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giovedì 28 marzo 2013
Aneddoti su Chesterton - Sulla birra...
Aneddoti su Chesterton - Sulla porta di una pasticceria...
mercoledì 27 marzo 2013
Chesterton in altre parole - Jorge Luis Borges
"Inutile parlare della magia e dello splendore di Chesterton. Voglio celebrare altre virtù del famoso scrittore, la sua ammirevole modestia e la sua cortesia. I letterati che nel nostro paese accondiscendono al genere autobiografico ci parlano di sé stessi con un tono remoto e reverente come se parlassero di un parente illustre incontrato talvolta a veglie funebri. Chesterton invece è in gioviale intimità con Chesterton e perfino ne ride. Di questa virile modestia si trovano esempi in ogni pagina dell'Autobiografia. Trascrivo questo dal capitolo intitolato I sobborghi fantastici. Yeats, famosa poeta irlandese dichiara olimpicamente "Non c'è un solo imbecille che possa trattarmi da amico". Chesterton ci riflette e aggiunge: "Quanto a me suppongo che ci siano molti imbecilli che possono trattarmi da amico e anche molti amici che possano trattarmi da imbecille".
lunedì 25 marzo 2013
Ecco alcuni tra i presenti al funerale di G. K. Chesterton
Fonte: Catholic Herald, 19 Giugno 1936
Nelle foto: Frank Sheed, mons. Fulton Sheen, mons. Ronald Knox, Max Beerbohm, Dorothy Collins.
Un aforisma al giorno (solo attuale?)
Un aforisma al giorno (adatto alla Settimana Santa...)
Un aforisma al giorno (di grande attualità, no..?)
domenica 24 marzo 2013
Un aforisma al giorno
sabato 23 marzo 2013
venerdì 22 marzo 2013
Zamagni e Medaille sul distributismo a Bergamo
Comunicato Stampa
Il Movimento Distributista Italianocomunica che sabato 23 Marzo 2013 alle ore 15.00 presso la Sala Galmozzi dellabiblioteca centrale Caversazzi, via Tasso 4, ha organizzato un congresso internazionale sulla crisi e le attualità economico-sociali dal titolo"Distributismo: una proposta ragionevole per uscire dalla crisi".
Relatori saranno l'economista Stefano Zamagni, Professore di Economia presso l'Università di Bologna, e John Medaille, Professore di Distributismo presso l'Università di Dallas (USA).
Di fronte al drammatico scenario attuale, in cui la finanza e le grandi multinazionali sembrano aver ormai conquistato un posto da protagonista nel panorama economico-sociale, relegando il lavoro e la produzione di beni reali ad un ruolo marginale e secondario, il Distributismo, fondato da G.K Chesterton e H.Belloc nella prima metà del secolo scorso, propone un modello di società alternativo al capitalismo, di cui rifiuta la separazione tra capitale e lavoro, ed al social-comunismo, di cui rifiuta lo statalismo e la limitazione del libero mercato.
Il Distributismo è infatti per la massima possibile distribuzione della micro e piccola proprietà privata, perchè ritiene che questa condizione sia l'unica che possa garantire stabilità e prosperità economica, oltre che il recupero della dignità del lavoro e della sua valenza di mezzo per lo sviluppo umano. Il Distributismo è anche per un ragionevole decentramento dei poteri e per unapartecipazione dei lavoratori alle scelte concrete legate alla loro vita professionale.
Il Distributismo non ha nulla da inventare perchè già vive nello spirito delle migliaia di piccolissime, piccole e medie imprese, legate al mondo della cooperazione e del privato sociale, dell'artigianato e della libera professione, che costituiscono la spina dorsale dell'attività economica della nostra nazione.
Ci rivolgiamo pertanto a tutte le associazioni di categoria che in qualche modo hanno a cuore questo settore vitale dell'attività produttiva nazionale ed in generale a tutte le associazioni culturali e sociali che intendono impegnarsi a contribuire al bene comune. A loro chiediamo di prendere parte al congresso che stiamo organizzando, per discutere ed approfondire le questioni importanti che verranno affrontate.
Ci rivolgiamo anche a tutti i cittadini bergamaschi che, al di là ed al di sopra di ogni ideologia partitica, siano seriamente interessati a migliorare le condizioni del nostro vivere quotidiano.
Per ogni ulteriore informazione si prega di contattare:
movimentodistributista@gmail.com
Cordiali saluti
Dr Matteo Mazzariol
Presidente Movimento Distibutista Italiano
giovedì 21 marzo 2013
Oggi ricorre un anniversario, quello del G.K.'s Weekly
Fu il cavallo di battaglia, l'impegno numero uno dei suoi ultimi anni.
