Siamo d'accordo sul fatto che in questi giorni sia comprensibile pensare ad altro per un politico, in attesa della formazione del nuovo governo.
Ma il silenzio di fronte alla censurabilissima iniziativa del ministro Livia Turco (le nuove linee guida sulla legge 40, vedi qualche post fa) è a dir poco assordante.
Poche le prese di posizione chiare, salvo l'Avvenire e Il Foglio nella stampa. I politici, salvo rare eccezioni, tacciono, o comunque quelli sani vengono silenziati dalla stampa politicamente corretta.
A sinistra avranno ben poco da dire, tra raccolte di cocci rotti e pianti di coccodrillo.
A destra forse si tace per evitare il polverone? I temi "inizio vita - fine vita" non sono stati di gradimento, in campagna elettorale, né di Silvio Berlusconi né di Walter Veltroni. Speriamo solamente che si abbia il coraggio di chiamare l'eugenetica (la stessa di fronte alla quale inorridiamo sentendone parlare a proposito di Hitler e di altri "illustri" personaggi del Novecento) col suo nome, e di porre rimedio ad una cultura dell'egoismo e della depressione cronica (per parafrasare "amore e buonumore" di ratzingeriana memoria).
Chi ha orecchie, intenda. Noi chestertoniani, per conto nostro, continuiamo a salire sulla nostra soap box e a dire che così non funziona.
Ma il silenzio di fronte alla censurabilissima iniziativa del ministro Livia Turco (le nuove linee guida sulla legge 40, vedi qualche post fa) è a dir poco assordante.
Poche le prese di posizione chiare, salvo l'Avvenire e Il Foglio nella stampa. I politici, salvo rare eccezioni, tacciono, o comunque quelli sani vengono silenziati dalla stampa politicamente corretta.
A sinistra avranno ben poco da dire, tra raccolte di cocci rotti e pianti di coccodrillo.
A destra forse si tace per evitare il polverone? I temi "inizio vita - fine vita" non sono stati di gradimento, in campagna elettorale, né di Silvio Berlusconi né di Walter Veltroni. Speriamo solamente che si abbia il coraggio di chiamare l'eugenetica (la stessa di fronte alla quale inorridiamo sentendone parlare a proposito di Hitler e di altri "illustri" personaggi del Novecento) col suo nome, e di porre rimedio ad una cultura dell'egoismo e della depressione cronica (per parafrasare "amore e buonumore" di ratzingeriana memoria).
Chi ha orecchie, intenda. Noi chestertoniani, per conto nostro, continuiamo a salire sulla nostra soap box e a dire che così non funziona.
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