerosissimi partecipanti al convegno di Roma, tenutosi nella bellissima sala nella sede della prestigiosa rivista dei Padri Gesuiti La Civiltà Cattolica


da sinistra: Paolo Pegoraro, Fabio Canessa, padre Ian Boyd, Andrea Monda e padre Antonio Spadaro, S.J.

lunedì 16 giugno 2008

La tourneè di Padre Boyd sta avendo un grande successo

Carissimi Chestertoniani d’ Italia,

sono reduce dall’incontro di Verona con Padre Ian Boyd di ieri domenica 15 giugno. E' stata una bellissima occasione per approfondire la conoscenza del grande Gilbert e del suo pensiero, che so dall’amico Andrea Monda e dalla viva voce di Padre Boyd che l’incontro di Roma ha avuto anche esso un grande successo con la presenza di più di 200 persone e molte altre rimaste fuori della sala della sede della Civiltà Cattolica.

Ricordiamo a tutti l’incontro di questa sera a Milano (per i dettagli vedete i post di qualche giorno fa attraverso il motore di ricerca interno) e vi assicuriamo foto e cronaca dei tre incontri.

Ricordiamo a tutti il Chesterton Day martedì 24 giugno ore 19:00 a Grottammare (AP), con la presenza di Fabio Canessa, Piero Ferracuti e Paolo Morganti.

Intervenite numerosi!

Marco Sermarini

CHESTERTON DAY ONE, THE VIDEO!

True Chestertonians,

mentre vi preparate all'imminente CHESTERTON DAY 2 (TWO), che si terrà il prossimo 24 di Giugno, gustatevi un piccolo video-slideshow musicato ad hoc che cercherà di trasmettervi le giuste sensazioni della magica serata dello scorso anno.
Siamo certi che, visto ciò, non avrete più esitazioni.
Vero?

C'mon, be a TRUE CHESTERTONIAN!
Join CHESTERTON DAY TWO.

La Segreteria Volante

giovedì 12 giugno 2008

Un consiglio di Bobo Persico: seguiamo Alle 8 della sera dal 16 Giugno all'11 Luglio

Dall'amico chestertoniano Bobo Persico, che ci azzecca sempre, leggete bene!

Comincia settimana prossima "Le pietre e la luce", conversazioni radiofoniche sulle cattedrali con Marco Meschini, grande storico e grande amico (vedi dettagli qui sotto). Mi permetto di consigliarlo caldamente a tutti!

Le pietre e la luce: la cattedrale del Medioevo
di Marco Meschini
regia di Sara Zambotti
Radio2 Programma Alle 8 della sera
http://www.radio.rai.it/radio2/alleotto

Da lunedì 16 giugno a venerdì 11 luglio

Dal lunedì al venerdì, dalle 20:00 alle 20:30

Cos'è una cattedrale? O, per meglio dire, chi è una cattedrale? Chi sono gli uomini, le donne, i preti e gli assassini, i santi e gli artisti che hanno dato forma alle cattedrali del Medioevo?
Noi partiamo dal presupposto che la cattedrale sia il luogo della vita e quindi anche della morte e della resurrezione. Noi pensiamo che la cattedrale non sia un museo, bensì un campo di battaglia. Dove la fatica delle pietre si confronta con la limpidezza della luce. Dai tesori ai misteri, dalle nobiltà e dalle bassezze del potere alla cultura, dai tradimenti alla gratuità. Dalla meraviglia artistica alla contemplazione mistica. Dal visibile all¹invisibile. È il metodo della cattedrale: l'epifania dell'ordine cosmico, lo svelarsi della mente di Dio.
Una sintesi mai tentata, sicuramente imperfetta. Ma gaudialmente compiuta.

Indice delle puntate:

1. Prologo
2. La madre di tutte le cattedrali
3. L¹intronizzazione del papa
4. La Sapienza Divina
5. I mosaici
6. Il tesoro della cattedrale
7. Le reliquie della cattedrale
8. I pellegrini e gli scultori della cattedrale
9. La cultura della cattedrale
10. Il committente e il pubblico della cattedrale
11. La costruzione della cattedrale
12. Gli artefici della cattedrale
13. Gli architetti della cattedrale
14. Le vetrate
15. La questione delle immagini
16. La vita nella cattedrale
17. La morte nella cattedrale
18. L¹atto creativo cattedrale
19. I simboli delle cattedrali
20. Il senso ultimo delle cattedrali

Al Chesterton Day altro nuovo ospite!

