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sabato 30 gennaio 2016
Tweet di Cardinal R. Sarah su Twitter
Cardinal R. Sarah (@Card_R_Sarah) | |
Con affetto appoggio pienamente il Familyday organizzato dai laici cattolici e persone di buona volontà dell'Italia. Che Dio sia con voi +RS
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venerdì 29 gennaio 2016
giovedì 28 gennaio 2016
Un aforisma al giorno
G. K. Chesterton (@GKCDaily) | |
If any man is to convince society that a thing is right, the thing must be right before society is convinced of it. |
Se un uomo si trova a dover convincere che una cosa è giusta, la cosa deve essere giusta prima che la società sia convinta di ciò.
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Un aforisma al giorno
G. K. Chesterton (@GKCDaily) | |
To have an ideal is simply to have an aim; and there is nothing practical in being aimless. |
Avere un ideale è semplicemente avere uno scopo; e non c'è niente di pratico nell'essere senza scoop.
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martedì 26 gennaio 2016
La Magia di Chesterton
La traduzione dell'aforisma in inglese sui clan dell'altro giorno...
Due nuove uscite chestertoniane!
Presto di più!
La nuova bussola quotidiana quotidiano cattolico di opinione online: Il prete amico dell'uomo e non dei piani pastorali (parliamo di don Matteo!)
http://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-il-prete-amico-delluomo-e-non-dei-piani-pastorali-15031.htm#.VqatI0XYPCT
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lunedì 25 gennaio 2016
Un aforisma al giorno (ah! ah! ah!)
G. K. Chesterton (@ChestertonUP) | |
"The answer to anyone who talks about surplus population is to ask him whether he is the surplus; or if he is not, how he knows he is not." |
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domenica 24 gennaio 2016
Un aforisma al giorno (grazie, Patriota Cosmico!)
fra roberto brunelli (@cosmicpatriot) | |
Il triangolo di verità lapalissiane composto da padre, madre e figlio non può essere distrutto;chi gli manca di rispetto si distruggerà GKC |
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venerdì 22 gennaio 2016
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
giovedì 21 gennaio 2016
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno (tra un po' lo tradurremo, bellissimo)
Gilbert Keith Chesterton
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mercoledì 20 gennaio 2016
30 Gennaio 2016 - Difendiamo i nostri figli - Ci saremo!
martedì 19 gennaio 2016
Un aforisma al giorno (solito profeta, GKC. Ditelo alla Cirinnà...)
G.K. Chesterton (@GKCDaily) | |
In sex emancipation, the total control of human life will pass to the State; and it will be a very Totalitarian State. |
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lunedì 18 gennaio 2016
Chesterton e San Tommaso d'Aquino - di Fabio Trevisan (da Riscossa Cristiana)
"Furono proprio il credo e il dogma a salvare l'integrità del mondo".
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Secondo Etienne Gilson (1884-1978), grande studioso francese di filosofia e storia medievale, il saggio di Chesterton su San Tommaso d'Aquino era senza possibilità di paragone il miglior libro mai scritto su San Tommaso. Nulla di meno del genio può rendere ragione di tale risultato. Quest'opera chestertoniana matura del 1933 è infatti, soprattutto nella seconda parte, stupefacente e filosoficamente molto profonda, come si evince anche da questo breve stralcio: "San Tommaso sostiene che in qualsiasi momento una comune cosa è qualcosa; ma non tutto ciò che potrebbe essere. C'è una pienezza dell'essere, in cui essa potrebbe essere tutto ciò che può essere". Il sano realismo tomistico coincideva, per Chesterton, nell'esaltazione dell'essere e nell'affermazione risoluta di una prodigiosa filosofia permanente solida e oggettiva.
