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Dal blog di Andrea Tornielli. Tracce di storicità della nostra fede.

Ecco cosa ci dice Andrea Tornielli sulla mostra Con gli occhi degli Apostoli al Meeting di Rimini:

Cari amici, sono stato per due giorni al Meeting di Rimini e dopo un paio di tentativi a vuoto, venerdì mattina sul presto sono riuscito a visitare la mostra"Con gli occhi degli apostoli", una delle più visitate – anzi credo la più visitata – del Meeting. Anche la presentazione della mostra, con la partecipazione del Custode di Terrasanta Pierbattista Pizzaballa e di don José Miguel Garcia è stato uno degli appuntamenti più seguiti della kermesse ciellina riminese.

La mostra propone al visitatore un percorso che lo fa "entrare" in Cafarnao, il villaggio sulle rive del mar di Galilea dove sono avvenuti diversi episodi evangelici e dove Gesù si era trasferito a vivere nella casa di Pietro e di Andrea. Ho avuto la fortuna di visitare più volte il sito archeologico di Cafarnao, e l'ho trovato, dopo la grotta di Nazaret, il luogo più bello e affascinante della Terrasanta, perché guardando a quelle pietre, a quelle strade, ai resti della sinagoga dove Gesù ha insegnato, e soprattutto guardando alla casa di Pietro, il tutto a pochi passi dalla riva, si ha la percezione non soltanto di come fossero ambientati alcuni episodi chiave dei vangeli, ma anche della semplicità dell'esperienza cristiana degli inizi: la convivenza quotidiana con Gesù di quel gruppo di primi discepoli.

La mostra mi ha aiutato a entrare ancor di più in questa dimensione, e sarebbe bello se fosse perennemente ricostruita ed esposta anche a Cafarnao, perché rappresenterebbe un aiuto eccezionale per i visitatori. In quel luogo gli studi archeologici hanno ottenuto risultati davvero rilevanti e incontrovertibili. Mi ha colpito questa lunga didascalia della mostra, che si leggeva in prossimità della ricostruzione della casa di Pietro, trasformata fin da tempi antichissimi, in luogo di culto, lasciando intatta e particolarmente venerata la stanza dove abitava Gesù. Si tratta della testimonianza di padre Virgilio Corbo (morto nel 1991), uno degli archeologi che ha portato alla luce il villaggio.

"E' vent'anni che studiamo questi reperti. Abbiamo scavato seguendo le indicazioni topografiche dei vangeli e abbiamo trovato il villaggio così come è descritto nel vangelo di Marco. Se questo è il villaggio, la casa di Pietro non può che essere la casa dove, insieme ai segni di una particolare venerazione dell'apostolo, sono tornati alla luce gli unici pavimenti intonacati in battuto di calce, un tipo di decorazione ritenuta in quei tempi più preziosa del mosaico. Tant'è vero che veniva utilizzata nei triclini della reggia erodiana di Macheronte e nel teatro di Cesarea Marittima. Ora, se questo tipo di intervento architettonico è stato realizzato solo in quelle due camere e in nessun'altra abitazione del villaggio, significa che quei due vani erano a disposizione di una persona degna di particolare considerazione. E per quale persona, se non per l'amico Gesù, come ci informano i vangeli, Pietro avrebbe approntato una simile dimora? Raramente l'archeologia precostantiniana ha raggiunto simili risultati. Quale altra prova pretende l'archeologia? Per ulteriori ragguagli credo proprio che dovrà attendere di interrogare Pietro".

Al di là delle prove (che sono un conforto, un aiuto alla fede, dato che attestano come i vangeli non siano affatto una costruzione posteriore, una tarda invenzione di un gruppo di uomini con manie mistiche, ma siano piuttosto fondati sul racconto di testimoni oculari), la bellezza della mostra sta in ciò che richiama e in ciò che provoca. Ha affermato don Luigi Giussani:

"Io non mi stancherò mai quando uso la parola fede di ricordare cosa vuol dire, perché non si sa cosa vuol dire, anche se la si definisce teologicamente. La fede è il riconoscimento stupefatto, grato, intimidito e nello stesso tempo esaltante, di una presenza; perché Dio è venuto ed è fra noi".

La mostra sullo sguardo degli apostoli, portandoti dentro la vita quotidiana di Cafarnao, è come se suggerisse la risposta a una domanda di Dostoevskij che campeggia alla fine del percorso: "Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni, può credere, credere proprio, alla divinità del Figlio di Dio Gesù Cristo?". Sì, può credere, se ha la grazia di incontrare oggi una presenza affascinante e attrattiva. Com'è accaduto a quei pescatori di Cafarnao.

lunedì 29 agosto 2011

Un aforisma al giorno (riproponiamo uno dei primissimi post di questo glorioso blog!)


