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martedì 30 settembre 2014

Un aforisma al giorno

«Gli uomini possono salvarsi unicamente con la volontà e con la fede. Nell'atto in cui si muove esclusivamente la loro ragione, essa si muove secondo la vecchia linea circolare: gli uomini gireranno chiusi in questo circolo logico, come un uomo in un vagone di terza classe dell'Inner Circle continuerà a girare in tondo nell'Inner Circle, finchè non si decida a compiere il volontario, vigoroso e mistico atto di scendere a via Gower. Quello che conta qui, è la decisione; una porta deve essere chiusa per sempre».


Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Uomovivo alla Sapienza (proprio così...)

Quello che vi proponiamo è un bell'evento, si tratta della rappresentazione di Uomovivo all'Università La Sapienza di Roma. Si tratta dello spettacolo diretto da Otello Cenci e messo in scena da Giampiero Pizzol (che ne ha curato la versione teatrale) Laura Aguzzoni, Giampiero Reggiani, Andrea Soffiantini al Meeting di Rimini del 2013 e che ha avuto sinora un grande successo. Molto, molto bello da vedere.

Qui sotto c'è la locandina e più sotto c'è pure un'altra locandina che riguarda una serie di incontri che precederanno Uomovivo (il 2, 9, 16 Ottobre con vari ospiti come Sabina Nicolini, Andrea Monda, don Fabio Bartoli, Paolo Pegoraro).

Il clou sarà il 23 Ottobre 2014 alle ore 18.30 nell'Aula Magna dell'Università La Sapienza.

Gilbert alla Sapienza è molto interessante, dovrebbe essere normale ma è un paradosso vero e proprio.

Accorrete numerosi, dunque.

http://costanzamiriano.com/2014/09/30/uomovivo-alla-sapienza/



domenica 28 settembre 2014

Un aforisma al giorno

Il tipo di uomo che ammira l'arte italiana mentre disprezza la religione italiana è un turista e un mascalzone.

Gilbert Keith Chesterton, Dublin Review, Jan-Mar. 1925 

Un aforisma al giorno


Vi è una sola ragione che spieghi perché gli adulti non giocano con i giocattoli, ed è che per giocare con i giocattoli ci vuole più tempo e fatica che a fare qualunque altra  cosa.

Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del Drago e altre serissime storie

Caro Camillo Langone, Chesterton t'avrebbe dato un bel voto ma t'avrebbe detto: vai in fondo e dilla tutta, la verità!

http://www.ilfoglio.it/articoli/v/121198/rubriche/preghiera-langone-elisa-autista-atac-aggredita-roma.htm

Leggete questo breve brano di Camillo Langone su un episodio di cronaca, poi assaggiate qualche brano da questo splendido libro di Chesterton. In particolare dovreste leggere tutto intero il capitolo che si intitola "Femminismo, ovvero l'errore sulla donna", che non possiamo citare tutto intero per evidenti ragioni. L'edizione che citiamo è quella Rubbettino (ebook, traduzione dell'amica Annalisa Teggi).

"È la singolare psicologia dell'agio e del lusso che falsifica la vita. Una certa conoscenza di alcuni movimenti moderni, quei tipi di movimento che si definiscono "evoluti"', mi ha portato alla convinzione che essi si adagino su esperienze proprie solo della gente ricca."

"Potrei fare molti altri esempi sulla presenza di presupposti plutocratici dietro le mode progressiste. Per citarne uno: c'è un presupposto plutocratico alla base della frase: «Perché una donna dovrebbe essere economicamente dipendente dall'uomo?». La risposta è che tra la gente comune e povera la donna non lo è, eccetto nel senso in cui l'uomo dipende da lei. Il cacciatore si strappa i vestiti, ci deve essere qualcuno che li rammenda. Il pescatore deve prendere i pesci, qualcuno deve cucinarli. È certamente assodato che questa concezione moderna della donna come "grazioso parassita", "giocattolo", ecc., è nata da una "contemplazione approfondita della famiglia di un qualche ricco banchiere, da cui emerge che il banchiere va in città e finge di far qualcosa, mentre la moglie del banchiere va al parco e non fa assolutamente finta di non far nulla. Un pover'uomo e sua moglie sono una società d'affari. Se in una casa editrice un socio fa i colloqui agli scrittori, mentre l'altro fa i colloqui agli impiegati, chi dei due è economicamente dipendente? Hodder era forse un parassita attaccato a Stoughton? Marshall era forse solo un giocattolo per Snelgrove (Hodder, Stoughton, Marshall e Snelgrove erano grandi editori inglesi associati, ndr)?"

Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo

martedì 23 settembre 2014

Un aforisma al giorno

«L'unica cosa che non viene mai insegnata, nemmeno per caso, nell'atmosfera delle scuole pubbliche è questa: che c'è una verità delle cose, e che nel conoscerla e nel parlarne diventiamo felici».

Gilbert Keith Chesterton, All things considered

Distributismo in opera - Workers in Maine Buy Out Their Jobs, Set an Example for the Nation

Volete vedere delle concrete realizzazioni del distributismo e non vi basta quello che esiste in Italia?

Ecco qualche notizia dall'America.

Ovviamente in inglese. Ma presto una traduzione.

www.truth-out.org/opinion/item/26160-workers-in-maine-buy-out-their-jobs-set-an-example-for-the-nation


lunedì 22 settembre 2014

Un aforisma al giorno (attuale, attualissimo, dimostratemi il contrario...)

Lo scopo dell’istruzione obbligatoria è di privare la gente comune del proprio buon senso.


Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 07.09.1929

(Questa è la copertina di un numero originale dell'Illustrated London News, rivista per l'appunto illustrata su cui scrisse Chesterton praticamente per tutta la sua vita professionale. Per gentile concessione degli amici della Società Chestertoniana Americana. Foto di Marco Sermarini - come disse una volta Paolo Pegoraro, con noi si viaggia sempre il prima classe... ah ah ah!)

giovedì 18 settembre 2014

Fabio Trevisan e Giuseppe Brienza su Radio Maria parleranno di Dottrina Sociale

Sabato 20 Settembre 2014 (ore 21-22.30), avrà inizio su Radio Maria una nuova trasmissione, curata dall'Osservatorio Internazionale Card. Van Thuan. S'intitolerà "La Dottrina sociale della Chiesa, oggi", e sarà condotta da Giuseppe Brienza e Fabio Trevisan, due componenti della redazione dell'Osservatorio, entrambi nostri amici. La prima puntata di questa trasmissione, che avrà cadenza mensile (ogni terzo sabato del mese), vedrà una prima parte, introduttiva, nella quale si tratteranno i temi "La Dottrina sociale della Chiesa, che cos'è, a chi si dirige" e"L'Osservatorio Van Thuan, cos'è, cosa fa'", seguita da una seconda, di approfondimento, nella quale saranno presentati i principali contenuti del libro Un Paese smarrito e la speranza di un popolo. Appello politico agli italiani, appena pubblicato dalle Edizioni Cantagalli a cura dell'Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan (con una Prefazione di Mons. Giampaolo Crepaldi, Siena 2014).

Ospite in studio il prof. Stefano Fontana, direttore dell'Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan.

La traduzione dell'articolo sul viaggio in America della Scuola G. K. Chesterton apparso su The Catholic Spirit

Per più di 20 anni Dale Ahlquist e Marco Sermarini, senza che l'uno fosse a conoscenza dell'esistenza dell'altro, hanno percorso sentieri identici, sincronizzati passo dopo passo ai lati opposti del globo: uno a Edina, e l'altro sulla costa del Mare Adriatico a San Benedetto del Tronto, in Italia. 

Senza saperlo, hanno condiviso una visione che li ha ispirati (con l'aiuto dei loro co-fondatori e molte famiglie) di istituire due scuole dal curriculum classico che prendono il nome dal prolifico scrittore inglese G. K. Chesterton, nello stesso anno (il 2008), in modo indipendente. 