Presto un post su questo argomento.
Auralia pubblica George MacDonald, scrittore amatissimo da GKC, e allora noi diamo spazio...
Buongiorno Uomo vivo,
vorrei allora approfittare della disponibilità.
Su George Macdonald abbiamo appena lanciato un sito dedicato al libro "Sulle Ali del Vento del nord" che aggiorneremo man mano, l'indirizzo è questo:
http://auralia-edizioni.com/romanzi-classici-fantasy/
Oltre a questo libro abbiamo pubblicato la raccolta di racconti incantati "La Chiave d'oro", se ti fa piacere e desideri segnalarli potrei mandarti del materiale su questi libri con sinossi, quarta di copertina e immagini, ne sarei veramente felice. Abbiamo già pronta la saga di Lilith in tre capitoli, probabilmente il libro più bello che abbia mai letto in assoluto, ma prima di pubblicarla preferiamo dilazionare e far conoscere MacDonald che per ragioni oscure rimane assolutamente sconosciuto!
Marco Gionta
Auralia
William Oddie, editorialista prestigioso del Catholic Herald, riprende la nostra segnalazione su Papa Francesco "chestertoniano"
mercoledì 20 marzo 2013
Dale Ahlquist a Grottammare, sabato 23 Marzo 2013 ore 21.15
Paolo Gulisano e Marco Della Luna a Bergamo
Informiamo che giovedì 21 marzo presso la bilblioteca Caversazzi a Bergamo, in via Tasso 4, in concomitanza con la mostra sul Distributismo, si terranno due conferenze:
alle 18.30 "I padri fondatori del Distributismo: Chesterton, Belloc, McNabb", tenuta daPaolo Gulisano, autore di "Chesterton e Belloc. Apologia e profezia" e di "Babylondon. Padre McNabb, maestro di Chesterton, nel caos di Babylon-London" e di altri libri su C.S.Lewis e J.R.R.Tolkien.
alle 20.30 "CImit€uero: quale rapporto tra denaro, debito e valore", tenuta da Marco Della Luna, autore di "Euroschiavi. Dalla truffa alla tragedia" e "CImiteuro: Uscirne e risorgere".
Dr Matteo Mazzariol
martedì 19 marzo 2013
lunedì 18 marzo 2013
Un aforisma al giorno
Innocent Smith in Gilbert Keith Chesterton, Manalive
domenica 17 marzo 2013
L'Hotel Hassler, dimora di Gilbert e Frances Chesterton a Roma
I coniugi soggiornarono all'Hotel Hassler, sopra piazza di Spagna (lo vedete in foto, dietro la palma).
Qui GKC scrisse La resurrezione di Roma, da qui partì per andare da Mussolini e alla sorprendente ed indimenticabile udienza con Papa Pio XI, suo lettore e ammiratore.
Qui, nella hall, incontrava i bimbi e una volta qualcuno l'ha visto mentre si faceva pettinare da loro...
Una specie di "luogo sacro", per noi.
sabato 16 marzo 2013
venerdì 15 marzo 2013
Elizabeth Lev su Zenit parla della nostra Conference di domani
Saturday, March 16, on the eve of the installation of the first Jesuit Pope, the American and Italian Chesterton Societies will hold an all-day conference at the Oratorian church of Chiesa Nuova.
"All Roads Lead to Rome," draws on the theme of Chesterton's conversion to Roman Catholicism and his great contributions to the Church with his prolific talents.
One of the main reasons the conference is in Rome is to commemorate the extended stay that Chesterton made to Rome in the winter of 1929. He stayed with his wife Frances above the Spanish Steps at the Hotel Hassler and came to know the city, and sought to describe its essence in his book, The Resurrection of Rome. The principal purpose of his visit was the beatification of 136 Catholic martyrs of England and Wales, which included many Jesuits.
At that critical time of reconciliation between the Church and the Italian state, which had wrested Rome away from Blessed Pope Pius IX in 1870, Chesterton had the opportunity to meet Pope Pius XI (as well as Mussolini) and this encounter with the city and the Pope himself helped him grow in his understanding of the universal church.
Chesterton later wrote "Then he [the Pope] made a motion and we all knelt and in the words that followed I understood for the first time something that was once meant by the ceremonial use of the plural; and in a flash I saw the sense of something that had always seemed to me a senseless custom of king. ... I knew that something stood there infinitely greater than an individual; I knew that it was indeed 'We'; We, Peter, and Gregory and Hildebrand and all the dynasty that does not die."