Novità per il VI Chesterton Day, che celebreremo nell'allegria il prossimo 24 Giugno 2008 dalle ore 19.00 in poi a Casa San Francesco di Paola, in Grottammare (AP).

Oltre a Fabio Canessa, giornalista collaboratore de Il Foglio, e di Piero Ferracuti, insegnante ed appassionato di Chesterton, avremo tra noi quella sera anche Paolo Morganti, traduttore della collana "Chestertoniana" di Morganti Editori, che sta ripubblicando pezzo per pezzo numerose opere fiction di Chesterton.

Sarà proprio una bella serata, ne siamo certi!

Venite numerosi e fateci sapere quanti sarete per una migliore accoglienza.

Papa: Colombano, esempio di “distacco dai beni terreni” e di rifiuto dei compromessi


Benedetto XVI illustra la vita del santo monaco irlandese, “uno dei padri dell’Europa”, che ci mostra dove stanno le sue radici “dalle quali può rinascere”. Il suo era un rigore “non fine a se stesso”, ma “solo il mezzo per aprirsi liberamente all’amore di Dio” per “ricambiare i doni ricevuti”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – “Uno dei padri dell’Europa”, che ci mostra dove stanno le sue radici “dalle quali può rinascere”, ed al tempo stesso esempio di “distacco dai beni terreni in vista dell’eredità eterna” e di “rifiuto dei compromessi” con i potenti, San Colombano, il monaco irlandese autore di una fondamentale “Regola” è il “padre della Chiesa” del quale oggi Benedetto XVI ha illustrato la figura e l’opera. Ai 20mila presenti all’udienza generale, il Papa ha in particolare spiegato l’opera che il santo monaco svolse per rievangelizzare un continente che le invasioni barbariche avevano in gran parte riportato al paganesimo. Nato intorno al 543 a Navan nel sudest dell’Irlanda, avviato allo studio delle arti liberali, fattosi monaco nel monastero di Bangor (nel Nord), sotto la guida dell'abate Comgall, uomo di grande zelo religioso, severissimo e fermo sostenitore della disciplina ascetica, Colombano “praticò con zelo la severa disciplina del monastero”, ove matura la sua concezione del monachesimo. A circa 50 anni “seguendo l’ideale ascetico del farsi pellegrino per Cristo”, lasciò l’isola per intraprendere con 12 compagni la missione evangelizzatrice del Continente. Nel 590 sbarcarono sulla costa bretone. Avuto il permesso di istallarsi in un’antica fortezza romana diroccata e abbandonata, in pochi mesi riuscirono a costruirvi il primo eremo e “cominciò a svolgersi la prima evangelizzazione soprattutto mediante la testimonianza della vita”. “La fama di quei religiosi che vivevano di preghiera e grande austerità si diffuse celermente” e attrasse pellegrini e penitenti e soprattutto molti giovani che chiedevano di poter vivere come loro. Si rese necessaria la fondazione di un secondo monastero, a Luxeuil, non lontano. “Sarebbe poi diventato il centro della vita missionaria e monastica irlandese nel continente”. Il rigore morale - che lo portò ad essere paragonato al Battista – provocò, negli anni, contrasti con i vescovi – di alcuni dei quali rimproverò i costumi – e con il re Teodorico II - per le sue relazioni extraconiugali. Nell’anno 610 ci fu un decreto di espulsione per Colombano e per tutti i monaci di origine irlandese. Furono imbarcati, ma la nave si incagliò ed il capitano vedendovi un segno del cielo riporto i monaci sulla terra ferma. I monaci decisero di iniziare una nuova opera di evangelizzazione tra gli Alemanni. Poi Colombano volle traversare le Alpi con la maggior parte dei suoi monaci e arrivò in Italia, dove ebbe accoglienza benevola dalla corte longobarda. Ma la vita della Chiesa era lacerata dalla eresia ariana e da uno scisma. Colombano vi si inserì scrivendo un libello contro l’arianesimo ed una lettera a Bonifacio IV per convincerlo a passi per il ristabilimento dell’unità. A Bobbio fondò un nuovo monastero, di importanza analoga a Luxeuil, e vi morì nel 615. Di San Colombano Benedetto XVI ha sottolineato il “fermo richiamo alla conversione ed al distacco dai beni terreni in vista dell’eredità eterna”, e “la sua vita ascetica e i comportamenti senza compromessi verso la corruzione dei potenti”. Il suo era un rigore “non fine a se stesso”, ma “solo il mezzo per aprirsi liberamente all’amore di Dio” per “ricambiare i doni ricevuti” e “contro la corruzione dominante la terra e la società umana”. Particolare rilievo il Papa ha dato all’importanza che Colombano dava al primo comandamento: “Primo, amare Dio perché egli stesso ci ha amato fin dall’inizio dei tempi”.