Con Padre Spencer Howe di St. John Neumann a Eagan a far loro da ponte, i percorsi di questi due uomini finalmente si sono incrociati nel marzo 2013 in Piazza San Pietro, pochi giorni dopo l'elezione di Papa Francesco al soglio pontificio.

Durante quel primo incontro a Roma, Ahlquist e Sermarini su sono trovati faccia a faccia e sembrava come se  stessero guardandosi allo specchio. I loro percorsi identici e la loro comune visione della vita, della fede e dell'educazione riflettevano l'un l'altro. 

"Siamo come due gemelli separati alla nascita", ha detto Ahlquist, co-fondatore di Chesterton Academy di Edina e presidente della American Chesterton Society. 

Dall'Italia a Edina 

Quasi immediatamente, Sermarini, co-fondatore della Scuola Chesterton d'Italia e presidente della Società  Chestertoniana Italiana iniziò a progettare un viaggio per visitare la scuola americana sorella. 

"Non capita tutti i giorni di trovare il tuo gemello dall'altra parte dell'oceano", ha detto Sermarini. "Vogliamo sapere cosa sta succedendo qui e capire il loro [della Chesterton Academy] rapporto con i loro allievi. Anche loro sono curiosi di noi. E' una necessità".

Una delegazione di trentacinque  docenti italiani, genitori e studenti è arrivata nelle Twin Cities [Minneapolis e St. Paul, ndr] il 28 agosto e ha trascorso quasi due settimane vivendo con le famiglie della Chesterton, seguendo le lezioni alla Chesterton Academy e visitando mete storiche e culturali delle Twin Cities e di Chicago. 

Un pic-nic nel Labor Day [giorno di festa di tradizione schiettamente americano, che cade alla vigilia dell'inizio delle scuole, ndr] ha dimostrato di essere il punto culminante della visita e ha fornito l'occasione di giocare la rivincita di calcio tra gli americani e gli italiani. Gli italiani hanno vinto la prima partita a Roma nel marzo 2013, e gli americani speravano che il vantaggio del campo di casa potesse far pendere la bilancia a loro favore. Ma, secondo Ahlquist e Sermarini, gli italiani sono stati i vincitori della ripetizione della "Chesterton Cup". 

Solidarietà globale 

John Niemann, preside della Chesterton Academy, apprezza la solidarietà globale fornita dal rapporto continuativo con la Scuola Chesterton d'Italia. 

"Sappiamo che non siamo soli", ha detto Niemann. "I nostri studenti sono veramente consapevoli del fatto che la loro educazione è diversa - abbiamo un approccio diverso. E' molto interessante che questo possa emergere allo stesso modo in un altro luogo. Questo dà una prospettiva globale a quello che stiamo facendo, con la stessa visione e gli stessi obiettivi".

Padre Howe, che era uno studente al  Pontificio Collegio Nordamericano di Roma ed era a pochi mesi dall'ordinazione sacerdotale quando ha presentato Ahlquist e Sermarini nel 2013, abbraccia la relazione promettente tra i fondatori, i docenti e gli studenti. 

"Loro hanno Chesterton come una fonte comune per rendersi conto dei modi creativi per educare i giovani - un mezzo per cambiare la vita e tenerli attaccati alla Chiesa" Padre Howe spiega. "Possiamo imparare da loro, e loro possono imparare da noi nella solidarietà che colma l'oceano".

Con il loro impegno comune per l'istruzione classica radicata nella fede cattolica, Padre Howe ha detto che le scuole progettano di "cooperare e collaborare in questo importante settore dell'educazione e della spiritualità. Le scuole intendono costruire sopra le loro solide fondamenta con visite aggiuntive e programmi di scambio. 

Il primo scambio inizia questa settimana, quando Hannah Wolney, una laureata della Chesterton Academy del 2014, accompagnando la delegazione italiana andrà in Italia, dove trascorrerà un anno di insegnamento e servizio tra gli studenti della Scuola Chesterton d'Italia.