Ah, io non posso concepire né tollerare alcuna utopia che non mi lasci la libertà che mi è più cara: la libertà di vincolare me stesso.

Gilbert K. Chesterton,Ortodossia

Un aforisma al giorno

"Gli uomini che credono veramente in sé stessi sono tutti nei manicomi".

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

domenica 28 agosto 2011

Un aforisma al giorno sempre da riproporre.

Ogni particolare indica qualche cosa, certo, ma in genere indica la cosa sbagliata. A me sembra che i fatti indichino in tutte le direzioni, come i mille rami di un albero È solo la vita dell'albero che ha unità e si innalza, solo la linfa verde che sgorga, come una fontana, verso le stelle.

Gilbert Keith Chesterton, Il Club dei Mestieri Stravaganti

venerdì 26 agosto 2011

I cristiani in politica al Meeting: tra gli altri il fratello di Shahbaz Bhatti e Blond

http://www.meetingrimini.org/tvondemand2011/?id=1008&id_n=11695


Qui trovate, tra gli altri, i discorsi di Paul Bhatti, fratello del ministro cattolico pakistano Shahbaz Bhatti ucciso pochi mesi fa da fanatici in odio alla nostra fede, e del consigliere del premier britannico David Cameron, Phillip Blond, grande estimatore di GKC, distributismo e dottrina sociale cattolica.

Alec Guinness: Father Brown's cross

Guarda questo video su YouTube:

http://www.youtube.com/watch?v=P-BNonixFao&feature=youtube_gdata_player


Qui potete ammirare sir Alec Guinness, convertitosi al cattolicesimo grazie all'interpretazione di questo film, nei panni di Padre Brown.

Il nostro GK Chesterton al Worcester College

Guardate questo video su YouTube:

http://www.youtube.com/watch?v=K4wUYTMcXBE&feature=youtube_gdata_player

Lo abbiamo già proposto ma non tutti hanno avuto la possibilità di vederlo e sentirlo. È Gilbert che riceve la laurea honoris causa nell'ateneo americano di Wocester.

Si intravede e si sente.

Grande!

Un aforisma al giorno

"Vi sono persone che non amano il termine dogma. Fortunamente, sono libere e dispongono di un'alternativa. La mente umana conosce due cose, e solo due: il dogma e il pregiudizio. Il Medioevo fu un'età razionale, un'epoca di dottrina. La nostra epoca, al massimo, è un'epoca poetica, un'età di pregiudizio".

Gilbert Keith Chesterton, Ciò che non va nel mondo

Fabio Trevisan ci parla de L'Uomo Comune e Ciò che non vs nel mondo

 

 

 

DUE LIBRI A DIFESA DELL'UOMO COMUNE

 

La meritoria iniziativa della Casa editrice Lindau di dare continuità alle pubblicazioni del grande scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) ci permette di accostare temi ricorrenti ed importanti nell'opera del saggista e romanziere londinese, al di là di logori schemi ideologici che vorrebbero collocare ed inquadrare le sue opere secondo categorie pre-confezionate e quindi pregiudizievoli alla comprensione dei testi.I due saggi a difesa dell'uomo comune che ci accingiamo a recensire per stimolarne una proficua ed attenta lettura sono"L'Uomo Comune" "Ciò che non va nel mondo". Dotato di un naturale temperamento artistico (soprattutto nella pittura e nella poesia) che gli permise di fruire di una vasta e fertile immaginazione, Chesterton  era altresì provvisto di un incredibile talento per l'essenzialità della verità filosofica, che partiva dalla constatazione sorprendente e meravigliosa dell'ovvio e della semplicità dell'uomo comune. Questa è la natura "democratica" di Chesterton, la difesa appassionata e cattolica del povero Uomo Comune perseguitato. La cifra della comprensione dei suoi scritti passa attraverso il vibrante e tenace appello non demagogico né populista in favore della gente comune, delle loro tradizioni e dei loro costumi. Nell'opera Ciò che non va nel mondo (1910) non è accidentale che la parte iniziale sia dedicata all'Uomo senza casae che quella finale sia rivolta alla Casa dell'uomo: e questo non è affatto un gioco di parole. A Chesterton interessa davvero tutto l'uomo con le sue canzoni un po' stonate, il sudore sacro per le fatiche quotidiane, i suoi proverbi ancestrali e persino l'esattezza di alcuni luoghi comuni resi intellettualmente frivoli ed obsoleti.A distanza di cento anni, la freschezza delle sua argomentazioni e la stringente ed acuta attualità dei suoi illuminanti paradossi ci sorprendono ininterrottamente. Ciò che connota primariamente il pensiero dello scrittore di Beaconsfield è la ricerca appassionata e sincera della verità, da lui cercata e trovata nell'autentica e sana dottrina cattolica. Per Chesterton l'ortodossia (da ricordare lo splendido saggio omonimo del 1908) rappresenta un punto definito, come il dogma. Difesa dell'ortodossia e dell'Uomo Comune vanno di pari passo, in opposizione allo sterile ed ipocrita intellettualismo. In Ciò che non va nel mondo il "neo-ipocrita" è colui che si oppone al dogma ed all'ortodossia: <<Vi sono persone che non amano il termine dogma. Fortunamente, sono libere e dispongono di un'alternativa. La mente umana conosce due cose, e solo due: il dogma e il pregiudizio. Il Medioevo fu un'età razionale, un'epoca di dottrina. La nostra epoca, al massimo, è un'epoca poetica, un'età di pregiudizio>>.