Scoperta in Giordania la chiesa più antica del mondo


L’annuncio è di un team di archeologi, secondo i quali la chiesa trovata sotto quella di San Giorgio a Rihab sarebbe la prima di tutta la cristianità. La sua costruzione è collocabile tra il 33 e il 70 d.C.


Amman (AsiaNews) – La più antica chiesa del mondo si trova in Giordania. La scoperta è di un gruppo di archeologi, ed è stata resa nota dal Jordan Times. Secondo i ricercatori, la chiesa risale ad una data collocabile tra il 33 e il 70 d.C. “Crediamo si tratti della prima chiesa al mondo”, dichiara Abdul Qader al-Husan, capo del Jordan's Rihab Centre for Archaeological Studies. La chiesa è situata sotto la già nota San Giorgio (230 d.C.) a Rihab, nel nord del Paese, vicino al confine siriano.

Secondo Husan, “ci sono prove che la chiesa scoperta ha ospitato i primi cristiani, i 70 discepoli di Gesù”. Questi, fuggiti dalla persecuzione di Gerusalemme, avrebbero riparto nelle chiese della Giordania settentrionale, aggiunge l’archeologo. Citando poi fonti storiche, suggerisce che il gruppo ha vissuto e praticato la fede nella chiesa sotterranea per lasciarla solo dopo che l’Impero romano abbracciò il cristianesimo (313 d.C.).

All’interno della cava sono presenti alcuni sedili di pietra, probabilmente destinati al clero, e un’area circolare che fa pensare all’abside. Un profondo tunnel, invece, conduceva ad una fonte d’acqua.

Il vescovo ausiliare dell’arcidiocesi greco-melkita, Nektarious, definisce la scoperta “un’importante pietra miliare per i cristiani di tutto il mondo”. Rihab conta in tutto 30 chiese. Secondo Husan, sia Gesù che Maria erano passati in questa zona.

lunedì 9 giugno 2008

Da Alice News notizie sul nostro convegno...

CHIESA/ A 'CIVILTA' CATTOLICA' CONVEGNO SU AUTORE DI PADRE BROWN
Chesterton, conversione a cattolicesimo fece perdere popolarità

Città del Vaticano, 4 giu. (Apcom) - Anglicano convertito al cattolicesimo, autore di testi come 'L'uomo che fu Giovedì' o come il saggio 'Ortodossia', noto, però, per aver creato il personaggio di padre Brown, prete-investigatore, Gibert Keith Chesterton (1908-1936) sarà l'argomento di un convegno ospitato sabato 14 giugno da 'Civiltà cattolica'.
La sede della rivista dei gesuiti ospiterà il primo convegno dedicato alla sua figura in Italia. Ian Boyd, direttore del Chesterton Institute for Faith and Culture (Seton Hall University, Usa), indagherà, in particolar modo, l'immagine pubblica e quella privata di Chesterton, al quale la conversione ha nuociuto in termini di popolarità, mentre nei primi due decenni del XX secolo il nome di Chesterton era tra i più amati dai lettori britannici.
"Morto il 14 giugno del 1936, a settantadue anni la lezione di questo allegro profeta non ha ancora esaurito i suoi benefici effetti - si legge in una nota - e di questa sua lungimiranza e di altro si parlerà nella tavola rotonda organizzata dalla Civiltà Cattolica con la collaborazione del Chesterton Institute e dell'Associazione Culturale BombaCarta".