(traduzione di Giovanni Ragusa)

Un aforisma al giorno

«Robinson Crusoe è un uomo sopra un piccolo scoglio con poca roba strappata al mare: la parte più bella del libro è la lista degli oggetti salvati dal naufragio (...). Tutto è stato salvato da un naufragio. Ogni uomo ha avuto un'orribile avventura: è sfuggito alla sorte di essere un parto misterioso e prematuro come quegli infanti che non vedono la luce. Sentivo parlare, quand'ero ragazzo, di uomini di genio rientrati o mancati; sentivo spesso ripetere che più d'uno  era un grande "Avrebbe-potuto-essere". Per me, un fatto più solido e sensazionale è che il primo che passa è un grande "Avrebbe-potuto-non-essere"».

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Potremmo non esserci e invece ci siamo. Non è meraviglioso?


Oggi è l'anniversario della battaglia di Castelfidardo

Lo ricordiamo sempre perché ricordiamo l'eroismo e l'ardimento dei combattenti pontifici.

Non è anacronistico. Sappiamo che molti lo pensano, ma non ci interessa. Si ritiene qualcosa anacronistico solo perché quella battaglia la vinsero i piemontesi. Ma i combattenti pontifici lottavano per un vero ideale.

Qui sotto un vecchio link sull'argomento:

http://uomovivo.blogspot.it/2007/09/oggi-ricorre-il-147-anniversario-della.html

martedì 16 settembre 2014

Tweet da Chesterton Academy (@ChestertonAcad)

Chesterton Academy (@ChestertonAcad)
We're delighted to announce that Chesterton Academy has been recognized by the Catholic Education Honor Roll as a... fb.me/6LPeGWuY9

I nostri gemelli d'Oltreoceano hanno preso un bel premio...!

Presunzione, disperazione e Penny Catechism

"Quando Chesterton informò Padre O'Connor della sua decisione (di diventare cattolico, ndr), il prete gli diede una copia del Penny Catechism (un popolare catechismo in lingua inglese a domande e risposte che costava un penny, ndr) da leggere. E la mattina in cui fu ricevuto nella Chiesa Cattolica, Chesterton fu visto leggerlo. In seguito disse che quando lo aveva letto fu colpito da un'espressione che sembrava riassumere con esattezza qualcosa che egli aveva cercato di esprimere per tutta la vita. Era l'asserzione 'i due peccati contro la speranza sono la presunzione e la disperazione'. Disse che le eresie che hanno attaccato la felicità umana nel suo tempo erano tutte variazioni della presunzione o della disperazione".

Dale Ahlquist, G. K. Chesterton - The Apostle of Common Sense, Ignatius Press, 2003 (nostra traduzione)

lunedì 15 settembre 2014

Un aforisma al giorno

"L'abnegazione è la prova e la definizione dell'auto-governo".

Gilbert Keith Chesterton, Alarms and discursions

giovedì 11 settembre 2014

Tweet da AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc)

AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc)
The Frances Chesterton Local Chesterton Society in the northern Chicago metro area hosts the Italian Chesterton... fb.me/1FINzKCPO


Frassati Catholic Academy hosts Italian visitors - DailyHerald.com

Anche qui si parla di noi.
C'è brava gente in America, cari amici, che ama anche Pier Giorgio Frassati e che ci ha accolto a braccia aperte.

http://www.dailyherald.com/article/20140910/news/140919792/

G.K. Chesterton connects Minnesota and Italy - TheCatholicSpirit.com : TheCatholicSpirit.com

Quello che segue è un sintetico e fedele resoconto delle ragioni del nostro viaggio in America e delle nostre relazioni fatto dal settimanale dell'Arcidiocesi di St. Paul e Minneapolis.

L'articolo racconta molto bene la realtà, come sono andate e stanno andando le cose.