Il pensiero di Chesterton si caratterizza nel continuo ricorso ad immagini ed esempi efficaci, fatti per rafforzare il concetto, come quello che evidenzia la riflessione precedente: <<Dire che un bue può essere mangiato mentre un uomo non dovrebbe esserlo significa enunciare una dottrina. Dire che si dovrebbe mangiare il meno possibile di qualunque cosa significa manifestare un pregiudizio, chiamato anche, talvolta, ideale>>. Il famoso creatore di Padre Brown intendeva così stigmatizzare, a tutela dell'uomo comune, la nostra moderna vaghezza, che perde e allontana gli esseri umani come in una nebbia. Chesterton volle così condannare quello scetticismo e quel relativismo che permeavano la società e che impedivano di fatto il coraggio delle scelte libere ed audaci dell'uomo. Anche ai giovani d'oggi, stretti nella morsa dell'individualismo e dell'insicurezza, questa frase di Chesterton potrebbe aiutare a credere con fiducia ed a perseverare nella ricerca della verità: <<Gli uomini sono disposti a camminare sull'orlo di un abisso se il cielo è limpido, ma si terranno ben alla larga dal precipizio se c'è nebbia>>.Chesterton invitava a vigilare sulle suggestioni della mentalità moderna, come espresse chiaramente nell'opera L'Uomo Comune<<Il problema maggiore di quella che si autodefinisce "mentalità moderna"sono i binari, la nostra abitudine a essere soddisfatti di stare nei binari perché ci viene detto che sono binari di cambiamento>>.

 

 

 

Chesterton struttura  le sue riflessioni su intuizioni folgoranti per tenerci desta la mente e dotarci di strumenti utili all'analisi. Come abbiamo cercato di rimarcare, il grande scrittore inglese difese l'uomo comune in forza e nel rispetto del disegno creativo ed originale di Dio, come si può constatare in Ciò che non va nel mondo<<Dio è colui che può creare dal nulla. L'uomo, si può dire, è colui che può creare da qualsiasi cosa esistente. In altre parole, mentre la gioia di Dio consiste nella creazione illimitata, la gioia peculiare all'uomo è la creazione limitata, la combinazione di creazione e limiti>>. Quella "gioia di Dio" che, per analogia, è la gioia delle Sue creature, come espresso in modo entusiasmante nell'Uomo Comune<<Se solo occasionalmente ci sorprendiamo nell'atto di gridare di gioia, è perché solo in modo parziale o imperfetto siamo figli di Dio; non del tutto diseredati, ma nemmeno del tutto familiarizzati. In breve soffriamo le conseguenze della Caduta, cioè del Peccato originale>>. Quella gioia, sola appariscenza del pagano,che dovrebbe costituire l'essenza del cristiano, quella gioia quale vero segreto del cristiano.