Certainly the city and the world felt the meaning of "We" as we watched Pope Francis step out on the balcony last night as the 265th Successor of St. Peter.
Chesterton, who has garnered a worldwide following in a multitude of languages, fills the bill for the modern evangelization: brilliant, holy and a wonderful communicator to the world as it is today. Chestertonians, as his followers are known, see endless similarities in the challenges their mentor faced in an increasingly secular society and our own times.
Deacon Spencer Howe of the North American College, one of the organizers of the event, explained to me the pertinence of this author from a seemingly far away age, in an ahistorical world.
"Chesterton was a man who saw reality -- and was able to communicate it in unforgettable ways. He was a prophet whose hundred-year-old books are still as pertinent, readable and clear as ever. Before all else he was a believer."
The conference is held in Italian and English and starts at 10 a.m. on Saturday, March 16, and is free. For more information visithttp://uomovivo.blogspot.it/2013/02/convegno-chestertoniano-tutte-le-strade.html
* * *
giovedì 14 marzo 2013
Sabato 16 Marzo 2013 il Convegno All Roads... - Tutte le strade...
Sull'edizione straordinaria dell'Osservatore Romano per l'elezione di Papa Francesco I un articolo su Chesterton e il Papato
http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/061q01.pdf
mercoledì 13 marzo 2013
Habemus papam.
Oremus pro Ecclesia Una Sancta Catholica Apostolica.
Un aforisma al giorno (un po' di distensione dopo la fumata nera di oggi...)
Dal Nostro Andrea Carbonari
Un aforisma al giorno (in Sede Vacante, lo rimettiamo...)
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
Un aforisma al giorno
lunedì 11 marzo 2013
Articolo: "Delle case cristiane è rimasta solo la cenere"
"Delle case cristiane è rimasta solo la cenere"
http://www.zenit.org/it/articles/delle-case-cristiane-e-rimasta-solo-la-cenere
Articolo: PAKISTAN - Pakistan: vandalizzato il memoriale di Shahbaz Bhatti
PAKISTAN - Pakistan: vandalizzato il memoriale di Shahbaz Bhatti
http://www.asianews.it/notizie-it/Pakistan:-vandalizzato-il-memoriale-di-Shahbaz-Bhatti-27355.html
Articolo: LIBIA - EGITTO - Bengasi, muore un cristiano egiziano arrestato dagli estremisti islamici
LIBIA - EGITTO - Bengasi, muore un cristiano egiziano arrestato dagli estremisti islamici
http://www.asianews.it/notizie-it/Bengasi,-muore-un-cristiano-egiziano-arrestato-dagli-estremisti-islamici-27354.html
Pakistan (Asianews) - Vandalizzato il memoriale di Shahbaz Bhatti
http://www.asianews.it/notizie-it/Pakistan:-vandalizzato-il-memoriale-di-Shahbaz-Bhatti-27355.html
Il cardinale Dolan è troppo simpatico.
http://www.rainews24.rai.it/it/video.php?id=32837
sabato 9 marzo 2013
A Milano le scuole portano i bambini allo spettacolo Piccolo Uovo, storia «di famiglie con due mamme o due papà» Leggi di Più: Piccolo Uovo a Milano. Invito alle scuole - da Tempi
venerdì 8 marzo 2013
Uomini e tristezza - Milano - A scuola arriva l'indottrinamento all'ideologia gay per bambini dai 3 agli 8 anni.
Gli insegnanti portano centinaia di bambini allo spettacolo ''Piccolo Uovo'', storia di famiglie con due mamme o due papà
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: Tempi
LEGGI >>> http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2673
Un aforisma al giorno
giovedì 7 marzo 2013
Dal prof. Carlo Bellieni - Il bebè guarito dall'HIV
Il bebè guarito dall'HIV
March 7th, 2013Avere l'AIDS è una tragedia, sentirsi responsabili di trasmetterlo al proprio figlio raddoppia la sofferenza. Aver forse trovato come curare i neonati ad alto rischio di AIDS è invece una vittoria di tutti, e questo sembra essersi realizzato in questi giorni in un ospedale del Mississipi: un bambino ad altissimo rischio di infezione da HIV è risultato completamente guarito dopo un trattamento precocissimo ed intensivo con farmaci detti "antiretrovirali". Finora esistevano cure ma che non avevano raggiunto questo livello di successo, certamente ancora tutto da verificare per non creare poi tristi disillusioni, ma ben augurante; successo simile a quanto era risultato dall'uso di cellule staminali adulte che avevano avuto di recente successo in Germania curando un adulto sieropositivo.