È in inglese, speriamo di poterlo presto tradurre.

http://thecatholicspirit.com/news/local-news/g-k-chesterton-connects-minnesota-italy/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A%20thecatholicspirit%2FNews%20%28News%20from%20The%20Catholic%20Spirit%29

domenica 7 settembre 2014

Di ritorno da Beaconsfield / 4

Carissimi Amici Chestertoniani,

dopo tanto tempo riesco a riprendere la cronaca di quei giorni campali e gloriosi; ci siamo lasciati la sera del sabato della conference col bicchiere della staffa al White Hart, il pub che spesso Chesterton frequentava a Beaconsfield.

La tomba di Edmund Burke, come vedete
un po' troppo nascosta tra i banchi della
chiesa parrocchiale anglicana
La domenica tutto parte in maniera piuttosto comica: il solitamente puntuale e svedese Dale manca all'appello. io e padre Spencer ci guardiamo negli occhi piuttosto stupiti, allora prendo e vado a chiamarlo in camera. Busso alla porta, niente. Busso ancora, per sicurezza: niente. Busso di nuovo e sento un suono indistinto ma umano: Dale si sta muovendo. Penso: forse l'ho disturbato in bagno. Mi apre: occhio assonnato, vestaglia da camera, sorriso leggermente appannato. Dale, sarebbe ora, faccio. Lui: but what time is it? Dale, sono le nove e dieci... Dale: the time changed two weeks ago in the USA! Praticamente l'ora legale cambiava quella notte in Europa, e da lui era successo due settimane prima. Credo sia l'unica volta che ho acchiappato in fallo Dale con l'orario. Lui non potrebbe dire lo stesso di me... Give me twenty minutes, sorry... Dale, relax, faccio io... Scendo, racconto la scena ridendo come un pazzo a Spencer e ci dirigiamo ridendo verso il centro di Beaconsfield. Spencer mi propone di andare a vedere la locale chiesa anglicana, dove in teoria sarebbe dovuto andare anche Chesterton. I racconti dicono che il parroco anglicano, alla notizia della conversione di Chesterton, avrebbe detto: bene, sono felice, perché non era molto devoto come anglicano... Nel senso che Chesterton non frequentava molto la chiesa, prima della conversione al cattolicesimo, al contrario di sua moglie. Incontriamo il parroco, un giovanotto con il clergyman e il maglione, scambiamo due parole e osserviamo che quel giorno festeggiano le mamme (in Inghilterra la festa non si celebra nello stesso nostro giorno). Giriamo e cerchiamo la tomba di Edmund Burke, famoso per aver appoggiato le rivendicazioni irlandesi verso la fine del XVIII secolo, personaggio qui ritenuto controverso tanto da meritare una sepoltura sotto uno dei banchi dei fedeli, poco visibile. Salutiamo e usciamo, nel frattempo Dale arriva scusandosi ed io non posso che prenderlo un po' in giro.