Chesterton ribadisce che quella gioia è fondata ontologicamente ela espresse in modo efficace nell' "uomo vivo" Innocenzo Smith che incarnò paradossalmente la libertà dell'Uomo Comune:<<Ogni uomo è un re ed ogni cappello è una corona>>. Ogni uomo, in quanto creato ad immagine di Dio, aveva una dignità inalienabile ed avrebbe dovuto essere aiutato nelle scelte della vita quotidiana. Chesterton ricorse ancora, con impareggiabile maestria, a due immagini contrapposte (il solco dei carri ed i binari dei treni) per esprimere il nucleo della vera libertà,come evidenziò nel saggio L'Uomo Comune <<Faccio notare che della mente moderna si dice più spesso che procede entro i binari, piuttosto che in carreggiata .Il termine "carreggiata" era comunemente usato in riferimento ai solchi lasciati dai carri, in un tempo in cui a trainarci erano cavalli … la peculiarità del binario consiste nella sua incapacità di offrirci qualcosa di nuovo, al di là del condurci in posti nuovi e possibilmente anche oltre, con una velocità assolutamente nuova. La sostanza di ciò che intendo dire è questa quando parlo di binari moderni, ossia che la loro unica forma di progresso è il procedere sempre più velocemente lungo una sola linea, in un'unica direzione. Non hanno la curiosità di fermarsi, né il coraggio avventuroso di procedere all'indietro>>. Chesterton non era un nostalgico passatista, ma condannava quella "paura del passato" che attanagliava ed immobilizzava l'autentica libertà dell'Uomo Comune. Con parole che rapiscono deliziosamente il nostro cuore e con riflessioni che commuovono per la struggente bellezza delle immagini evocate, Chesterton così scriveva in Ciò che non va nel mondo <<Per qualche strana ragione l'uomo pianta sempre i propri alberi da frutto in un cimitero. L'uomo può trovare la vita soltanto in mezzo ai morti. L'uomo è un mostro deforme, con i piedi rivolti in avanti e la testa girata indietro. Può creare un futuro lussureggiante e ciclopico soltanto fintanto che pensa al passato>>.

Lo scrittore londinese collegava la strenua difesa della libertà dell'Uomo Comune con la libertà di restaurare il passato, come espresse brillantemente nel capitolo intitolato al "tempio incompiuto":

<<I grandi ideali del passato sono falliti non perché sono vissuti troppo, ma perché non sono vissuti abbastanza. L'umanità non ha superato il Medioevo. Piuttosto, si è ritirata da esso disordinatamente. L'ideale cristiano non è stato tentato e trovato manchevole ma è stato trovato difficile e per questo lo si è lasciato intentato>>.

Tornando all'immagine del treno sui binari, Chesterton associò a quell'immagine la vita intellettuale della sua epoca: <<La vita intellettuale di oggi continua a colpirmi perché, in linea di massima, può essere simboleggiata dal treno, o dalla rotaia, o dal binario. Si fa un gran parlare e ci si entusiasma molto di talune mode o direzioni di pensiero, proprio come non si pongono limiti alla velocità raggiungibile lungo i binari. Ma se cominciassimo seriamente a pensare all'idea di uscire dai binari, scopriremmo che ciò che vale per il treno vale anche per la verità. Scopriremmo che è effettivamente più difficile uscire dai binari quando il treno procede velocemente che quando avanza lentamente. Scopriremmo che la rapidità è rigidità … e alla fine nessuno farà il salto verso la vera libertà intellettuale, proprio come nessuno salterebbe giù da un treno in corsa … questo mi pare il segno distintivo di ciò che nel moderno chiamiamo "pensiero progressista".

 

Chesterton proseguì il confronto tra le cose antiche e moderne inCiò che non va nel mondo, in quanto volle evidenziare il giusto rapporto che l'Uomo Comune aveva naturalmente con le cose.

Il secolarismo che ha espunto il posto di Dio nella vita dell'uomo aveva prodotto innumerevoli e deprecabili separazioni. Non solo ciò che Dio aveva unito, ad esempio nel Sacramento del Matrimonio, l'uomo non avrebbe osato separare, ma anche ciò che l'Uomo Comune aveva unito, l'uomo non avrebbe potuto disgiungere: <<Il principio di cui parlo può essere osservato dappertutto, confrontando le cose antiche e universali e quelle moderne e specialistiche>>.

Chesterton perorava a tutto campo la libertà dell'uomo, quella libertà che solo nel Dio vivente (Gesù) avrebbe potuto avere vera attuazione; si scagliò così contro tutte le divisioni che impoverivano ed imbarbarivano l'Uomo Comune: <<Il mondo è un unico, violento tribunale specializzato in divorzi; eppure, nonostante ciò, vi sono ancora molte persone che sentono nella propria anima la voce tonante dell'autorità delle usanze umane: ciò che l'uomo ha unito, l'uomo non separi>>. Due libri, due saggi: Ciò che non va nel mondo L'Uomo Comune di strettissima e sconvolgente attualità; due opere, quelle di Chesterton, in stretta continuità con molte altre, che tracciano un possibile itinerario di salvezza per l'Uomo Comune, nella speranza di un mondo migliore secondo il progetto di Dio.