Oggi l'infezione da HIV è una pandemia e il binomio AIDS e gravidanza genera non solo dolore ma anche scelte negative: circa un settimo dei feti a rischio di nascere contagiati dall'AIDS vengono abortiti, secondo un recente studio italiano, e le donne sieropositive sono in certi contesti addirittura costrette alla sterilizzazione forzata (Reproductive Health Matters, 2012). Oggi possiamo forse uscire da questo quadro di terrore, eppure promettenti ricerche come quella che ha portato al successo sopracitato rischiano di non essere supportate da fondi sufficienti. Proprio il National Institute for Health, che ha finanziato lo studio che ha curato il bambino dall'AIDS, rischia in questi giorni di perdere 1,6 miliardi di dollari di budget. Lo stesso dicasi per le malattie rare, per le quali non esiste ancora una terapia risolutiva e per questo sono chiamate "malattie orfane": sono migliaia, ma la rarità delle singole patologie fa sì che esse siano trascurate dai principali investimenti pubblici e privati, come riporta la fondazione Telethon. E' ovvio allora che i criteri di supporto alla ricerca dovrebbero essere rivisti e portati più a contatto con le necessità delle parti deboli: anche la rivista Lancet nel 2009 riportava che la sovvenzione pubblica alle ricerche scientifiche è scarsamente correlata con il peso sui pazienti delle malattie studiate nelle ricerche che vengono finanziate.
Carenze nei fondi per la ricerca, ma anche per la cura: malaria, tubercolosi e tante altre malattie dilagano nei Paesi emergenti ancora in attesa di interventi radicali, mentre in Europa abbiamo assistito a tagli nella spesa pubblica che sono andati a colpire l'assistenza alle persone con malattie croniche.
Ma dai massmedia la complessità di questo problema non emerge e vengono chiesti con soffocante insistenza fondi e strutture solo per la ricerca su campi etici che fanno discutere – anche se non hanno ancora portato risultati – ma che sono di moda: primi su tutti gli studi sugli embrioni umani. E a leggere certi giornali, sembrerebbe che gli interessi della gente debbano focalizzarsi non sulla cura delle grandi patologie, ma sulla medicina estetica, sui vari tipi di fecondazione medica, di selezione embrionaria, e sulla ricerca esasperata di nuovi sistemi di selezione genetica prenatale, tante sono le pagine che dedicano a questi temi.
I successi nella cura dell'AIDS – malattia oggi diffusa soprattutto nelle popolazioni povere - ci portano allora a puntare il dito sulle priorità; fino agli anni '90 una donna sieropositiva aveva il 30% di possibilità di passare la malattia al figlio e oggi i trattamenti preventivi hanno ridotto questo rischio al 2% ma i farmaci necessari sono a portata di tutti, soprattutto nei Paesi emergenti? Oppure prevalgono altre scelte? Ed è sufficiente l'attuale livello della ricerca scientifica per le malattie diffuse soprattutto tra la fetta di popolazione che ha meno voce? Oggi più che mai serve distinguere cosa realmente è il diritto alla salute: per allocare i fondi, i governi devono scegliere se considerare questo diritto solo come la soddisfazione dei desideri dettata dalle leggi del mercato, o come il sostegno sociale alle situazioni più difficili e alle persone più deboli
mercoledì 6 marzo 2013
Il Movimento Distributista Italiano organizza una serie di incontri
Un aforisma al giorno
Convegno Chestertoniano - Piccole modifiche al programma (comunque il volantino di ieri riporta quello giusto!)
martedì 5 marzo 2013
Dal prof. Carlo Bellieni - Eugenetica e altri malanni (per dirla alla GKC...)
March 5th, 2013Turner syndrome: evaluation of prenatal diagnosis in 19 European registries.
Am J Med Genet A. 2004 Aug 15;129A(1):16-20.In questo studio, i feti con Sindrome Turner (bassa statura e bassa fertilità) sono abortiti nel 78% dei casi. Eugenetica o no?March 5th, 2013Outcome of fetuses with Turner syndrome: a 10-year congenital anomaly register based study.
J Matern Fetal Neonatal Med. 2012 Jan;25(1):68-73.Il 66% dei feti diagnosticati con Sindrome Turner vengono abortiti. E la S. Turner implica solo bassa statura e bassa fertilità (intelligenza e altri parametri sono normali)…
La salute dell'imperfezione
March 5th, 2013Che cosa significa sentirsi in salute? Rispondere ai criteri dettati dalla moda irreale e perfezionista dominante oppure accettare l'imperfezione con carità e compassione?