Andiamo a fare colazione, presso io. Ci dirigiamo verso il bar del giorno precedente, quello più somigliante ad un bar italiano. Chiedo un cappuccino medio (in medio stat virtus) e mi danno un secchio a forma di tazza con un secchio di cappuccino dentro: lo accompagno con un cornetto piuttosto voluminoso che mi impegna abbastanza tempo, abbastanza per farmi una interessante chiacchierata con Martin Thompson che nel frattempo ci ha raggiunti. Martin si ascolta volentieri, brav'uomo, bravo chestertoniano, condividiamo le esperienze familiari, con i figli, con la scuola. Non so se sono io che contagio tutti con le chiacchiere ma sta di fatto che restiamo a chiacchierare per oltre un'ora, per poi decidere di andare ad Oxford, dove sono stato invitato a pranzo dai Caldecott e dove gli altri amici sono stati invitati da Aidan Mackey.
Ma prima ci vuole un ultimo saluto a Gilbert e quindi ripassiamo nel cimitero cattolico...
La strada appare piuttosto sgombra e scorrevole, una sorta di autostrada. Beaconsfield e Oxford distano circa venticinque minuti di macchina, forse anche meno.
Dale offre del tabacco a Gilbert...
Finalmente arriviamo nella famosa Oxford, sono molto curioso di vederla, ma il pensiero di incontrare i Caldecott mi rende piuttosto insensibile alla novità e alla sua plurisecolare storia.
C'eravamo veramente...
Confesso di essere piuttosto ansioso e contento al tempo stesso: i Caldecott sono diventati carissimi amici dei Tipi Loschi, dei chestertoniani e della mia famiglia. Abbiamo tanto pregato per la salute di Stratford, e so che non gli resta molto da vivere, per cui ci sono tante cose nel cuore e tante emozioni che girano dentro di me.
Mi apre la porta Leonie, che stava preparando il pranzo. Si sente il buon odore dell'arrosto all'inglese nella casetta dei miei amici, ci abbracciamo e ci salutiamo davvero da buoni amici e siamo tutti e due un po' commossi. Aspetto l'arrivo di Stratford dal piano di sopra, mi siedo un attimo e chiedo a Leonie se ha bisogno di aiuto. Nel frattempo scende Stratford. Lo abbraccio e maldestramente (mia madre mi dice sempre che sono un po' materiale...) gli faccio un po' male: ha tanti dolori causati dalla sua malattia, gli chiedo scusa e ci salutiamo in maniera un po' meno cameratesca ma non meno affettuosa.
Guardo quest'uomo tanto bravo, tanto buono e gentile, e sinceramente mi spiace di vederlo soffrire. Lui come sempre mostra grande serenità e gentilezza. Devo dire di aver avuto in questi anni tante occasioni straordinarie di conoscere persone straordinarie, grazie a Chesterton. Cose impensabili: io non sono uno intraprendente, facile a muovermi, sono un hobbit in tutto salvo che nella statura, tanto per parafrasare Tolkien, ma Nostro Signore mi ha dato e mi sta dando tante opportunità, spero solo di non deluderlo e di salvarmi l'anima. Una di queste persone buone e brave ce l'ho davanti e penso che forse lo vedrò per l'ultima volta. Non ci penso molto, pero': penso che esiste la Comunione dei Santi, anche se in ogni caso per un po' non ci incontreremo, e che abbiamo tante cose in comune, come il fatto di lavorare per lo stesso Re. Stratford sta combattendo come un buon soldato la sua ultima battaglia e questo lo considero un motivo in più di essere grato a Nostro Signore: sono vicino ad un combattente.
Ci sediamo, facciamo due chiacchiere prima di pranzo, parliamo di come sono andate le cose il giorno precedente, di Tessa, sua figlia, che ha esposto la relazione di suo padre in maniera brillante e simpatica, facendogli onore. Parliamo delle altre relazioni e gli racconto la gag dello zoo (ricordate il suggerimento di padre Spencer? Guarda che la gente qui viene come allo zoo, sono contenti di ascoltare i versi degli animali...): davanti ad un accademico come lui, una persona davvero seria, nel miglior senso della parola, un giullare come me dovrebbe misurare le parole, cercare di andare verso argomenti più acconci, e invece non ci riesco. D'altronde sono quello che sono e non riesco a fingere più di tanto senza ridere. Ma la cosa risulta gradita anche a lui, che si fa una sincera risata. Questo dimostra la grande umiltà di quest'uomo, la sua sincera umanità e il fatto che fossimo davvero amici.
Pranziamo insieme, arriva anche Tessa, e allarghiamo i nostri orizzonti sempre di più. Mi chiedono della scuola, dei ragazzi, delle nostre opere e delle nostre battaglie, parliamo di John Kanu e del nostro impegno per la Sierra Leone. Progettiamo anche qualcosa insieme, qualcosa sul filone del popolo della Contea, una mia idea secondo la quale ormai tocca a noi, le persone comuni, quelli che stanno costruendo cose nuove dal basso.
Stratford va a fare un riposino e io faccio altre due chiacchiere con le donne Caldecott, graziose e buone. Vogliono farmi conoscere Evangeline, la figlia di Sophie, una delle altre due ragazze Caldecott, per cui programmiamo di trovarci più tardi al centro.
Nel frattempo torna Stratford e mettiamo a punto altre cose. Arriva anche il sacerdote che gli porta la Santa Comunione: non riesce a muoversi tanto da andare a messa ed allora questo sacerdote dell'Oratorio di Oxford (un figlio di San Filippo Neri, un amico di amici) va a casa.
La Chesterton Library dalla galleria.
Lo riconoscete di spalle il giovane Aidan?
Saluto Stratford dicendo che più tardi sarei tornato con gli altri del nostro clan chestertoniano: Dale, Martin e Spencer. Al centro loro mi aspettano per visitare la Chesterton Library con tutte le sue cose. Arrivo, salgo le scale guidato da Spencer, incontro il caro Aidan ancora grato del soggiorno in Italia. Incontro padre Jerome, il custode di tutto questo ben di Dio, e gli assicuro il nostro impegno a spedirgli i volumi italiani dell'opera di Chesterton che gli mancano. Finalmente entro: quanti libri suoi, quanti libri su di lui! Potrei anche avere un certo shock, amici. Ci sono diverse persone che stanno visitando questo luogo voluto da Martin, Aidan, Stratford ed altri ancora, ma soprattutto da Aidan, che ha donato tutte le cose che appartenevano a Chesterton che egli possedeva. Giro disorientato, non riesco a capacitarmi di tutto quello che ho attorno e del fatto che sono praticamente a casa di Gilbert, tra le sue cose.
Padre Spencer con una raccolta del
The New Witness, direttore Cecil Chesterton
La sedia del suo barbiere di fiducia, dove lui sedeva e gorgogliava umorismo e sapienza, il suo cappello (l'ho messo, confess