 

 

FABIO TREVISAN

giovedì 25 agosto 2011

Ecco la Review al Meeting!


Da destra a sinistra: Gloria Garafulich - Grabois, segretaria del GK Chesterton Institute for faith and culture e membro del board americano e italiano della rivista; Fabio Trevisan, fondatore dei Gruppi Chestertoniani Veronesi, direttore esecutivo della Società Chestertoniana Italiana e membro del board italiano della Review; Marco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana Italiana e membro del board italiano della Review, con la Review in braccio come una creatura; Annalisa Teggi, traduttrice ufficiale della Review italiana.

Ne abbiamo qualche copia ancora allo stand del Meeting, area A2, presso la Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati. Andate!!!

Un bell'articolo di Luca Negri parla di noi, della Review e ovviamente di GKC!

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-una-rivista-dedicataal-grande-chesterton-2818.htm

Un grazie sentito a Luca Negri, oramai inossidabilmente chestertoniano.

mercoledì 24 agosto 2011

Ulteriore tripudio...

Noi della SCI ci sentiamo protagonisti di questa rinascita chestertoniana, orgogliosi e lieti come infanti.

Rassegna stampa

IMPOSTA LA STORIA GAY NELLE SCUOLE CALIFORNIANE
Per legge maestri e professori dovranno insegnare cosa hanno fatto i grandi personaggi gay e, non trovandoli, andrà a finire che si farà di mediocri gay, grandi personaggi
di Marco Respinti
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COME AGNELLI PORTATI AL MACELLO: LUOGHI E OPPRESSORI, TESTIMONI E VITTIME
La Chiesa non perseguita alcuna altra religione e anzi si batte per la libertà di tutti, compresa quella dei propri persecutori, eppure il cristianesimo è anche la religione più perseguitata del pianeta
di Antonio Socci
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DEGNA SEPOLTURA PER I BIMBI NON NATI
E' per legge un diritto dei genitori, ma pochi lo richiedono perché non lo sanno (eppure è un gesto umano di pietà)
di Francesco Agnoli
LEGGI >>>

AUGIAS TIRA FUORI LA VESPA PER DIRE CHE DIO E' SADICO
Chissà se, in giardino, tiene un gatto, bestiola sadica quante altre mai (avete visto come gioca col topo prima di ammazzarlo?), al quale molti fanno le coccole
di Rino Cammilleri
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GRAN BRETAGNA, AVANZA LA CULTURA DELLA PERFEZIONE
Eliminati 2.200 feti per anomalie come la sindrome di Down o addirittura il solo labbro leporirno; inoltre ogni anno mille ragazze britanniche sotto i 15 anni scelgono di abortire
di Elisabetta Del Soldato
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LE QUOTE ROSA SONO UNA TALE ASSURDITA' CHE, ANCHE SE FOSSI UNA FEMMINISTA, NE SAREI OFFESA
Le donne, sempre bisognose di approvazione, lottano per ottenere un altro giogo: rendersi sempre più simili all'uomo, ma questo giogo non è soave, perché una donna non è un uomo
di Costanza Miriano
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Mattia Ferraresi (Il Foglio) su Chesterton da Tempi di oggi 24 Agosto 2011

Ancora echi di Chesterton dal Meeting di Rimini:

"L'incontro con Casotto e Rialti sull'autore inglese è stato tra i più importanti perché ha fatto venire fuori l'idea di certezza che aveva Chesterton. Per lui era tutto l'opposto della tranquillità: rappresenta una conquista. Non è qualcosa che anestetizza ma che permette l'immersione totale nella realtà. Si potrebbe fare un parallelo con Pasternak, su cui al Meeting c'è una mostra eccezionale: l'autore russo si stupiva dell'arrivo della primavera, che dovrebbe essere una cosa ovvia. Allo stesso modo Chesterton ritiene che il miracolo più grande sia la presenza delle cose. La vera certezza, allora, è conoscere chi pone nell'essere le cose e le fa continuamente riaccadere in modo nuovo. Questo fa della certezza un movimento continuo, mai una stasi: una solare irrequietezza, come diceva ieri Esposito".

Un'altra novità chestertoniana al Meeting: Raffaelli pubblica I delitti dell'Inghilterra con in coda Tommaso Moro e l'umanesimo.