Era la filosofia del senso comune, come brillantemente il pensatore di Beaconsfield sottolineava: "Da quando nel sedicesimo secolo ha avuto inizio il mondo moderno, nessun sistema filosofico è venuto a coincidere con il senso di realtà dell'uomo qualsiasi; con ciò che gli uomini comuni lasciati a se stessi, chiamerebbero realtà". Cosa rimproverava lo scrittore inglese, sulle orme dell'Aquinate, al mondo moderno? L'aver abbandonato il credo e il dogma, proponendo una religione alternativa dell'intuizione e del sentimento: "Fu il rigido credo a resistere all'assalto del sentimento suicida…A tenere il pensiero in contatto con un pensiero più sano e più umanistico fu semplicemente e unicamente il dogma".
Con l'eresia di Martin Lutero il pensiero aveva lasciato posto definitivamente, secondo le testuali parole di Chesterton, alla suggestione. Alle derive, appunto, suggestive ed esilaranti (nel senso peggiore del termine) delle filosofie moderne, lo scrittore londinese contrapponeva con vigore ed umoristicamente la filosofia perenne tomistica: "La filosofia si San Tommaso è fondata sull'universale comune convinzione che le uova sono uova. L'hegeliano potrà dire che l'uovo è in realtà una gallina, poiché è parte dell'incessante processo del divenire; il berkeleiano potrà sostenere che un uovo in camicia esiste solo come esiste un sogno; il pragmatista potrà credere che otterremo il massimo dalle uova strapazzate dimenticando il fatto che sono state uova, e ricordando soltanto lo strapazzamento. Ma nessun discepolo di San Tommaso avrà bisogno di rimescolarsi il cervello allo scopo di ben rimescolare le uova o di andarsi a mettere in una particolare angolatura per guardare le uova; di guardare le uova di traverso o di strizzare l'occhio così da vedere una nuova semplificazione delle uova. Il tomista sta alla luce del sole della confraternita umana, nella comune consapevolezza che le uova non sono galline né sogni né meri assunti pratici, ma cose attestate dall'autorità dei sensi, che viene da Dio".
Credo che l'esempio di Chesterton possa aiutarci a capire, anche ai nostri giorni, quale tipo di battaglia si debba intraprendere. Egli coniugava ortodossia e umorismo cristiano, miscelando intelligentemente provocazione e sorpresa in quella sintesi mirabolante chiamata "paradosso". Con un gioco di parole molto serio egli definiva in questo modo l'importanza del dogma e dell'ortodossia: "Insegui il dosso (nel significato di doxa=opinione), persegui il dosso affinché il dosso sia ortodosso". Egli non tralasciava nulla di intentato per favorire la conversione dell'uomo e credeva che la filosofia di San Tommaso sarebbe stata la garanzia permanente della sanità mentale. Chesterton era consapevole che il crollo, prima ancora che essere di carattere morale, aveva a che fare con il pensiero, con l'ortodossia.
venerdì 15 gennaio 2016
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
giovedì 14 gennaio 2016
Un fumetto chestertoniano...
Bravissima, Piera!
mercoledì 13 gennaio 2016
martedì 12 gennaio 2016
Un aforisma al giorno
G.K. Chesterton (@GKCDaily) | |
Thinking is a narrowing process. It leads to what people call dogma. |
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Un aforisma al giorno (essere cattolici o protestanti non è la stessa cosa...)
Qualsiasi gesto quotidiano è, per il cattolico, una scelta drammatica di servire la causa del bene o del male. Per il calvinista nessun gesto possiede questo tipo di solennità, perché riguardo alla persona che lo compie è già stato deciso tutto fin dall'eternità, e quindi a lei non resta che trovare il modo di riempire il proprio tempo fino al giorno del giudizio universale.
La sottigliezza della differenza è più fine dei budini natalizi o dei teatrini domestici; la differenza è che, per un cristiano come me, questa breve vita terrena è intensamente spaventosa e preziosa; per un calvinista, come il signor Shaw ha confessato di essere, essa è un automatismo per nulla interessante.
Per me questi settant'anni sono una battaglia. Per un calvinista che aderisce al Fabianesimo (per sua stessa ammissione) gli uomini sono solo una lunga processione di vincitori coronati d'alloro e di sconfitti in catene.
Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo
Una simpatica riflessione di Umberta Mesina...
Stamattina abbiamo scoperto che i ladri erano entrati nella proprietà di un nostro vicino di casa che non vi risiede, quindi la sua casa stanotte era vuota. hanno rubato solo la jeep, probabilmente per fare qualche spaccata, ma mia madre si spaventa quando sente queste cose, così ho deciso di prendere qualche misura di sicurezza.
Dopo aver deciso di chiudere a chiave tutte le porte (cosa che non facevamo più da trent'anni), ho fatto il giro della casa dall'esterno, cercando di guardarla come la guarderebbe uno che volesse entrarci di soppiatto.
Mentre guardavo le finestre, ho cominciato a pensare "Ma guarda un po' se una deve guardare la propria casa facendo finta di essere un ladro" e poi mi è venuto da ridere perché ho ripensato a Innocent Smith, l'Uomovivo, che entrava in casa sua dall'abbaino come un ladro!
A volte ho cercato di guardare casa mia come la vedrebbe un estraneo, ma sempre con lo sguardo da... contro-comunista, diciamo (ai comunisti pare sempre che gli altri abbiano troppo; noi siamo poveri ma, superficialmente, sembra che siamo ben messi perché la casa e il giardino sono bellissimi. Non si vede che i miei genitori hanno dedicato ore e ore di tempo gratis a renderla così bella e ovviamente no fa comodo pensarci).
Non mi era mai capitato però di guardarla come farebbe un ladro!
Ovviamente ho trovato i punti deboli e ho stabilito le contromisure del caso.
Non ha senso, per me, star lì a imprecare perché i carabinieri non prendono i ladri. Custodire la mia casa e la mia famiglia è compito mio prima che di chiunque altro.
Che ne pensate?
Ora vi saluto, ho un bastone da zavorrare Emoticon wink
lunedì 11 gennaio 2016
Sierra Leone Chesterton Center - Il container è in partenza!
Pump Street (@pump_street) | |
Operazione SLCC - Il container è in partenza! Caro John, stiamo arrivando #distributism pic.twitter.com/kutPai3O9S |
Un aforisma al giorno (merita)
G.K. Chesterton (@GKCDaily) | |
The modern world will accept no dogmas upon any authority; but it will accept any dogmas on no authority. |
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Chesterton’s Pursuit of Holiness (La ricerca della santità di Chesterton) | di William Doino Jr. | da First Things
Un aforisma al giorno
Esiste una risposta all'affermazione che coloro che hanno avuto le opportunità migliori probabilmente saranno le nostre guide migliori? Esiste una risposta alla spiegazione che coloro che hanno respirato aria pulita possono decidere meglio per coloro che l'hanno respirata nauseabonda? Per quanto ne so io, c'è solo una risposta, e quella risposta è il cristianesimo. Solo la Chiesa cristiana può offrire un'obiezione razionale alla fiducia completa nei ricchi. Perché sin dall'inizio ha sostenuto che il pericolo non era nell'ambiente dell'uomo, ma nell'uomo. Inoltre ha sostenuto che se ci mettiamo a parlare di un ambiente pericoloso, l'ambiente più pericoloso di tutti è l'ambiente più comodo.
Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia
Un aforisma al giorno
Tra i ricchi non troverete mai un uomo molto generoso, neanche per caso. Possono dare via i loro soldi, ma non potranno mai dar via se stessi, sono egoisti, segreti, asciutti come vecchie ossa. Per essere abbastanza furbo per avere tutti quei soldi, devi essere abbastanza noioso per volerli.
Gilbert Keith Chesterton, A Miscellany of men
Un aforisma al giorno
La maggior parte della libertà moderna è alla radice paura. E non è tanto che siamo troppo audaci per sopportare le regole, ma è piuttosto che siamo troppo timidi per sopportare le responsabilità.
Gilbert Keith Chesterton, What's Wrong With the World
sabato 9 gennaio 2016
Chesterton in altre parole - Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
(Ogni tanto va riproposto perché è vero, fa ridere ed è istruttivo per noi!)