Chesterton su L'Avvenire di ieri 8 Giugno 2008


Sono soddisfazioni...
Grandissimi i nostri amici chestertoniani veronesi...
Senza di loro, niente!

Comunque vi aspettiamo!

giovedì 5 giugno 2008

Da non perdere: padre Ian Boyd in Italia!


padre Ian Boyd, nella foto al centro.

Cari Amici,
vi segnaliamo un altro importante evento per noi chestertoniani d'Italia, ed è la tournee italiana di padre Ian Boyd, uno dei massimi esperti viventi di Gilbert Keith Chesterton.

Padre Boyd farà tre incontri: il primo a Roma il 14 Giugno, il secondo a Verona il 15 ed il terzo, lunedì 16 a Milano.

Qui di seguito trovate temi, relatori, luoghi e date degli incontri con padre Boyd, oltre qualche sua breve nota biografica.

14 Giugno 2008 - Roma - ore18,00 presso la sede de La Civiltà Cattolica (via di Porta Pinciana n° 1 - 00187)
G. K. CHESTERTON: L’ORTODOSSIA DEL BUONUMORE - relazione di padre Ian Boyd
Seguiranno gli interventi brevi:
P. Ferdinando Castelli S.I. - Chesterton: un «padre della Chiesa»?
Cristiano Governa - Gli eredi di padreBrown
Paolo Pegoraro - La filosofia dell’indagine nell’opera di Chesterton
Fabio Canessa - L’ortodossia trasgressiva: san Francesco e Chesterton
Modera: Andrea Monda, giornalista
Introduzione: P. Antonio Spadaro S.I., scrittore de La Civiltà Cattolica

15 Giugno 2008 – Auditorium della Chiesa dei S.S. Apostoli - Piazza S.S. Apostoli n° 2 - Verona CHESTERTON: L’ORTODOSSIA DEL BUONUMORE
Programma:

Ore 18.00 Saluto Presidente Società Chestertoniana Italiana (avv. Marco Sermarini)
Ore 18.10 Roberto Prisco (Gruppi Chestertoniani Veronesi) Presentazione della figura di Chesterton
Ore 18.20 Relazione di Fr. Ian Boyd
Ore 19.00 Breve relazione di Paolo Gulisano : “Chesterton e Belloc. Apologia e profezia”.
Ore 19.15 Breve relazione di Alessandro Gnocchi : “Chesterton e Guareschi a confronto”.
Ore 19.30 Dibattito e conclusioni.
Moderatore Fabio Trevisan.

Lunedì 16 giugno 2008, ore 21,00 - Via Marina 1 - Milano [Tram: linee 1, 2 – Autobus: linea 94
Metropolitana: fermata Turati (linea 3, gialla), fermata San Babila (linea 1, rossa)]

Il viaggio del pellegrino - Il cattolicesimo negli Stati Uniti da G. K. Chesterton a Benedetto XVI - relazione di padre Ian Boyd - introduce Marco Respinti, giornalista

Padre Ian Boyd, sacerdote canadese della Congregazione di san Basilio, è autore di The Novels of G.K. Chesterton (Londra, 1975). Già docente d’Inglese al St. Thomas More College dell’Università del Saskatchewan a Saskatoon, in Canada, è oggi membro della facoltà d’Inglese
alla Seton Hall University di South Orange, nel New Jersey (Stati Uniti d’America). Si occupa costantemente di autori quali Thomas Stearns Eliot, Graham Greene, Clive Staples Lewis, Flannery O’Connor, Piers Paul Read, Muriel Spark and Evelyn Waugh, nonché Charles Dickens, Anthony Trollope e Nathaniel Hawthorne. Presidente di The G.K. Chesterton Institute for Faith & Culture (Seton Hall University), è direttore del periodico The Chesterton Review.

S0no incontri da non perdere! Vi aspettiamo!
Per maggiori informazioni: societachestertoniana@gmail.com

Domenica prossima 8 Giugno ci sarà un'intera pagina del quotidiano Avvenire dedicata a questi eventi.