Una piacevole sorpresa nella libreria del Meeting è il volumetto bordeaux I delitti dell'Inghilterra, che Walter Raffaelli ha affidato alla traduzione di Marica Ferri, giovane e valente conoscitrice di Chesterton (la sua tesi di laurea riguardava La Ballata del Cavallo Bianco ed è una conoscenza della Società in quanto protagonista con Annalisa Teggi di una bella conferenza lo scorso Maggio a Grottammare).

Il volume presenta una interessante introduzione di Marco Antonellini, curatore dell'opera come delle precedenti riproposte chestertoniane di Raffaelli, vale a dire del Cavallo Bianco, La fine della strada romana e La letteratura inglese e la tradizione latina; l'introduzione aiuta il lettore poco avvezzo al pensiero e all'opera di Chesterton a comprendere il suo punto di vista sulla sua Patria e sul rapporto di essa con la cultura e la potenza germanica, oltre che il periodo storico e la sua temperie.

Il testo, abbastanza breve nel suo complesso, è seguito da una conferenza tenuta da Chesterton a Roma nel dicembre del 1929 (durante la visita ricordata nel convegno di maggio scorso a Roma da Dermot Quinn, quella dell'Hotel Hassler e dell'incontro con Pio XI e Benito Mussolini, cui si fa cenno ne La Resurrezione di Roma e che trovate anche nel primo numero della Chesterton Review in vendita anche presso il nostro stand a Rimini) su Tommaso Moro e l'Umanesimo: questa è una piacevolissima sorpresa, che fa il pari con il il mini-volumetto sulla letteratura inglese uscito nel 2009 e che racchiude la conferenza di Chesterton al Maggio Fiorentino del 1935. Infatti si tratta di una prolusione tenuta il 2 dicembre 1929 all'Holy Child Jesus a Roma su invito della società In Roma Unitas poco tempo dopo la beatificazione di Tommaso Moro. Il testo apparve in forma scritta l'8 dicembre successivo su L'Italia letteraria con la traduzione del mentore italiano di Chesterton, il suo amico Emilio Cecchi. Tutto questo, se ce ne fosse bisogno, conferma l'intensità del rapporto Chesterton - Italia sia sul piano strettamente filosofico e religioso, sia su quello delle relazioni di amicizia, un rapporto ancora non sufficientemente esplorato e ricostruito (chi ha assistito alla performance teatrale di lunedì sera al Meeting ha sentito riecheggiare le parole di amore di Chesterton verso l'Italia e verso il cattolicesimo romano riassunti nel personaggio di Marco, lo dico solo a titolo di esempio).

Dunque bravi a tutti, Walter Raffaelli, Marco Antonellini e Marica Ferri e soprattutto grazie per il dono che ci hanno fatto.


Marco Sermarini

Come è stato Il Cavallo Bianco?

C'è chi vi ha riconosciuto l'Iliade, chi Shakespeare ed in particolare l'Enrico V, chi è andato a casa commosso e allegro, chi ha detto che GKC era un profeta e chi ha detto: "ci devo pensare...".

Di certo c'è che ieri sera lo spettacolo messo su da Otello Cenci partendo da La Ballata del Cavallo Bianco è stato bellissimo: bravo Massimo Popolizio, brava Eleanor Shanley, bravo il chitarrista, brave le comparse, belle le luci, bella la messa in scena, belle le immagini che scorrevano.

Ma più bella ancora è stata la visione cattolica della vita, della morte, dell'amore, della fede e della speranza che scorreva come un fiume impetuoso giù a precipizio dal cuore e dalla testa del nostro caro amico Gilbert, per il mistero tutto cattolico che consente di essere anche oggi una cosa sola noi e lui, noi e Re Alfred, noi e il Papa, noi e i santi, noi e i martiri...

Sguardo profetico quello di Gilbert, ma soprattutto sguardo cattolico (anche se quando scrisse La Ballata dovevano passare altri undici anni perché Gilbert passasse il Tevere...).

Andate a rileggerla, è la cosa migliore da fare, questo evento ci ha fatto venire la voglia di tenere questo libretto a fianco a noi come un libro di preghiere ed un libro di dottrina.

Chi è l'intervistato?

È Ubaldo Casotto, che presenta in anteprima un suo volume su Chesterton, "G. K. Chesterton, l'enigma e la chiave", edizioni Lindau.

sabato 20 agosto 2011

L'altra pagina di Libero su Chesterton

Ci sono varie novità da noi già svelate, salvo il saggio di Ubaldo Casotto e la raccolta degli articoli di Edoardo Rialti usciti sul Foglio.