Per rispondere a queste e altre domande relative al significato profondo del termine salute, ZENIT ha intervistato il dott. Carlo Valerio Bellieni neonatologo docente di Terapia Neonatale alla Scuola di Specializzazione in pediatria dell'Università di Siena. Membro dellaEuropean Society of Pediatric Research, del Direttivo Nazionale delgruppo di Studio sul Dolore della Società Italiana di Neonatologia e della Pontificia Accademia Pro Vita. È membro anche del direttivo nazionale dell'associazione Scienza e Vita ed è Segretario del Comitato di Bioetica della Società Italiana di Pediatria.Dottor Bellieni, in un articolo recentemente pubblicato dall'edizione di ZENIT in inglese Lei ha espresso un'originale visione della parola "salute", definendola come "lo stato di soddisfazione personale, supportato socialmente". Perché è importante domandarsi cosa significa davvero "salute"?
Bellieni: Perché il termine "salute" si accosta troppo spesso all'idea di perfezione fisica e mentale – sbagliando! - e questo ha due brutte conseguenze: la prima è che, in fondo, nessuno finisce per essere considerato davvero sano; la seconda è che, allora, tutti sono per forza insoddisfatti. Alla fine la salute, che consideriamo come un diritto, diventa invece un'utopia. Invece la salute è ben altro che un'utopica perfezione e questo ha delle ricadute sociali e politiche.
Ci spiega cosa intende per "salute"?
Bellieni: Provate a domandarvi quando non sentite di essere sani: vedrete che la risposta non è quella della pubblicità televisiva, cioè quando siete pressoché perfetti (che poi è quella che dà anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità). Ma sentite di essere sani quando riuscite a fare le cose di tutti i giorni, o le cose che fanno tutti quelli della vostra età. Dunque il vecchio è sano se fa quello che piace fare ad un anziano; il bambino è sano se fa quello che piace fare ad un bambino. Insomma, si è sani se si è soddisfatti di quello che si riesce a fare, non se si fanno cose impossibili e allucinanti.
Dunque anche per il disabile è possibile sentirsi in salute?
Bellieni: Certo, basta però che non sia un "accontentarsi" o un "rassegnarsi". Per questo occorre un costante appoggio sociale.
È questa la ricaduta politica?
Bellieni: Sì, perché gli Stati devono mettere le politiche sociali al primo posto, quando scrivono le leggi finanziarie, mentre recentemente abbiamo notato in molti Paesi tagli gravissimi alle politiche sociali, con proteste dall'Inghilterra all'Italia. C'è poi un altro risvolto di un malinteso senso della parola salute.
Quale?
Bellieni: Se la salute è il pieno benessere, e se le leggi statali legano l'interruzione volontaria di gravidanza al rischio per la salute (cioè al rischio di perdere qualunque dettaglio della propria vita così come l'abbiamo programmata), è facile giustificare l'aborto come un rischio per la salute. Invece la salute, per essere definita tale, richiede di essere supportata socialmente, cioè di non lasciare nessuno solo di fronte alle scelte difficili della vita. Inoltre, rendere soggettiva l'idea di salute mostra un evidente paradosso che notiamo nel caso dell'aborto legalizzato: è l'unico punto in tutta la medicina in cui la paziente si auto-diagnostica il rischio per la salute e si auto-prescrive la terapia. Ma nel resto della medicina le cose non vanno così: serve oggettività ed esperienza.
Di chi è la responsabilità per recuperare il senso del termine "salute" e non cedere al soggettivismo e all'insoddisfazione?
Bellieni: In primo luogo dei mass-media, che legano troppo spesso la soddisfazione o il benessere al consumismo e a tutto quello che ne deriva. E che non mostrano la vera vita e le vere speranze delle persone malate. Penso che basterebbe mostrare lo sport dei disabili con intelligenza, per mostrare a che punte di eccellenza arriva la persona umana quando non è lasciata sola. Invece le Paralimpiadi sono trasmesse quasi di sfuggita e non le ha viste nessuno. Peccato.
E la politica?
Bellieni: Può fare molto se riprende a parlare un linguaggio culturale e "prepolitico", cioè di benessere vero delle persone, a parlare di sviluppo sostenibile, di difesa della vita debole e di ecologia, tre campi strettamente uniti e che sono curati da scienziati e studiosi che temono il decadimento della civiltà occidentale. Invece spesso la politica finisce col perdere le priorità e insegue più il benessere consumistico di una minoranza che il benessere vero della popolazione, cioè la ricerca di una salute correttamente intesa senza pretese eccessive e consumistiche.
(05 Marzo 2013) © Innovative Media Inc.