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lunedì 19 novembre 2007

ancora su "L'UTOPIA DEGLI USURAI"...

Lettori del Blog,
sarete felici di leggere ancora di questa nuova pubblicazione che ci arriva, quasi come "dono natalizio", da quelli della casa editrice EXCELSIOR 1881, "L'Utopia degli Usurai" del nostro caro Gilbert...
di seguito infatti vi proponiamo un'altra interessante recensione della raccolta, firmata da Fulvio Panzeri nel quotidiano "L'Avvenire"...

Buona lettura!

"N
on solo viene tradotto per la prima volta in Italia, da Doriana Comerlati, questo libro del grande Chesterton, ma arriva in assoluta anteprima anche in Europa, nonostante il grande successo che da sempre riscuote negli Stati Uniti.
E non si tratta di un inedito ritrovato dell’autore della famosa serie di
Padre Brown e di L’uomo che fu Giovedì, ma di un testo che Chesterton pubblicò in vita, raccolta di articoli pubblicati per il 'Daily Herald' nel momento in cui lo scrittore era all’apice del successo.
Però in Inghilterra non trovò mai un editore disposto a pubblicarlo.

La ragione è ben evidente dalla lettura di questi saggi,
in cui la sagacia, la sottile ironia e il gusto del paradosso, uniti ad una profetica e per nulla esagerata critica al mondo del capitalismo e delle sue connessioni 'nocive', se non addirittura eticamente scorrette, rende il testo incandescente ancora oggi, dimostrando quanto fosse profetica la base di valori su cui Chesterton impostava il suo discorso critico.
Quindi al di là del legame con le contingenze della realtà sociale inglese, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, su cui si basano gli esempi che Chesterton riporta, la sua altezza di scrittore a riportare tutto su un piano più alto di riflessione sull’etica del comportamento politico e civile, con pagine 'illuminate' che dovrebbero far riflettere soprattutto oggi, dove gli elementi di criticità posti in evidenza da Chesterton corrispondono alla deriva della politica nazionale, ma soprattutto ad uno svilimento, in tutti i settori, dalla cultura all’arte, dalla politica al giornalismo, del concetto stesso di verità.

Chesterton in questi scritti non agisce come un polemista passionale, uno che s’indigna rispetto alla 'corruzione' sottile che il capitalismo ha bisogno di instaurare con chi detiene il potere, evidente ma sopportata e anzi considerata come norma di comportamento.

Agisce come un suggeritore di verità che trova la sua forza nel mettere in luce il ridicolo di un grottesco che lo circonda e che nessuno riesce a riconoscere come tale. E tutto fa riferimento come base al suo concetto di democrazia che sente minato alle fondamenta dall’imporsi di un capitalismo che ha bisogno di giornalisti che amplifichino le gesta e redigano ritratti agiografici degli imprenditori dell’epoca, giornalisti che negano con evidenza la verità, edulcorandola secondo i voleri del capitale stesso, ma anche sente la necessità di stringere patti segreti con il mondo della politica per garantire il suo posizionamento e il suo consolidamento.
Ecco che cosa scrive il Chesterton giornalista 'fuori dal coro': La democrazia per me è il dominio della regola: il dominio della regola sull’eccezione.

Quando una nazione trova un’anima, la riveste di un corpo e agisce esattamente come un solo essere vivente. Questo è solo un esempio, ma ne potremmo farne altri sulla ricchezza delle riflessioni offerte da Chesterton, come ad esempio relativamente ad un paradosso: i ricchi inglesi che dovrebbero essere più evoluti diventano un ritratto irresistibile dell’ignoranza.
Per Chesterton sanno scrivere solo il loro nome e nient’altro. Meglio i poveri che sono certi di conquistare qualche conoscenza, anche se non possono conquistare la libertà.

Un’ultima annotazione: il titolo non porti in inganno il lettore.
Non si parla di usurai , nell’accezione che il termine ha oggi, ma in quello nato e tramandato in seno alla Chiesa cattolica, radicalmente diverso: Usura è prendere un qualsiasi interesse su un prestito che sia
improduttivo."

G.K. Chesterton

LUTOPIA DEGLI USURAI
Excelsior 1881 Pagine 260. Euro 15,50

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