Un aforisma al giorno - 54

Il fascino dei bambini consiste nel fatto che per ognuno di loro comincia tutto dal principio e l’universo viene di nuovo messo sotto processo. È la gravità dello stupore con cui guarda l’universo, un incanto che non è misticismo, bensì una sorta di buonsenso trascendente. Quando camminiamo per la strada e vediamo sotto di noi queste deliziose teste a forma di bulbo, dovremmo sempre rammentare che... in ognuna di quelle sfere c’è un nuovo sistema stellare, nuovi prati, nuove città, un nuovo mare. Quando osserviamo esseri così umani, eppure cosi piccoli, abbiamo la sensazione di crescere di statura fino a raggiungere dimensioni imbarazzanti. Sentiamo di avere verso queste creature gli stessi obblighi che avvertirebbe una divinità se avesse creato qualcosa che non può capire. Comunque, l’aspetto buffo dei bambini è forse il più tenero di tutti i vincoli che tengono insieme il cosmo. La loro dignità sbilanciata è più commovente della loro umiltà; la loro solennità ci infonde speranza per il mondo intero, più di mille carnevali dell’ottimismo; quegli occhioni lucenti danno l’impressione dì racchiudere tutte le stelle nel loro stupore, la deliziosa assenza del naso sembra fornire un incomparabile presagio dell’umorismo che ci attende nel regno dei cieli.

Gilbert Keith Chesterton, L'imputato

Quando Pio XII difese i riti ebraici.


Cliccando il nostro titolo troverete un interessante articolo di Andrea Tornielli, vaticanista de Il Giornale, che nel numero di ieri del quotidiano milanese parla della riemersione dagli archivi di un nuovo documento che contribuisce a smontare l’infondata «leggenda nera» sul presunto antisemitismo di Pio XII. Nel 1938, meno di un anno prima di essere eletto Pontefice, l’allora cardinale Segretario di Stato Eugenio Pacelli intervenne presso la nunziatura di Varsavia nel tentativo di bloccare una legge che proibiva la macellazione rituale dei capi di bestiame secondo l’usanza ebraica, giudicandola persecutoria. L’intervento venne suggerito dal cardinale francese Eugène Tisserant, che aveva appreso da un giornale della nuova normativa.

E' il frutto di una coscienziosa ricerca fatta dal giornalista, che non si accontenta di ripetere leggende altrui e pure false.

Bravo.

martedì 3 giugno 2008

24 Giugno 2008 - VI Chesterton Day!


Ecco come la pensava Chesterton dell'essere seri: qui è vestito da dottor Johnson...

Cari Amici,
vi comunichiamo che il 24 Giugno 2008 dalle ore 19.00 in poi si terrà il VI Chesterton Day, il momento d'incontro di tutti i chestertoniani d'Italia.

L'incontro si svolgerà come sempre a Grottammare (AP) presso Casa San Francesco di Paola, nell'ambito dei festeggiamenti organizzati dalla Compagnia dei Tipi Loschi in onore del beato Pier Giorgio Frassati.

Avremo come ospite Fabio Canessa, giornalista e scrittore, collaboratore de Il Foglio e appassionato di Chesterton quanto noi, e il tema di quest'anno sarà: "L'ortodossia? Un uomo in equilibrio dietro a cavalli che corrono a precipizio", frase tratta da Ortodossia, di cui ricorre il centenario della pubblicazione.

Non è escluso che troviate anche qualcun altro, quella sera.

La sera sarà particolarmente animata e divertente, con brani letti e recitati, con la visione delle uniche due testimonianze audio e video note del nostro Chesterton, con domande e risposte al nostro relatore, con l'ascolto di brani di scrittori che hanno citato o si sono occupati di Chesterton o che ne sono appassionati, con buon cibo e buon vino, con tanta allegria, così come avrebbe fatto Chesterton.

Che aspettate a venire? Chi volesse partecipare, per nostra praticità, è pregato di comunicarcel, ma anche se non ce lo comunicherà non lo manderemo a casa a calcioni! Per comunicare utilizzate il nostro indirizzo di posta elettronica:

societachestertoniana@gmail.com

Vi aspettiamo, amici!