o, e lo stesso ha fatto Dale e ci siamo fatti la foto...), i suoi bastoni da passeggio. Davanti ai soldatini confesso di essermi commosso: avevo la stessa passione da piccolo e ogni tanto anche adesso... La cosa più bella? Sono rimasto commosso e silenzioso davanti al teatrino delle marionette e ai pupazzetti che disegnava, colorava e tagliava lui stesso. Non si tratta solo di cose appartenute a lui, sono parte della sua filosofia di vita, della sua vita reale, delle cose che diceva e davvero faceva.
Ecco i pupazzi e le sagome per il teatrino delle marionette!
Mi passano davanti agli occhi le festicciole che sua moglie e lui organizzavano per i bambini di Beaconsfield, e lui che se la spassava facendo il pazzo per loro, lei che preparava regalini per questi bimbi.
Troppo bello, troppo poco tempo! Perché non facciamo tutti così?!?
Pupazzetti e soldatini di Gilbert
Vado via con rammarico, vorrei portare via tutto con me. Andiamo al piano di sopra, nell'Oratorio, dove padre Jerome ci consente di celebrare la messa in un posto specialissimo: la cappella interna degli oratoriani, che conserva un altare di un sacerdote recusant, cioè uno di quelli che ha dato la vita perché amava la messa vera, non il culto anglicano (scusate, ma non sono assolutamente la stessa cosa, cari amici). Padre Spencer celebra la messa antica in questo posto che serba una tale reliquia. Io servo la messa, ne sono molto contento.
Le ha fatte proprio lui!
Faceva sul serio...
Dopo questa specialissima esperienza (grazie, Spencer! Quante cose belle mi hai fatto fare!) vado in un pub dove conosco il genero di Stratford ed Evangeline, la nipotina, che era con la nonna e la mamma. Una bellissima bimba, buona. Passiamo un po' di tempo insieme ed andiamo a casa di Stratford, dove troviamo anche Dale, Martin e Spencer. Ridendo dico se per caso stavamo al Consiglio di Elrond, anche se mancava qualcuno. Io ovviamente faccio la parte di Pipino (Stratford sostiene che io ne sarei l'incarnazione, a causa della mia tendenza a fare rumore e combinare guai dovunque...), gli altri non so, ma viviamo un bel momento insieme. Ci facciamo una bella e storica foto insieme e salutiamo questo nostro caro amico. Non dico altro, ma eravamo tutti toccati e commossi.
Dale parte per Leeds dove lo aspettano p



Dale con uno sguardo da potenziale ladro...