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venerdì 8 gennaio 2016
mercoledì 6 gennaio 2016
Dalla nostra Umberta Mesina, una bella riflessione su Cosa c'è di sbagliato nel mondo
Non mi riferisco alla constatazione che ormai bisogna combattere per dimostrare che le foglie sono verdi e simili citazioni. Dato il mondo intellettuale in cui siamo costretti a vivere, tutti siamo capaci di adattare _a posteriori_ qualcosa che abbiamo letto a qualcosa che succede. Questa però spesso non è esperienza, resta superficiale.
Mi riferisco proprio a cose che vi capitano durante la giornata e all'improvviso vi viene in mente un pezzo di un qualche libro di Gilbert; e allora capite meglio o la cosa o il libro e anche i nessi di quella frase o di quella cosa con il resto della realtà.
A me ogni tanto succede. Mi è successo anche ieri mentre guardavo mio padre che riparava un paio di guasti a casa.
Io abito con la mia famiglia in campagna, siamo una famiglia di agricoltori, e mio padre sa fare un sacco di cose: gli ho visto costruire muretti, fare il fabbro, il meccanico, sistemare interruttori e prese... Non può fare tutto, però può fare molte cose che ormai siamo abituati a delegare a qualcun altro, specializzato nella sua attività particolare e pagato per svolgerla. Ieri l'ho osservato mentre faceva due di queste cose e mi veniva in mente il capitolo II della terza parte di "Cosa c'è di sbagliato nel mondo", dove Gilbert parla proprio dello spezzettamento delle funzioni, prima per gli oggetti e poi per gli uomini:
«Confrontiamo insieme questi ritrovati, nuovi e antichi, e constateremo l'attuarsi di una tendenza generale. Un tempo si trovava ovunque un grande oggetto che aveva sei finalità, oggi ci sono dappertutto sei piccoli oggetti; oppure, è più facile trovare (e questo è il problema) cinque oggetti e mezzo».
Questo non è negativo in sé; ma la tendenza diventa negativa quando comincia ad applicarsi a tutto, il che ci paralizza: «Qualsiasi cosa è stata separata da qualcos'altro e tutto si è congelato».
Solo che «questa capacità di adattarsi a molte finalità era una specie di forza che non dovrebbe sparire completamente dalle nostre vite. .... anche gli uomini moderni saranno d'accordo con me nel vedere un merito nella capacità di adattarsi a più funzioni, un merito che può facilmente non essere riconosciuto. Questo equilibrio e questa universalità sono stati i capisaldi della visione di molti uomini in diverse epoche. .... ma la grande massa degli uomini è sempre stata incapace di raggiungere questa universalità, a causa del tipo di lavoro che svolge. E sottolineo: non perché gli uomini hanno un lavoro. .... Ciò che rende difficile all'uomo comune di essere universale è che l'uomo comune deve essere uno specializzato: non solo deve imparare un mestiere ben preciso, ma deve impararlo così bene da tenerselo stretto in una società parecchio spietata».
Questo succedeva anche in passato, ma forse adesso succede di più.
Gli agricoltori però sono più universali di altri uomini – e questo forse rende ragione del fatto che molti cercano, o almeno sognano, di tornare all'agricoltura. È vero che tanti di loro sono quel che mia sorella definisce "neobucolici" ma credo che, sotto sotto, anche i NB si muovano per questa esigenza di universalità.
A parte questo, se mio padre non sapesse fare piccole riparazioni elettriche e meccaniche, se avessimo dovuto attendere gli specialisti del caso, adesso saremmo senza automobile e senza riscaldamento. Così, mentre lo guardavo, mi veniva in mente che davvero noi ci stiamo perdendo una bella fetta di vita e una grande forza. Una forza che invece hanno (ancora) quelli che provengono da Paesi più poveri del nostro.
Una volta accortami di questo, la sola cosa che ragionevole da fare è cercare di diventare più universale che posso.
Altrimenti leggere Chesterton non mi servirebbe a niente.