C'è anche la Chesterton Review, che è anche una nostra creatura, visto il lavoro di traduzione, consulenza e revisione svolto da alcuni di noi della SCI e la presenza di alcuni nostri soci oltre che del nostro presidente nel board direttivo.

La Review è il frutto di una collaborazione a più mani tra il G. K. Chesterton Institute, la Civiltà Cattolica, Lindau e la Società Chestertoniana.

Lo diciamo perché non viene detto ed è giusto dirlo.

Le pagine di Libero di ieri (grazie a Giuseppe De Dominicis).

Peccato non si parli mai di noi.
Bisogna dirlo a Martino Cervo, che scrivendo tutto questo ha fatto un ottimo lavoro, del quale siamo molto grati a lui e al suo giornale.

venerdì 19 agosto 2011

Libero parla di Chesterton

 Oggi sul quotidiano Libero ci sono le 2 pagine centrali della cultura dedicate al nostro Gilbert con tanto di notizie sul Meeting e su tutto quello che si sta muovendo intorno a GKC.

Chi lo avesse comperato (non è ancora sul sito) potrebbe scannerizzare le pagine e mandarcele?

Grazie!

Il Papa alla GMG va fortissimo!

Andate a vedere gli ultimi aggiornamenti su news.va, il servizio di informazione vaticano.
Ci sono bellissime foto!

Saluti dalla Spagna!

Ecco cosa ci dice il nostro amico Fran de Espana (troppo buono!):

"Davvero Chesterton è di moda, sia in Spagna che in Italia, e in molte altre parti del mondo. Questa è una buona notizia. 

Sono lieto di vedere che il vostro blog è meglio ogni volta. 

Ora, qui a Madrid siamo molto lieti per la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù e la visita di Sua Santità il Papa Benedetto XVI. 

Dio benedica voi e i vostri amici.

Saluti dalla Spagna (e scusate il mio italiano ancora una volta)".

Riceviamo da Lindau e naturalmente segnaliamo (ancora una volta).

AMARE LA REALTÀ, DIFENDERE LA RAGIONE: GUARDARE IL MONDO CON GLI OCCHI DI CHESTERTON

martedì 23 agosto, ore 11.15 - Sala A3

Partecipano
Alison Milbank, Associate Professor of Literature and Theology at the Department of Theology and Religious Studies, University of Nottingham 
Edoardo Rialti, Professore e Traduttore di Letteratura Inglese. 

Introduce
Ubaldo Casotto, Giornalista


Per le Edizioni Lindau Ubaldo Casotto ha pubblicato G.K. Chesterton. L'enigma e la chiave, in anteprima per il pubblico del Meeting; 
sarà inoltre disponibile il primo numero dell'edizione italiana della Chesterton Review, sempre distribuito da Lindau.
Di G.K. Chesterton le Edizioni Lindau stanno pubblicando numerose opere, tutte disponibili presso la libreria del Meeting.

Uomo Vivo entusiasta per Il Cavallo Bianco al Meeting!

Cari Amici,

l'Uomo Vivo vuole esprimere tutta la sua gioia e gratitudine per La Ballata del Cavallo Bianco al Meeting di Rimini.

È un'occasione bellissima di farlo conoscere, di farne conoscere la sua opera poetica più bella ed attuale. È un'occasione per incontrarci tutti (come quella di St. Vincent il prossimo 3 settembre pomeriggio).

Per questo vi aspetto tutti lunedì 22 Agosto 2011 alle 21.45 al Meeting di Rimini.

Sono sinceramente contento e commosso e voglio ringraziare per primo Otello Cenci che ha pensato e voluto questa cosa.

E comunque sono certo che Gilbert saltellerà come un bimbo in Paradiso.

Non avete idea di quanti cuori potrà cambiare quest'opera. Io ne sono sicuro.

Otello Cenci presenta alla stampa La Ballata del Cavallo Bianco, in scena lunedì 22 agosto 2011 al Meeting di Rimini

Roma, 18 ago. (Adnkronos) - Con Chesterton contro i barbari. Si potrebbe riassumere cosi' lo spirito del cartellone di spettacoli che accompagnera' il Meeting di Rimini, la kermesse di Comunione Liberazione in programma dal 21 al 27 agosto. "Nel secondo giorno andra' in scena uno stradinario testo di Gilbert Keith Chesterton, 'La Ballata del cavallo bianco' scritto esattamente 100 anni fa ma tradotto in italiano solo due anni fa da una piccola casa editrice riminese. Un testo profetico", spiega all'ADNKRONOS Otello Cenci, da 14 anni alla guida del Settore Spettacolo del Meeting.