Il cavalierato di San Gregorio Magno attribuitogli
da Papa Pio XI, suo ammiratore e lettore

La poltrona del suo barbiere di fiducia,
quella dove sedeva sempre lui

Quante miglia, quante conferenze, quante volte
sarà stata persa e ritrovata...?

Dale non ce l'ha fatta...


... e nemmeno io!

Due belle foto tra amici...

... a casa di Stratford

Eccoci a Londra, in piena zona Chesterton!

Non è Pump Street ma sicuramente era così!
er un'altra serata, Martin torna finalmente a casa, Spencer ed io andiamo in pullman a Londra, precisamente a Notting Hill, cari amici, dove ci aspetta il parroco cattolico che ci ospita nella canonica della Chiesa di San Francesco.
Sono molto emozionato, quasi come quando sono arrivato a Beaconsfield: questo luogo ha ispirato Chesterton a scrivere uno dei suoi più noti romanzi, una cosa che ci ha attratto talmente che abbiamo voluto intitolare il nostro negozio on line a Pump Street, il cuore di Notting Hill, che era il cuore del mondo per Adam Wayne. Guardate che siamo entrati in una via che sembrava proprio Pump Street...
Ho pensato che tutti dobbiamo amare e lottare per la nostra Pump Street, e in quel posto tutto sembra vero, magia di Chesterton.
Ceniamo in un bel posto a Kensington (col cameriere italiano che mi riconosce subito come italiano, bella cosa, mi fa piacere) e il nostro anfitrione, sacerdote colto e gentile, ci mostra St. Mary the Abbott, la chiesa dove i Chesterton si sposarono (ricordate la storia della pistola, del latte e del cartellino del prezzo sotto le scarpe di Gilbert...?), St. George a Campden Hill, la chiesa dove il bimbo Gilbert fu battezzato (rileggetevi la prima pagina di Autobiografia, io ho visto quella pagina!), le case elegantissime di questo nobile quartiere di Londra che ospita anche il giovane principe William e la sua graziosa moglie Kate.
Andiamo a dormire belli cotti, ma il nostro ospite fa un errore gravissimo: mi lascia un libro sui Martiri Inglesi sul comodino nella sua bella casa. Sto sveglio altre due ore a leggere senza riuscire a staccarmi, e non so ancora cosa mi aspetta il giorno dopo.
Non ho visto ancora niente.
Grande.

Oggi homeschooling e la libreria Loome

A Stillwater abbiamo visitato questa famiglia che gestisce un punto di riferimento per alcune famiglie con oltre venti bambini che praticano l'homeschooling, cioè la libertà di educare i propri figli secondo le proprie convinzioni.

Sono cattolici e abitano in una zona rurale distante dai centri abitati e non vogliono essere risucchiati dall'omologazione imperante.

Bravi! Viva la libertà!

In più gestiscono la libreria Loome Books, famosa e presente da tanti anni su internet e che può essere visitata proprio qui. È stata fondata da Thomas Loome e oggi è gestita da Chris e sua moglie. Vendono libri antichi. Abbiamo visto centinaia di metri di scaffali pieni di libri meravigliosi, anche in italiano.

Ci hanno offerto un'ottima torta di mele, succo (le mele sono della loro fattoria) e latte di capra (le capre sono loro).

Qui si vive da uomini liberi.

Tracce chestertoniane a Minneapolis

Alla St. Thomas University abbiamo avuto la piacevole sorpresa di poter vedere e toccare una nutrita collezione di prime edizioni delle opere di GKC, tra cui Ortodossia, Burloni Barbagrigia e altro ancora, lettere di Belloc, di Dawson e opere a tiratura limitata firmate da GKC.

Ne valeva la pena.