Presentata a Roma la nuova rivista “Studia Bioetica”

ROMA, venerdì, 30 maggio 2008 (ZENIT.org).- E’ stata presentata giovedì 29 maggio a Roma “Studia Bioetica”, la nuova rivista internazionale della Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” (APRA).
Nel presentarla al pubblico il Direttore, padre Gonzalo Miranda L.C., ha spiegato che si tratta di una risposta a coloro che vorrebbero tener fuori la Chiesa cattolica dal dibattito scientifico. Secondo padre Miranda, che nel 2001 ha fondato la Facoltà di Bioetica dell'APRA e della quale è stato Decano fino al 2006, una certa parte del mondo scientifico non vuole sentir parlare di una responsabilità etica che faccia riferimento alla morale cattolica e al diritto naturale. “La fede non mi ha tolto la ragione – ha sottolineato il sacerdote – anzi, la fede mi aiuta a ragionare e a conoscere in maniera più vasta la realtà”. “Per questo – ha concluso padre Miranda – intendo fare bioetica da cattolico”. Antonio Gaspari, Direttore responsabile della rivista, ha spiegato che “Studia Bioetica” intende sostenere e diffondere una conoscenza scientifica di alto livello in una forma divulgativa e accessibile a tutti. L’iniziativa editoriale vorrebbe superare lo scenario che vede spesso i cattolici replicare alle accuse del mondo laicista, così da sollecitare e dare rilevanza alla ricerca bioetica ispirata ai principi del bene comune. Il primo numero della rivista, consultabile sul sito Internet www.facoltadibioetica.org, è dedicato a “Giovanni Paolo II, una vita per la vita”. Si tratta di un numero quasi monografico che analizza le sfide attuali della bioetica nel pensiero di un grande Papa. "In quanto Facoltà di un Ateneo pontificio – ha scritto nel suo editoriale padre Gonzalo Miranda – ci sentiamo strettamente legati al Successore degli apostoli. E il 'papa venuto da lontano' era quel successore quando la nostra facoltà vide la luce, nell'ottobre del 2001. Per tutti i cattolici, ma non solo per noi, Giovanni Paolo II ha rappresentato, e rappresenta ancora, un punto fermo e luminoso di riferimento". Padre Pedro Barrajon L.C. , Rettore dell’APRA, ha salutato con entusiasmo la nascita di “Studia Bioetica”, affermando che “la Chiesa ha bisogno della Scienza”, nella stessa misura in cui “la scienza ha bisogno della fede”. In merito all’insegnamento di Giovanni Paolo II, padre Barrajon ha ricordato il “riscatto del valore del corpo come rivelatore della persona”. Massimo Losito, che ha coordinato la redazione della rivista, ha sottolineato come “a fianco della statua della libertà che ne un'altra che è gemella siamese e che si chiama responsabilità”. “La nostra rivista – ha affermato il docente di bioetica – vuole risalire dal fenomeno al fondamento, sottolineando che il fondamento della civiltà umana è la salvaguardia della vita sempre e ovunque”. Il professor Guido Traversa, docente di Bioetica presso l'Università "Roma Tre", ha concluso rilevando l'importanza dell’ascolto nelle relazioni umane. Soprattutto nel mondo di oggi, ed in particolare nell’universo medico che vede tante persone sofferenti che chiedono aiuto, e tante preposte alla loro cura. La sezione monografica del primo numero presenta sinteticamente gli apporti offerti alla bioetica da parte di Giovanni Paolo II e traccia una prima analisi dei contributi di Benedetto XVI in questo campo. Seguono altri articoli su vari temi: dalla genetica all'antropologia del corpo, alla custodia dell'ambiente. Infine, alcune interviste al Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, a monsignor Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e al Cardinale Ersilio Tonini, Arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia. Tra i contributi internazionali, un articolo del professor Edmund Pellegrino, Presidente del Consiglio di Bioetica del Presidente degli Stati Uniti d'America. Per quanto riguarda le modalità della pubblicazione, ogni numero di “Studia Bioetica” conterrà una sezione monografica su un tema specifico di bioetica. Ci sarà poi una sezione aperta, che permetterà di affrontare i temi più vari e di attualità. Altre sezioni offriranno recensioni e segnalazioni di libri ed articoli significativi del settore. I lettori potranno intervenire con le loro riflessioni nel "Forum".

[Per maggiori informazioni: www.facoltadibioetica.org]