Papa Benedetto sull'economia dall'aereo per Madrid.

«Si conferma nella crisi attuale quanto è accaduto nella precedente grave crisi: la dimensione etica non è una cosa esterna ai problemi economici ma una dimensione interiore e fondamentale. L'economia non funziona solo con regolamentazioni mercantili, ma ha bisogno di una ragione etica per essere in funzione dell'uomo. È ciò che ha affermato Giovanni Paolo II nella sua prima enciclica sociale: l'uomo deve essere il centro dell'economia e l'economia non si deve misurare secondo il massimo del profitto, ma secondo il bene di tutti e quindi include la responsabilità verso l'altro. L'economia funziona veramente bene solo se funziona in modo umano, nel rispetto dell'altro secondo diverse dimensioni. La prima è la responsabilità per la propria nazione e non solo per se stessi. La seconda è la responsabilità verso il mondo: le nazioni non sono isolate, anche l'Europa non rimane in sé, ma è responsabile per l'intera umanità e deve affrontare i problemi economici in questa chiave di responsabilità anche per le altre parti del mondo, per quei Paesi che hanno sete e fame. La terza dimensione riguarda il futuro, dobbiamo proteggere il nostro pianeta, ma dobbiamo proteggere anche il funzionamento del sistema del lavoro per tutti, per pensare al domani e anche all'oggi. Se i giovani di oggi non trovano prospettive per la loro vita, il nostro oggi è sbagliatoed è male».

mercoledì 17 agosto 2011

Come si scrive un giallo tradotto in spagnolo

http://www.diariodesevilla.es/article/delibros/1044183/las/formas/misterio.html

In questo collegamento con il sito de El Diario de Sevilla trovate un articolo sulla traduzione e pubblicazione in Spagna dei saggi che apparvero in Italia alcuni anni fa sotto il titolo di Come si scrive un giallo.

In Spagna si vive la stessa "rinascita chestertoniana" cui assistiamo in Italia.

Molto bello!

Rassegna stampa... varia

1.NON DITELO AI VEGETARIANI, MA GLI ANIMALI NON POSSONO ANDARE IN PARADISO
Infatti non hanno un'anima spirituale e immortale e non hanno coscienza di esistere; comunque dal paradiso, potremo vederli nella mente di Dio dove esiste tutte le cose create
di Antonio Giuliano
LEGGI >>> 

2.IN RUSSIA DIVERSE IMPRESE COMPRANO I CADAVERI DEI BAMBINI PER OTTENERNE CELLULE STAMINALI
Su venti donne incinta solo sei vogliono conservare in vita il loro bambino per cui scatta l'affare colossale
di Giovanni Bensi
LEGGI >>> 

3.IN IRLANDA UN DISEGNO DI LEGGE OBBLIGHEREBBE I SACERDOTI A RIVELARE NOTIZIE APPRESE IN CONFESSIONE
Nemmeno Hitler e Stalin arrivarono a tanto: ecco i retroscena della grave vicenda di uno ''stato cattolico'' contro la Chiesa
di Massimo Introvigne
LEGGI >>> 

4.REPRESSIONE E RIEDUCAZIONE IN CINA: A CHE PUNTO SIAMO?
La polizia arresta i cristiani che la domenica tentano di riunirsi per pregare
da Corrispondenza Romana
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5.PROPOSTA DI LEGGE PER AGGIUNGERE AL PROPRIO FIGLIO IL COGNOME DELLA MADRE: IL VERO OBIETTIVO E' DARE L'ULTIMA SPALLATA ALLA FAMIGLIA
Ad essere attaccata è l'autorità paterna: quanto a me, sono molto orgogliosa di avere contribuito a generare quattro persone che portano il cognome di mio marito
di Costanza Miriano
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6.LA BBC SI SCHIERA SUL FRONTE EUTANASIA CON UN VIDEO CHOC
Forti polemiche in Gran Bretagna per la messa in onda in prima serata (è la prima volta in assoluto per la televisione britannica terrestre) degli ultimi istanti di vita di un settantunenne che si era rivolto alla clinica svizzera Dignitas
di Elisabetta Del Soldato
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7.L'INTRAMONTABILE GINO BARTALI FU LODATO DA PIO XII COME ESEMPIO DI UOMO ATTACCATO ALLA FEDE E ALLA FAMIGLIA
Salvò 800 ebrei durante la seconda guerra mondiale e, dopo l'attentato a Togliatti, la sua vittoria al Tour de France permise all'Italia di non cadere in una sanguinosa guerra civile
di Antonio Giuliano
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